Il futuro del vino italiano: idee e prospettive dal Consorzio Valcalepio

Il futuro del vino italiano: idee e prospettive dal Consorzio Valcalepio

Il futuro del vino italiano: idee e prospettive dal Consorzio Valcalepio

Redazione Vinamundi

26 Ottobre 2025

Il 21° Concorso Enologico Internazionale “Emozioni dal Mondo – Merlot e Cabernet Insieme” ha rappresentato un’importante occasione di confronto per il settore vitivinicolo italiano. La tavola rotonda “Il Futuro del Vino”, organizzata dal Consorzio Tutela Valcalepio, ha visto la partecipazione di produttori, enologi, comunicatori e giornalisti, tutti uniti per discutere delle sfide e delle opportunità che il settore deve affrontare in un contesto globale sempre più complesso. Moderata dall’enologo Sergio Cantoni, presidente di Vignaioli Bergamaschi, questa iniziativa ha messo in luce l’importanza di un dialogo costruttivo e di una visione condivisa per il futuro del vino.

Voci dal panorama vitivinicolo internazionale

Durante l’incontro, sei figure di spicco del settore hanno condiviso le loro esperienze e prospettive. Alberto Marchisio, enologo e Direttore Generale di Cadis 1898, ha aperto i lavori sottolineando la necessità di una “rivoluzione culturale e produttiva” per affrontare le sfide attuali. Ha affermato che “il pericolo più grande non è la crisi, ma restare fermi”, evidenziando l’importanza di riconnettersi con i consumatori, in particolare le nuove generazioni.

Politiche europee e sfide globali

Ángel Villafranca, Presidente di Cooperativas Agro-alimentarias de España, ha portato una prospettiva istituzionale, evidenziando le misure in corso nelle politiche europee del vino. Villafranca ha sottolineato l’importanza di un dialogo costante tra istituzioni e produttori per affrontare i cambiamenti globali in un’epoca di incertezze economiche e climatiche. Questo aspetto è cruciale per garantire un futuro sostenibile per il vino europeo.

Riscoprire il vino quotidiano

L’enologa Dora Marchi ha descritto il momento attuale come una “tempesta perfetta”, citando il calo dei consumi e il cambiamento climatico. Ha avvertito che “in Italia siamo passati in 15 anni da 55,8 a 26,3 litri pro capite: il vino rischia di diventare un bene di lusso per pochi.” Marchi ha quindi invitato a riscoprire il vino quotidiano, accessibile e autentico, come parte integrante della cultura mediterranea, affermando che “fare un buon vino quotidiano è un progetto culturale.”

Innovazione e sostenibilità nel packaging

Durante la tavola rotonda, è stato presentato un intervento tecnico intitolato “VetroBalsamo: vetro sempre più green”, a cura di Attilio Viganò e Szilvia Kiss. Questo intervento ha trattato le soluzioni sostenibili per il packaging del vino, un tema sempre più rilevante in un mercato in cui la sostenibilità è vista come un valore aggiunto. La giornata si è conclusa con la proclamazione dei vincitori del concorso, confermando il legame indissolubile tra vino, cultura e territorio.

In conclusione, il futuro del vino italiano appare luminoso, a patto che il settore riesca ad affrontare le sfide con apertura, innovazione e una profonda connessione con le proprie radici culturali e territoriali. La tavola rotonda ha dimostrato che, nonostante le difficoltà, il mondo del vino ha ancora molto da dire e da offrire.

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