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Il futuro dell’agroalimentare Made in Italy: scopri il primo Rapporto sulla trasformazione tecnologica delle startup

Il 14 maggio 2025, il Senato della Repubblica ha ospitato la presentazione del 1° Rapporto sulla Trasformazione Tecnologica della Filiera Agroalimentare, un documento di fondamentale importanza per il settore che offre una panoramica dettagliata sulla situazione attuale dell’innovazione tecnologica nel comparto agroalimentare italiano. Il rapporto, promosso da Federalimentare e sostenuto da Confagricoltura, è stato realizzato dal Centro di Ricerca Luiss-X.ITE in collaborazione con il team di Linfa AgriFoodTech Fund.

Un settore cruciale per l’economia italiana

La filiera agroalimentare rappresenta un tassello fondamentale dell’economia italiana, contribuendo circa il 30% al prodotto interno lordo (PIL) nazionale. Tuttavia, nonostante la sua rilevanza economica, il settore mostra un livello di investimenti in startup Agri&FoodTech ancora insufficiente. Nel 2024, l’Italia ha investito solo 100 milioni di euro in questo ambito, registrando una flessione rispetto ai 140 milioni del 2023 e ai 150 milioni del 2022. Questo trend preoccupante evidenzia un decremento del 36% in soli due anni, ponendo interrogativi sulla capacità del Paese di mantenere la propria competitività nel panorama internazionale.

Il confronto con l’Europa

Analizzando il contesto europeo, il ritardo italiano diventa ancora più evidente. Paesi come Regno Unito, Germania, Francia e Spagna hanno destinato capitali nettamente superiori all’Agri&FoodTech. Secondo il Rapporto, per colmare il gap con i principali mercati europei, l’Italia dovrebbe investire oltre 500 milioni di euro all’anno, una cifra che rappresenta cinque volte gli attuali investimenti reali del 2024. Questo contesto mette in luce la necessità di un intervento rapido e deciso per evitare che l’Italia diventi un fanalino di coda nel settore dell’innovazione agroalimentare.

Il panorama delle startup italiane

Nonostante il calo degli investimenti, l’ecosistema delle startup in Italia è caratterizzato da una vivacità e dinamicità notevoli. Il rapporto ha mappato 550 startup nel settore, di cui 280 hanno ottenuto accesso ad almeno un round di investimento. Tuttavia, un elemento critico emerge chiaramente: la maggior parte di queste startup si trova ancora in fase pre-seed o seed, spesso senza il sostegno di capitali adeguati o di una rete consolidata di venture capital e investitori corporate. Questo gap di finanziamento rappresenta un ostacolo significativo per la crescita e lo sviluppo di soluzioni innovative in un settore che richiede investimenti costanti per adattarsi alle sfide attuali.

I benefici dell’innovazione nel settore agroalimentare

Investire nel settore Agri&FoodTech non è solo un’opportunità economica, ma rappresenta anche una strategia chiave per affrontare le sfide globali attuali. L’innovazione in questo ambito non si limita a generare profitto; essa è essenziale per:

  1. La decarbonizzazione
  2. Il risparmio idrico
  3. Il miglioramento della salute pubblica
  4. La produzione di materiali intelligenti e circolari
  5. Il contrasto alle disuguaglianze sociali

Secondo il Rapporto, oltre l’80% delle soluzioni sviluppate dalle startup Agri&FoodTech ha ricadute positive sia dal punto di vista ambientale che sociale, dimostrando così il potenziale di queste iniziative nel promuovere un futuro più sostenibile.

In conclusione, il primo Rapporto sulla Trasformazione Tecnologica della Filiera Agroalimentare rappresenta un’importante occasione di riflessione e analisi per il settore, evidenziando non solo le criticità ma anche le potenzialità di un comparto che è al centro della cultura e dell’economia italiana. L’innovazione non è solo una necessità, ma una vera e propria opportunità per rilanciare il Made in Italy nel mondo, creando valore e migliorando la qualità della vita di tutti.

Redazione Vinamundi

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