Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha recentemente condiviso la sua visione sulle sfide che il settore vitivinicolo italiano deve affrontare nel Libro Bianco del vino, pubblicato sull’ultimo numero della rivista “I Grandi Vini”. In questo contesto, Giansanti ha messo in discussione l’attuale narrazione attorno al vino, sottolineando la necessità di una trasformazione per rafforzare la percezione del Made in Italy nel mercato globale.
Le sfide che il vino italiano deve affrontare sono molteplici e complesse. Giansanti ha evidenziato come, nel breve termine, la questione più urgente sia il calo dei consumi. Secondo i dati dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV), il consumo globale di vino ha raggiunto i minimi storici negli ultimi dieci anni, con un abbassamento del 10% rispetto al 2014. Questo trend è il risultato di una combinazione di fattori, tra cui la crisi economica e i cambiamenti nei modelli di consumo, che hanno portato a una diminuzione dell’interesse per il vino come bevanda alcolica.
la necessità di una nuova narrazione
Giansanti ha messo in evidenza come sia fondamentale cambiare la narrazione del vino, non più considerato solo un prodotto alcolico, ma come un’espressione culturale e simbolo di convivialità. “Il vino deve essere visto come parte integrante della dieta mediterranea, riconosciuta in tutto il mondo per i suoi benefici”, ha sottolineato. Questa trasformazione comunicativa è essenziale per attrarre i consumatori moderni, che cercano esperienze e storie significative dietro ai prodotti che scelgono di consumare.
affrontare il cambiamento climatico
Guardando al medio e lungo termine, Giansanti ha posto l’accento sul cambiamento climatico come la sfida più seria che il settore vitivinicolo dovrà affrontare. L’innalzamento delle temperature, le siccità prolungate e gli eventi climatici estremi stanno già influenzando la produzione vinicola, come dimostrato dall’impatto della peronospora sulla vendemmia del 2023. Per affrontare queste problematiche, è necessario un approccio sistemico che integri ricerca scientifica e innovazione tecnologica, nonché politiche di sostegno pubblico.
Giansanti ha suggerito di investire in nuove tecniche di coltivazione e vitigni resistenti, oltre a sistemi di irrigazione più efficienti, per garantire la sostenibilità della produzione vinicola. Inoltre, è fondamentale che le politiche agricole europee e nazionali supportino i produttori in questa transizione, offrendo incentivi a chi investe in pratiche sostenibili e resilienti.
mercati prioritari per il vino italiano
Ma quali mercati dovrebbero essere considerati prioritari per il vino italiano? Giansanti ha identificato gli Stati Uniti come il mercato di riferimento per le esportazioni italiane, con un valore di 1,9 miliardi di euro e un volume di 3,6 milioni di ettolitri. La sfida consiste nel gestire le nuove politiche statunitensi senza far ricadere completamente l’aumento dei costi sui consumatori. Allo stesso tempo, mercati europei consolidati come Germania e Regno Unito continuano a rappresentare opportunità significative, assorbendo oltre 7 milioni di ettolitri di vino italiano. Anche il Giappone, sebbene con volumi inferiori, offre un mercato ricettivo per il vino di qualità.
Giansanti ha anche messo in evidenza l’importanza di esplorare mercati emergenti e canali di distribuzione innovativi. L’e-commerce, ad esempio, è diventato un canale cruciale per raggiungere i consumatori, così come l’enoturismo, che si è affermato come una componente strategica per molte aziende vinicole. La ristorazione, infine, è vista come un’opportunità per valorizzare il vino, presentandolo come un complemento ideale alla cucina italiana.
gestione del rischio e comunicazione
Un’altra questione critica è la gestione del rischio legata agli eventi climatici e alle dinamiche di mercato imprevedibili. Giansanti ha sollecitato le istituzioni nazionali ed europee a migliorare gli strumenti a disposizione dei produttori, come le assicurazioni e i fondi mutualistici, rendendoli più attrattivi e accessibili. Un rafforzamento di queste misure sarebbe fondamentale per aiutare i produttori a navigare le incertezze legate al cambiamento climatico e alle fluttuazioni di mercato.
Infine, per quanto riguarda la percezione del vino italiano a livello globale, Giansanti ha evidenziato l’importanza di rinnovare il modo in cui il vino viene raccontato. “La comunicazione deve andare oltre il richiamo alla tradizione e alla storia, per abbracciare un’immagine contemporanea che metta in luce l’innovazione e il legame con il lifestyle moderno”, ha affermato. È essenziale promuovere il vino all’interno del “sistema Italia”, integrandolo con la cucina e lo stile di vita mediterraneo, per creare un’immagine positiva e aspirazionale.
Con una narrazione rinnovata e un impegno attivo verso l’innovazione e la sostenibilità, il vino italiano ha l’opportunità di consolidare la sua posizione nel mercato globale e di attrarre nuove generazioni di consumatori, mantenendo vivo il legame con la tradizione e la cultura che rappresenta.