Il segreto della fascetta doc: come il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana sta rivoluzionando il settore vinicolo

Il segreto della fascetta doc: come il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana sta rivoluzionando il settore vinicolo

Il segreto della fascetta doc: come il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana sta rivoluzionando il settore vinicolo

Redazione Vinamundi

18 Novembre 2025

Grosseto, 18 novembre 2025 – L’Assemblea dei soci del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana ha deciso ieri di introdurre il Contrassegno di Stato sulle bottiglie DOC, una novità che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2025. Dopo mesi di discussioni, la scelta punta a rafforzare la tracciabilità e il controllo sulla denominazione, proprio mentre la Maremma Toscana si conferma una delle poche realtà vinicole regionali in crescita.

Contrassegno di Stato: sicurezza e qualità per la DOC Maremma Toscana

“Per una Denominazione che continua a crescere, anche in un anno difficile come quello appena passato, è ormai fondamentale adottare le fascette che permettono una tracciabilità migliore e un controllo più stretto”, ha spiegato Francesco Mazzei, presidente del Consorzio, al termine dell’assemblea. Il contrassegno – quella “fascetta” numerata che si applica sul collo della bottiglia – non è solo un passaggio tecnico. È anche un segnale forte: da una parte, assicura al consumatore che il prodotto è autentico; dall’altra, rafforza la reputazione della DOC sui mercati esteri.

Mazzei ha aggiunto: “È arrivato il momento di fare questo salto di qualità. Non solo per avere una tracciabilità più precisa, ma anche per migliorare l’immagine della Denominazione. Così diamo al consumatore certezza e aiutiamo i nostri vini a posizionarsi meglio, soprattutto all’estero”. Parole chiare, rivolte sia a chi lavora nel settore sia agli appassionati.

Crescita costante e nuove sfide

Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana conta oggi 467 soci: 350 viticoltori, 116 aziende verticali e un imbottigliatore. A fornire i dati è stato il direttore Luca Pollini, che ha sottolineato un aumento di 122 soci rispetto al 2023. Un segnale di forza, soprattutto se si pensa che altre denominazioni della zona stanno invece perdendo terreno. “L’aumento dei soci dimostra che il territorio crede nel progetto”, ha commentato Pollini durante la presentazione.

La DOC Maremma Toscana, nata nel 2011, copre più di 8.500 ettari tra Grosseto e Siena. Negli ultimi anni ha puntato forte sulla qualità e sulla promozione, con risultati che si vedono: esportazioni in crescita e una presenza sempre più solida nelle fiere internazionali più importanti.

Nuovo marchio e attenzione al territorio

Oltre al contrassegno, l’assemblea ha dato il via libera anche al nuovo marchio figurativo della denominazione, che sarà svelato nei prossimi mesi. L’obiettivo è rafforzare il legame tra vino e territorio e valorizzare la Maremma come meta per l’enoturismo. “Non vogliamo coinvolgere solo gli addetti ai lavori e gli appassionati di vino – ha detto Mazzei – ma anche chi ama il bello e il buono, chi vuole scoprire questa terra e tutto ciò che ha da offrire”.

Per il 2024 sono in programma diverse iniziative: racconti sui produttori, degustazioni itineranti, eventi sportivi e percorsi di turismo lento. Il Consorzio punta così a coinvolgere un pubblico più ampio, anche chi si avvicina al vino attraverso esperienze legate alla natura e alla cultura locale.

Prossimi appuntamenti internazionali e focus sul Vermentino

Dopo le Anteprime Toscane – concluse a Firenze con il Consorzio Tutela Vini a guidare “L’Altra Toscana” – l’attenzione si sposta ora su due grandi fiere: Prowein a Düsseldorf e Vinitaly a Verona. Prima di queste, il 4 marzo ad Alberese, nel Granaio Lorenese, si terrà la quinta edizione di “mareMMMa la Natura del Vino”, con oltre 500 etichette in mostra insieme ai Consorzi Morellino di Scansano e Montecucco.

L’8 aprile toccherà al Vermentino Grand Prix, un concorso che eleggerà la top ten dei Vermentini DOC per il 2024. Un’occasione per mettere sotto i riflettori uno dei vitigni simbolo della zona, sempre più apprezzato anche oltre confine.

Una denominazione che guarda avanti

Adottare il Contrassegno di Stato è una tappa importante per la DOC Maremma Toscana. In un mercato sempre più competitivo e in continuo cambiamento, la trasparenza e la tutela dell’origine diventano strumenti chiave per mantenere la fiducia dei consumatori. “Solo così – ha concluso Mazzei – potremo continuare a crescere senza mai dimenticare la qualità che ci contraddistingue”.

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