
Il vino Ue affronta una nuova sfida: 15% di dazi verso gli Usa dal 1 agosto
A partire da domani, 1 agosto, il settore vitivinicolo europeo, e in particolare quello italiano, si prepara ad affrontare una nuova era di sfide economiche. Infatti, salvo clamorose sorprese dell’ultimo minuto, il vino proveniente dall’Unione Europea (Ue) e dagli Stati Uniti dovrà affrontare un dazio del 15% per entrare nel mercato statunitense. Questa notizia è stata confermata dal portavoce della Commissione Europea, Olof Gill, durante un briefing stampa che ha suscitato preoccupazione tra i produttori di vino.
Le preoccupazioni del settore vinicolo
Gill ha sottolineato che la Commissione Europea è ancora determinata a cercare di ottenere il massimo numero possibile di esenzioni per prodotti tradizionali come vini e liquori. Tuttavia, ha aggiunto che non ci si aspetta che questi prodotti siano inclusi nella prima tornata di esenzioni che gli Stati Uniti annunceranno domani. Pertanto, il settore vinicolo, insieme ad altri settori economici, dovrà affrontare questo aumento dei costi, che potrebbe avere un impatto significativo sulle vendite e sulla competitività.
In particolare, il settore vinicolo italiano è uno dei più colpiti da questa misura. L’Italia è il primo produttore di vino al mondo per volume e uno dei principali esportatori verso gli Stati Uniti. Nel 2022, le esportazioni di vino italiano verso gli Usa hanno superato i 1,5 miliardi di euro, rendendo il mercato statunitense un punto cruciale per molti produttori italiani. L’introduzione di dazi così elevati potrebbe quindi compromettere questa situazione, costringendo i produttori a rivedere le loro strategie di mercato e i prezzi al consumo.
Impatti sui consumatori e sui produttori
Il timore è che questo nuovo regime di dazi possa portare a un aumento dei prezzi per i consumatori americani e, di conseguenza, a una diminuzione della domanda. I produttori di vino italiano, già sotto pressione a causa degli effetti della pandemia di COVID-19 e delle problematiche legate alla supply chain, potrebbero trovarsi in una situazione ancora più difficile.
- Impatto negativo atteso: “Ci aspettiamo un impatto negativo, ma stiamo anche cercando di adattarci e trovare nuove opportunità”, ha dichiarato un rappresentante dell’Associazione Italiana Sommelier.
- Possibile inclusione in esenzioni: Gill ha menzionato che le trattative per le esenzioni non sono terminate e che ci sarà un continuo aggiornamento della lista dei prodotti soggetti a dazi.
Futuro incerto e opportunità
Nonostante le difficoltà, c’è una speranza per il futuro. Le trattative per le esenzioni potrebbero portare a risultati positivi, come l’inclusione del vino in un elenco di prodotti “zero-per-zero”, che consentirebbe l’importazione senza dazi. Tuttavia, la strada per ottenere risultati concreti sembra lunga e complessa.
Inoltre, la possibilità che l’annuncio ufficiale del nuovo regime di dazi possa slittare di qualche giorno complica ulteriormente la situazione. Secondo fonti ben informate da Bruxelles, ci sono stati ritardi nelle trattative e non è garantito che il documento previsto venga pubblicato in tempo. Questo ritardo potrebbe generare incertezze e frustrazioni tra i produttori, che hanno bisogno di chiarezza per pianificare le loro strategie di mercato.
Il contesto geopolitico attuale non aiuta. Le tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno radici profonde e sono state alimentate da anni di contenziosi su questioni come le sussidi all’aviazione e le normative sulle esportazioni. Recentemente, l’amministrazione Biden ha cercato di stabilire relazioni più cooperative con l’Europa, ma il settore vinicolo rimane in attesa di vedere se queste intenzioni si tradurranno in azioni concrete.
In questo clima di incertezza, è fondamentale che i produttori italiani siano pronti a rispondere rapidamente alle sfide che si presenteranno. La capacità di adattarsi e innovare sarà essenziale per sopravvivere e prosperare in questo nuovo contesto. In attesa di ulteriori sviluppi, il settore vinicolo guarda con attenzione alle decisioni che verranno prese nei prossimi giorni, sperando in un esito favorevole che possa alleviare le pressioni economiche attuali.