Il 4 ottobre scorso, il Convento della SS. Annunciata a Rovato, in provincia di Brescia, ha ospitato un evento di grande rilevanza culturale: il convegno nazionale intitolato “La cultura del vino e l’identità dei territori: l’opera delle abbazie”. Organizzato da Vini d’Abbazia in collaborazione con la Fondazione Vittorio e Mariella Moretti, l’incontro ha visto il coinvolgimento di esponenti del mondo vitivinicolo, accademici e membri del clero, uniti nell’intento di riflettere sul ruolo cruciale delle abbazie nella conservazione del paesaggio, nella diffusione del sapere agricolo e nella costruzione dell’identità culturale dei territori.
Un evento ricco di significato
Il convegno si è inserito all’interno del programma “Come in famiglia”, una giornata dedicata alla comunità e aperta al pubblico, promossa dalla Fondazione Moretti. L’evento ha proposto una serie di attività, tra cui:
- Percorsi nella natura
- Laboratori pratici
- Letture
- Incontri incentrati su spiritualità, cultura e senso di comunità
Questa iniziativa ha ricevuto anche il patrocinio della Fondazione Italia Patria della Bellezza, che lavora per valorizzare il talento italiano e la bellezza dei luoghi e delle tradizioni.
Il Convento della Santissima Annunciata, un luogo di grande valore storico e architettonico, è stato affidato alla Fondazione Moretti dall’Ordine dei Servi di Maria nel 2018. Da allora, è diventato un centro di cultura e accoglienza, un ambiente ideale per ospitare eventi che promuovono il dialogo e la condivisione.
Il dialogo tra tradizione e innovazione
Il convegno ha rappresentato un’importante occasione per discutere il legame profondo tra la tradizione spirituale e la produzione agricola. Ha riunito frati e monaci, enologi, storici, produttori e rappresentanti delle istituzioni, creando uno spazio di confronto e di scambio di idee. Il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha aperto i lavori con un video-messaggio, sottolineando l’importanza del network Vini d’Abbazia come modello di trasmissione di cultura e conoscenza attraverso la tradizione monastica.
L’intervento di Lollobrigida ha messo in evidenza il valore delle abbazie non solo come luoghi di culto, ma anche come custodi di saperi agricoli e vitivinicoli che risalgono a secoli fa. Le abbazie, infatti, hanno storicamente svolto un ruolo fondamentale nella cura delle vigne e nella produzione di vini di alta qualità, contribuendo così all’identità culturale dei territori in cui si trovano.
Le parole di Vittorio e Valentina Moretti
Ad aprire ufficialmente il convegno sono stati Vittorio Moretti, presidente della Fondazione, e Valentina Moretti, consigliere delegata alle attività culturali. Vittorio ha espresso il suo entusiasmo per l’evento, sottolineando l’importanza di riflettere sul passato e di ripartire dalle radici per costruire un futuro migliore. Ha affermato: “Il Convento della Santissima Annunciata rappresenta un ideale di armonia tra vita e lavoro, un concetto che ho sempre cercato nel mio percorso personale e professionale”.
Valentina Moretti, nel suo intervento, ha invitato i partecipanti a riconnettersi con la natura, sottolineando l’importanza di prendersi del tempo per ascoltarsi e condividere esperienze. Ha detto: “Questo luogo meraviglioso, legato profondamente alla mia famiglia, è aperto alla comunità per stimolare la condivisione, proprio come avviene in famiglia. La natura ci insegna la circolarità e l’importanza di custodire i valori che ci uniscono”.
Un patrimonio da preservare
Il convegno ha messo in luce la necessità di preservare le tradizioni vitivinicole e agricole legate alle abbazie, non solo come patrimonio culturale, ma anche come risorsa per le generazioni future. La produzione di vino nelle abbazie non è solo un atto agricolo, ma è anche un atto di fede e di rispetto per la terra. I monaci, attraverso la loro dedizione e conoscenza, hanno contribuito a creare vini che raccontano storie di territori e comunità.
La sinergia tra il mondo vitivinicolo e quello monastico è quindi fondamentale per garantire la sostenibilità delle pratiche agricole e la valorizzazione dei prodotti tipici. Gli interventi di esperti e relatori durante il convegno hanno evidenziato come la collaborazione tra questi mondi possa portare a un arricchimento reciproco, stimolando l’innovazione e il rispetto delle tradizioni.
Durante la giornata, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di degustare vini provenienti da abbazie storiche, scoprendo come ogni vino racconti una storia unica legata al territorio e alla spiritualità dei luoghi di produzione. Questo aspetto ha reso il convegno non solo un momento di riflessione, ma anche un’esperienza sensoriale che ha unito cultura, storia e gastronomia in un contesto di grande bellezza.