
Il Moscato d’Asti conquista New York: una risposta ai dazi di Trump sui taxi
Nel panorama commerciale globale, i dazi imposti da amministrazioni governative possono rappresentare un ostacolo significativo per i produttori di vino. In questo contesto, il Consorzio del Moscato d’Asti Docg si sta preparando a lanciare una campagna pubblicitaria di grande impatto a New York, che potrebbe fungere da esempio per altre industrie colpite da misure protezionistiche. Il Moscato d’Asti, un vino dolce e aromatico, è particolarmente amato negli Stati Uniti, dove si stima che quasi il 60% della produzione venga esportato.
La campagna pubblicitaria a New York
A partire dal 9 maggio, in occasione del National Moscato Day, i taxi di New York diventeranno una tela pubblicitaria per il Moscato d’Asti. Con oltre mille poster e banner sui taxi e cinquanta iniziative di digital advertising posizionate strategicamente nelle fermate degli autobus e nelle aree ad alta densità di traffico di Manhattan, Brooklyn e Queens, il Consorzio mira a far conoscere e apprezzare questo vino. La campagna, intitolata “It’s Asti… Moscato d’Asti for your Moscato Day”, rappresenta una risposta audace e creativa ai dazi del 10% imposti sulle esportazioni di vino italiano negli Stati Uniti, misura che rimarrà in vigore fino al prossimo 9 luglio, quando si valuterà una possibile estensione.
L’importanza del mercato americano
Stefano Ricagno, presidente del Consorzio Asti Docg, ha dichiarato che gli Stati Uniti sono storicamente il mercato di riferimento per il Moscato d’Asti. L’appeal di questo vino non è solo legato alla sua dolcezza e bassa gradazione alcolica, ma anche alla sua versatilità gastronomica. Infatti, il Moscato d’Asti si sposa magnificamente con piatti dolci, ma trova anche un ottimo abbinamento con la cucina piccante, come:
- Buffalo wings americane
- Piatti della tradizione asiatica
- Specialità indiane
Queste caratteristiche lo rendono particolarmente adatto per essere servito in occasioni conviviali e festive.
Prospettive future
Nel 2024, il Consorzio prevede di esportare circa 19 milioni di bottiglie di Moscato d’Asti negli Stati Uniti, generando un fatturato di circa 100 milioni di euro. Questo dato evidenzia l’importanza del mercato americano per i produttori italiani, che vedono nella promozione e nel marketing una strategia fondamentale per contrastare le misure protezionistiche. La campagna di New York non è solo un modo per promuovere il Moscato d’Asti; è anche un tentativo di sensibilizzare il pubblico americano sulla qualità e l’autenticità di questo vino.
Il Moscato d’Asti è prodotto in una regione vinicola che vanta un patrimonio culturale e paesaggistico unico, riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Questa zona comprende 51 comuni nelle province di Alessandria, Asti e Cuneo, estendendosi su circa 10.000 ettari di vigneti. La produzione annuale di Moscato d’Asti e Asti spumante si attesta mediamente tra le 90 e le 100 milioni di bottiglie, rendendo questa regione uno dei centri nevralgici della viticoltura italiana.
Un approccio multicanale
La campagna pubblicitaria non si limiterà ai taxi, ma comprenderà anche una forte presenza digitale, con annunci che raggiungeranno i consumatori attraverso vari canali online. Questo approccio multicanale è essenziale per raggiungere una demografia più giovane e tecnologicamente connessa, sempre più interessata a scoprire nuove esperienze gastronomiche e vinicole.
In un mercato competitivo come quello americano, il valore di una marca è cruciale. Il Moscato d’Asti ha già una reputazione consolidata, ma il Consorzio sta lavorando per rafforzare ulteriormente la sua immagine, puntando su valori come autenticità, tradizione e qualità. La narrativa attorno al Moscato d’Asti non riguarda solo il prodotto, ma anche la storia delle persone e delle terre che lo producono, creando un legame emotivo con i consumatori.
La scelta di New York come palcoscenico per questa campagna non è casuale. La Grande Mela è un centro culturale e gastronomico di rilevanza mondiale, dove le tendenze si diffondono rapidamente. Un’azione di marketing in una città così dinamica può portare a un significativo aumento della consapevolezza e della domanda per il Moscato d’Asti. I taxi, simbolo della vita metropolitana, diventano quindi un mezzo per raccontare la storia di un vino che ha radici profonde nella tradizione italiana.
In questo contesto di sfide e opportunità, il Consorzio del Moscato d’Asti Docg si dimostra determinato a non arrendersi di fronte ai dazi e a cercare nuove strade per garantire il successo del proprio prodotto. La campagna di New York rappresenta un passo importante verso il futuro, un futuro in cui il Moscato d’Asti continuerà a brillare nella scena vinicola internazionale.