
Il Pinot Noir: tra sfide e successi per i produttori
Il 24 aprile 2025, il Wine Corner del Ristorante Europa a Lido di Camaiore ha ospitato una superba degustazione di Pinot Noir provenienti da tre paesi europei: Francia, Italia e Svizzera. Questo evento ha messo in evidenza non solo l’eccellenza di questi vini, ma anche la straordinaria diversificazione dei territori di provenienza, fondamentale per comprendere le peculiarità di ciascun campione. Durante la serata, i partecipanti hanno potuto assaporare sei etichette, ognuna con una storia e un carattere unici, rappresentative delle diverse espressioni del Pinot Noir.
La magia dei territori
I vigneti da cui provengono molti di questi Pinot Noir si trovano su quelli che un tempo erano fondali marini. Questo è particolarmente vero per la Côte de Nuits in Borgogna, dove il “fenomeno” geologico noto come strato calloviano è ricco di fossili di ostriche e altre bivalve. Questa composizione del suolo, unita ai micro-climi e agli idro-climi distintivi della regione, contribuisce a creare i profili aromatici e gustativi unici di ciascun vino. Differenze di altitudine, esposizione al sole e tipologia di terreno si traducono in una varietà sorprendente di espressioni gustative, che gli appassionati di vino possono apprezzare sorso dopo sorso.
I campioni della degustazione
La serata ha avuto inizio con il Nuits Saint Georges 2023 Les Grandes Vignes di Pierre Olivier Garcia, un Pinot Noir che riflette l’eccellenza della Côte de Nuits. Questo vino, realizzato con grande artigianalità, è stato prodotto con uve coltivate in un vigneto storico su terreni calcarei e argillosi, utilizzando pratiche biodinamiche. Al naso, si sono percepiti intensi aromi di frutti rossi maturi, ribes nero e delicate note speziate. Al palato, il vino si è rivelato avvolgente e complesso, con tannini eleganti e una freschezza che bilanciava la ricchezza del frutto. Il finale lungo e minerale ha ricevuto un punteggio di 92/100.
A seguire, è stato presentato il Ludwig 2019 di Elena Walch, proveniente dal Termeno in Alto Adige. Caratterizzato da un rosso rubino intenso, il vino ha mostrato al naso tipiche note fruttate di prugna e sentori speziati di caffè. Al palato, ha rivelato una secchezza morbida e reattiva, grazie a un’ottima acidità, ottenendo un punteggio di 90/100.
Il Pinot Noir 2018 del Domaine de la Croix, proveniente dal Cantone di Vaud in Svizzera, ha sorpreso per il suo carattere forte, derivante dai terreni marnosi e gessosi del suo terroir. Situato tra Aigle e Ollon, in un microclima favorevole alla viticoltura, il vino ha presentato sentori di frutta in confettura e spezie orientali. Al palato, si è rivelato caldo e appagante, con una marcata speziatura, conquistando un punteggio di 89/100.
Un altro grande protagonista della serata è stato il Bourgogne Gravieres des Chaponnieres 2020 del Domaine Perrot-Minot, un vino rosso da uve Pinot Nero provenienti da parcelle con età variabile. Con un bouquet di frutti rossi e spezie, al palato ha mostrato gradevolezza e una buona morbidezza, grazie alla conduzione biologica. Anche questo vino ha ricevuto un punteggio di 90/100.
Il Melampo Pinot Noir 2016 della cantina Castel del Piano, in Lunigiana, ha affascinato i presenti con la sua storia legata alla mitologia greca. Grazie a un microclima con elevate escursioni termiche, questo Pinot Nero ha sorpreso per la sua finezza al naso, con sentori di marasca e note balsamiche. Sapido e con tannini levigati, ha dimostrato una buona complessità al palato, ottenendo un punteggio di 89/100.
Infine, il Gevrey-Chambertin Village 2016 del Domaine Louis Boillot ha chiuso la serata in grande stile. Con un profilo fruttato e una freschezza gradevole al palato, il vino ha impressionato per la sua complessità, grazie all’età media delle vigne di quasi 55 anni. Invecchiato con il 30% di botti nuove, ha ottenuto un punteggio eccellente di 92/100.
L’impatto della degustazione
Questa degustazione ha rappresentato un’importante occasione per i produttori e gli appassionati di vino per confrontarsi e approfondire le caratteristiche uniche del Pinot Noir. La varietà di stili e interpretazioni ha dimostrato come questo vitigno, pur essendo noto per la sua delicatezza e difficoltà di coltivazione, possa esprimere una gamma incredibile di aromi e sapori, in grado di soddisfare anche i palati più esigenti.
La serata ha anche evidenziato l’importanza della tradizione e della ricerca nel mondo del vino. I produttori presenti hanno condiviso le loro esperienze, le sfide affrontate e le innovazioni adottate per migliorare la qualità dei loro prodotti. L’incontro ha così avuto un forte valore didattico, permettendo di scoprire come i cambiamenti climatici e le tecniche di vinificazione possano influenzare il risultato finale.
Il Pinot Noir, con la sua intrinseca complessità, continua a essere un vitigno che sfida i produttori, rappresentando al contempo una delizia per gli appassionati di vino. La degustazione del 24 aprile è stata solo un assaggio delle meraviglie che questo vitigno ha da offrire, un viaggio che merita di essere esplorato ulteriormente.