Merano, 12 novembre 2025 – Si è conclusa con successo la 34ª edizione del Merano WineFestival, l’appuntamento che da sempre rappresenta un punto di riferimento nel mondo del vino e dell’enogastronomia. Dal 7 all’11 novembre, l’evento ha portato in Alto Adige quasi 8.000 visitatori. Un numero che, nonostante un piccolo calo sabato, resta solido, grazie soprattutto alla forte presenza di operatori del settore nei giorni di lunedì e martedì.
Operatori e internazionalizzazione: il cuore dell’evento
Helmuth Köcher, fondatore del Merano WineFestival, non nasconde la soddisfazione: «Il successo nasce dalla selezione attenta delle aziende e del pubblico. Vogliamo persone curiose, preparate, pronte a scoprire nuove realtà. Questo è sempre stato il nostro obiettivo». Quest’anno la manifestazione ha puntato molto sull’internazionalizzazione, con oltre 3.000 operatori e 150 buyer provenienti da 32 Paesi. «Abbiamo lavorato duro – ha aggiunto Köcher – per mettere in contatto diretto importatori e produttori, soprattutto in un momento complicato per il settore. Canada, Giappone e Brasile sono mercati su cui stiamo investendo». Il lavoro congiunto tra il WineHunter Buyers’ Club, i WineHunter Ambassador e l’Italian Trade Agency ha aperto nuove strade per il business, un percorso che gli organizzatori vogliono continuare a seguire anche nelle prossime edizioni.
TasteTerroir e GourmetArena, le novità che hanno conquistato
Il festival è partito venerdì 7 novembre con TasteTerroir – bio&dynamica, la giornata dedicata alle tendenze più innovative e sostenibili del vino. Oltre 200 produttori hanno presentato vini biologici, biodinamici, naturali, PIWI, orange, in anfora, underwater e, novità di quest’anno, anche referenze no-low. Un percorso che ha attirato l’attenzione di chi vuole capire come il settore stia cambiando sul fronte della sostenibilità.
Non è stata da meno la GourmetArena, spazio dedicato ai migliori prodotti alimentari, distillati e birre artigianali. Da sabato 8 a lunedì 10 novembre, i visitatori hanno potuto seguire il percorso sensoriale di The Festival, tra le sale del Kurhaus. In campo, 300 aziende vitivinicole italiane, 50 produttori internazionali da 9 Paesi (con una forte presenza della Georgia, che rappresenta il 40%), e oltre 250 etichette selezionate nella WineHunter Area, curata dai sommelier FISAR Alto Adige.
Premio Godio e Catwalk Champagne: i momenti più attesi
Lunedì 10 novembre l’Hotel Terme Merano ha ospitato la cerimonia del 31° Premio Godio, assegnato quest’anno allo chef Mathias Varesco del ristorante Kürbishof di Anterivo (Bolzano). Un momento molto atteso dalla comunità gastronomica, con la partecipazione di numerosi addetti ai lavori.
Martedì 11 novembre la chiusura è stata affidata a Catwalk Champagne&more, una giornata dedicata al mondo delle bollicine. Più di 120 etichette tra Champagne e metodo classico italiano hanno animato le sale del Kurhaus, regalando ai presenti un viaggio tra le migliori espressioni della spumantistica internazionale. «Un modo per celebrare stile e leggerezza», hanno commentato alcuni partecipanti, bicchiere in mano.
I numeri e l’impatto mediatico
Gli organizzatori raccontano un evento in ottima forma: 1.300 aziende partecipanti, oltre 2.000 vini in degustazione, 250 etichette nella WineHunter Area, più di 4.300 WineHunter Awards consegnati. A questo si aggiungono 31 masterclass, 12 showcooking e 9 talk tematici.
Sul fronte comunicazione, il Merano WineFestival ha visto più di 300 giornalisti accreditati e ha raggiunto oltre 3 milioni di visualizzazioni sui canali social ufficiali. Numeri che confermano il crescente interesse per una manifestazione che sa rinnovarsi senza perdere il legame con il territorio. «Solo ascoltando produttori e pubblico – ha chiuso Köcher – si può continuare a crescere». E a giudicare dalla partecipazione, la strada sembra già ben tracciata.
