Il vino italiano: un alleato strategico per l’economia americana

Il vino italiano: un alleato strategico per l'economia americana

Il vino italiano: un alleato strategico per l'economia americana

Redazione Vinamundi

7 Ottobre 2025

Il mercato del vino è da tempo considerato non solo un simbolo di cultura e tradizione, ma anche un’importante leva economica, capace di influenzare le dinamiche commerciali a livello globale. Recentemente, durante il Vinitaly.USA, si è discusso approfonditamente di questo argomento, in particolare per quanto riguarda le vendite di vino italiano negli Stati Uniti. Secondo un’analisi condotta dall’Osservatorio Uiv-Vinitaly, il fatturato annuo delle aziende italiane derivante dalle vendite oltreoceano supera i 2,2 miliardi di dollari. Tuttavia, il vero valore si estende ben oltre, poiché i partner commerciali americani affermano di generare un bottino di oltre 10 miliardi di dollari grazie a queste transazioni.

Questa situazione non è solo una questione di numeri, ma rappresenta un sorso di italianità che ha un impatto significativo sulle economie di entrambe le sponde dell’Atlantico. Il contesto attuale, caratterizzato da dazi del 15% in vigore dal mese di agosto, ha rappresentato uno dei temi centrali del dibattito al Vinitaly.USA, specialmente durante il wine2wine Business Forum. Qui, si sono riunite non solo le istituzioni italiane e le aziende vinicole, ma anche i rappresentanti del trade americano, inclusi i distributori della Wswa e la U.S. Wine Trade Alliance, che si oppongono fermamente a queste nuove tariffe.

Federico Bricolo, presidente di Veronafiere, ha enfatizzato l’importanza del vino italiano, sottolineando che non si tratta solo di un prodotto gastronomico di eccellenza, ma anche di un pilastro economico fondamentale nelle relazioni tra Italia e Stati Uniti. “È forte di questa consapevolezza che abbiamo deciso di puntare su una piattaforma come Vinitaly.USA, pensata per mettere al centro business, dialogo e confronto per proteggere e rilanciare questo patrimonio in un contesto di mercato e commerciale difficile”, ha dichiarato Bricolo, evidenziando l’importanza di un approccio collaborativo in un periodo di sfide economiche.

Un esame dei numeri

L’Osservatorio Uiv-Vinitaly ha fornito dati rivelatori sulla situazione del vino italiano negli Stati Uniti. Sebbene il 70% dei consumi di vino negli Stati Uniti sia rappresentato da prodotti domestici, le etichette italiane si posizionano al primo posto tra le bottiglie importate, vantando una quota di mercato del 38%. Le etichette australiane, neozelandesi, francesi e cilene seguono a una certa distanza. Questo primato non si traduce solo in vendite, ma ha anche un effetto moltiplicatore significativo per l’economia statunitense. Infatti, ogni dollaro speso per vino italiano ed europeo genera un valore di 4,5 dollari per l’economia americana, evidenziando l’importanza di un legame commerciale che si è consolidato nel corso di oltre cinquant’anni.

Inoltre, la piattaforma Vinaty ha rivelato che oltre 1.000 aziende negli Stati Uniti sono registrate come importatori di vino, molte delle quali si dedicano specificamente all’importazione di vini italiani ed europei. A queste si aggiungono altrettanti distributori e grossisti, e circa 2.000 rivenditori. Un dato interessante riguarda la ristorazione: l’industria dei ristoranti italiani negli Stati Uniti ha un valore di 95 miliardi di dollari all’anno, con oltre 62.000 imprese attive. In questo contesto, il vino italiano gioca un ruolo cruciale, sia in termini di presenza nei menu che di gradimento da parte dei consumatori.

I vini italiani nel mercato americano

Un esempio emblematico dell’apprezzamento dei consumatori americani per il vino italiano è rappresentato dal Prosecco, attualmente il prodotto di punta del made in Italy enologico. Secondo un’analisi condotta da Italian Wine Podcast in collaborazione con Somm.ai, il Prosecco è presente nel 41% dei menu americani. Anche i rossi toscani continuano a riscuotere un notevole successo. Nel 2024, le importazioni di vino italiano negli Stati Uniti hanno raggiunto un valore di 2,3 miliardi di dollari, con 354 milioni di litri venduti, equivalenti a oltre 470 milioni di bottiglie da 0,75 litri.

Questi numeri fanno sì che gli Stati Uniti rappresentino il primo mercato di sbocco per l’ecosistema del vino italiano, che conta circa 530.000 aziende e 800.000 addetti. La quota a valore del mercato americano sull’export totale del vino italiano è pari al 24%, sottolineando l’importanza strategica di questo mercato per l’economia vinicola italiana.

Infine, il “2025 Economic Impact Report” di Wine America stima che l’impatto annuale del vino negli Stati Uniti, considerando gli effetti diretti, indiretti e indotti, ammonti a ben 144,4 miliardi di dollari. Di questi, quasi 19 miliardi di dollari sono attribuibili al vino italiano, evidenziando ulteriormente come questo settore non solo rappresenti un patrimonio culturale, ma anche una fonte di crescita e sviluppo economico significativo per entrambi i paesi.

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