Il limoncello underwater: la riscoperta dell’Antica Distilleria Petrone

Il limoncello underwater: la riscoperta dell'Antica Distilleria Petrone

Il limoncello underwater: la riscoperta dell'Antica Distilleria Petrone

Redazione Vinamundi

10 Novembre 2025

Napoli, 3 ottobre 2025 – Una mattinata fuori dal comune nel golfo di Napoli. All’alba, al largo di Castel dell’Ovo, sono emerse dal mare ben 450 bottiglie di limoncello. Dietro l’operazione c’è l’Antica Distilleria Petrone di Mondragone, la stessa che nel 2021 ha fatto parlare il mondo con la prima prova di affinamento subacqueo dei liquori. Questa volta, il recupero ha coinvolto non solo sub professionisti, ma anche giovani dell’Area Penale di Napoli, nell’ambito del progetto sociale MareNostrum. Un passo avanti nella ricerca su cosa può fare il mare per migliorare i distillati.

Bottiglie in superficie, storie e speranze sul lungomare

Alle 9.30, davanti a chi passeggiava sul lungomare, i tecnici della STS Servizi Tecnici Subacquei hanno tirato fuori dal porticciolo di Santa Lucia la cassa con le bottiglie. A fianco dei professionisti, c’erano i ragazzi del progetto MareNostrum, sostenuto dalla distilleria di Andrea Petrone. “Per noi è un modo concreto di restituire qualcosa al territorio”, ha detto Petrone mentre sistemava le bottiglie su un tavolo improvvisato sul molo.

Quelle bottiglie erano state calate in mare il 25 settembre 2024, a 13 metri di profondità. Per un anno intero hanno “viaggiato” tra correnti, temperature stabili e al riparo dalla luce. Ora, saranno vestite con un packaging esclusivo, firmato da Vincenzo Volino e Sara Petrucci, vincitori del contest “One more pack”. La distilleria sta mettendo a punto un regolamento per la vendita di questi prodotti, che potrebbero davvero essere una novità per gli spirits italiani.

L’affinamento sott’acqua sotto la lente della scienza

Nel pomeriggio, al Real Yacht Club Canottieri Savoia, sono stati presentati i primi risultati sull’Elixir Falernum, un altro liquore Petrone passato sotto l’esperimento dell’invecchiamento subacqueo. A moderare l’incontro il giornalista Angelo Cerulo. I dati sono arrivati dai professori Pasquale Ferranti e Alessandro Genovesi dell’Università Federico II di Napoli e da Salvatore Velotto dell’Università San Raffaele di Roma.

Lo studio ha confrontato 17 bottiglie affinate sotto il mare vicino all’antica città sommersa di Sinuessa con altrettante conservate in cantina. “Abbiamo usato un naso elettronico con dieci sensori, poi analisi chimico-fisiche”, ha spiegato Ferranti. Il risultato? L’ambiente marino, con la sua luce blu-verde e le vibrazioni, ha favorito la nascita di furani e furanoni, composti che aggiungono al profilo aromatico sentori di caramello, fragola, tostato e mandorla. Le bottiglie in cantina, invece, invecchiano più in fretta ma con aromi meno complessi.

Una svolta possibile per i distillati italiani

Le bottiglie di limoncello appena tirate su seguiranno lo stesso percorso di analisi. L’idea è capire se anche per questo liquore l’affinamento subacqueo può cambiare davvero le sue caratteristiche. “Solo allora potremo dire che si tratta di una vera rivoluzione nel settore”, ha confidato Andrea Petrone.

Dietro l’evento c’è stato un lavoro di squadra con Comune di Napoli, Marina Militare, Guardia Costiera, ArcheoClub d’Italia e altri partner tecnici. Non sono mancati i ringraziamenti ai sostenitori locali come il Consorzio Mozzarella di Bufala Campana Dop e il Consorzio Vitica.

Un esperimento che punta lontano

L’Antica Distilleria Petrone, con sede a Mondragone in via Generale Giardino, si conferma laboratorio di idee per i liquori artigianali. L’affinamento sott’acqua, ancora poco conosciuto in Italia, potrebbe aprire nuovi orizzonti per la produzione e la valorizzazione dei prodotti tipici.

La giornata si è chiusa tra domande dei giornalisti e assaggi riservati agli addetti ai lavori. “Non è solo una questione di gusto”, ha detto uno degli organizzatori, “ma anche di identità e legame con il territorio”. E mentre le bottiglie tornavano a riposare nelle casse, qualcuno già chiedeva: quando potremo assaggiare il primo limoncello “marino” sugli scaffali delle enoteche?

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