Il vino

Il vitigno Bosco, storia e caratteristiche

Il Bosco è un vitigno a bacca bianca coltivato in Liguria, soprattutto nella zona di Genova e delle Cinque Terre. Le sue origini sono decisamente antiche, ma allo stesso tempo incerte. L’ipotesi ritenuta più plausibile è che si tratti di un vitigno autoctono delle Cinque Terre e che il suo nome derivi dalle colline boscose che caratterizzano questa zona, nello specifico il comune di Riomaggiore. Un’altra ipotesi è che sia originario di Genova e che il nome derivi dal bosco che si trova nel parco della villa dei Marchesi Durazzo che si trova proprio nel capoluogo ligure. In ogni caso, il vitigno Bosco non è mai stato menzionato prima del 1883, anno in cui venne inserito nel Bollettino Ampelografico che lo indicava in provincia di Genova, ma la tradizione lo colloca a Riomaggiore da tempo immemore.

Caratteristiche del vitigno e del vino Bosco

Il vitigno Bosco è uno dei vitigni autoctoni a bacca bianca presenti principalmente nella regione Liguria ed è stato registrato ufficialmente nel Catalogo nazionale varietà di vite nel 1970.

Questo vitigno concorre all’uvaggio per la produzione del famoso passito “Cinque Terre Sciacchetrà”. Il Bosco è un vitigno tra i più importanti della viticoltura ligure. Il vitigno prende anche altri nomi come Bosco Bianco del Genovese, Madea e Bosco Bianco di Savona, comunque la sua diffusione non sembra oltrepassare i confini regionali della Liguria.

Immagine | Pixabay @Eloi_Omella – Vinamundi.it

Nelle Cinque Terre i terrazzamenti di terreno sulle montagne si prestano alla perfezione per ospitare il vitigno Bosco, che si adatta ai terreni collinari ed è produttivo anche in situazioni di esposizione non del tutto favorevoli. La ventilazione costiera contribuisce a mantenere asciutte queste porzioni di terra, rendendole ideali alla viticoltura, ritenuta, inoltre “eroica”, viste le difficoltà nell’accesso ai terreni e nel trasporto delle uve durante la vendemmia. Una delle curiosità del Bosco come vitigno è che non sembra esistere la versione vinificato in purezza. Infatti, la sua vinificazione avviene tradizionalmente in mescolanza con altre uve locali (Albarola, Bianchetta e Vermentino) e addirittura sembra che i caratteri organolettici del vino da sola uva Bosco siano praticamente sconosciuti.

Questa varietà soffre molto la colatura, l’acinellatura e l’oidio, ma resiste bene alla peronospora e al marciume.

Il vitigno produce ottimi vini dolci per dessert, caratterizzati da bei colori dorati che nell’invecchiamento si fanno ambrati maturando bei sentori erbacei e fruttati di confetture, con ananas, albicocche e mele in primo piano, ma sempre con note marine dovute all’influenza del vicino mare. I vini secchi invece sono di oclore oro chiaro che sfuma sul paglierino nei vini più giovani. Anche qui la gamma olfattiva si riempie di profumi erbacei e fiori di camomilla, con tracce marine. Il palato risulta quindi fresco e sapido, molto morbido. Partecipa sempre in assemblaggio anche in molti IGT locali e in molti vini da tavola.

Federico Liberi

Sono laureato in Psicologia dei processi sociali all’Università di Roma “La Sapienza”. La mia più grande passione insieme alla scrittura è il calcio, ma mi piace rimanere informato sullo sport a 360 gradi oltre che sull’attualità e la politica. Nel 2020 è stato pubblicato su Amazon un mio saggio sulla Programmazione Neuro-Linguistica.

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