Il convegno “La cultura del vino e l’identità dei territori: l’opera delle abbazie” si è svolto il 4 ottobre 2023 al Convento della SS. Annunciata di Rovato, in provincia di Brescia. Questo incontro ha riunito importanti attori del mondo vitivinicolo, accademico e monastico, con l’obiettivo di riflettere sul ruolo cruciale delle abbazie nella salvaguardia del paesaggio e nella promozione della cultura agricola. Organizzato da Vini d’Abbazia e dalla Fondazione Vittorio e Mariella Moretti, l’evento ha fatto parte di un’iniziativa più ampia chiamata “Come in famiglia”, che ha offerto una giornata ricca di eventi aperti al pubblico, tra cui laboratori, letture e incontri dedicati alla spiritualità e al senso di comunità.
Un contesto significativo
La scelta del Convento della Santissima Annunciata come sede del convegno non è casuale. Questo luogo, dal forte valore storico e spirituale, è stato restaurato e restituito alla comunità dall’Ordine dei Servi di Maria nel 2018, grazie all’impegno della Fondazione Moretti. Immersa nel verde della Franciacorta, la struttura rappresenta un simbolo di armonia tra natura e cultura, un aspetto fondamentale per il dialogo che si è svolto durante l’incontro.
L’incontro ha avuto il patrocinio della Fondazione Italia Patria della Bellezza, che si prefigge di valorizzare il patrimonio culturale e artistico italiano, sottolineando l’importanza di eventi come questo nel promuovere il talento e la bellezza del nostro Paese.
Un dialogo tra tradizione e innovazione
Il convegno ha offerto una piattaforma di discussione per frati, monaci, produttori di vino, enologi, storici e rappresentanti delle istituzioni, creando un ambiente di scambio e confronto su temi di grande rilevanza. I partecipanti hanno analizzato il legame intrinseco tra la tradizione spirituale delle abbazie e la produzione vitivinicola, evidenziando come le tecniche agricole e i metodi di produzione siano stati tramandati nel corso dei secoli, contribuendo così alla formazione dell’identità culturale dei territori.
- Il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha aperto i lavori con un video-messaggio, nel quale ha ringraziato i monaci e i frati per il loro contributo alla cultura del vino e alla trasmissione delle conoscenze agricole.
- “Nel network Vini d’Abbazia hanno voluto rappresentare un modello che, proprio nella tradizione legata alla loro opera, trasmette cultura e conoscenza”, ha affermato.
Accoglienza e comunità
A dare il benvenuto ai partecipanti sono stati Vittorio Moretti, Presidente della Fondazione, e Valentina Moretti, consigliere delegata alle attività culturali. Valentina ha sottolineato l’importanza del convegno come occasione di dialogo e condivisione: “Il Convento apre le sue porte alla comunità per stimolare la condivisione, proprio come avviene in famiglia. Trascorrere tempo insieme, ascoltarsi e coltivare ciò che ci fa stare bene è fondamentale”, ha dichiarato.
Vittorio Moretti ha aggiunto: “Sono particolarmente felice di ospitare questo appuntamento, il progetto di Vini d’Abbazia risponde pienamente alle intenzioni che animano la nostra Fondazione. Il Convento della Santissima Annunciata rappresenta un ideale di armonia tra vita e lavoro, un principio che ho sempre cercato nel mio percorso personale e professionale”.
L’impatto delle abbazie sul territorio
Le abbazie, nel corso della storia, hanno svolto un ruolo fondamentale non solo nella vita religiosa, ma anche nella conservazione del paesaggio e nella promozione delle pratiche agricole sostenibili. Oggi, queste istituzioni sono chiamate a rivestire una funzione attiva nella salvaguardia dell’ambiente e nella promozione di un’agricoltura che rispetti le tradizioni locali, ma che sia anche aperta all’innovazione.
Durante il convegno, sono stati presentati esempi concreti di come le abbazie stiano contribuendo a creare una connessione tra il vino e il territorio, puntando su vitigni autoctoni e pratiche di vinificazione che rispettano l’ecosistema locale. Le abbazie, con la loro storia secolare, rappresentano non solo un patrimonio culturale, ma anche un’opportunità per le nuove generazioni di agricoltori e produttori di vino di apprendere e innovare.
L’importanza della formazione e della ricerca nel settore vitivinicolo è stata un altro tema centrale del convegno. Accademici e ricercatori hanno discusso su come le università e le istituzioni educative possano collaborare con le abbazie per sviluppare progetti di ricerca che mettano in luce le pratiche agricole tradizionali e sostenibili. La sinergia tra il sapere accademico e l’esperienza pratica dei monaci può fornire un contributo significativo alla formazione di un modello agricolo che risponda alle sfide attuali, come il cambiamento climatico e la necessità di una produzione alimentare sostenibile.
Il convegno ha dimostrato come il mondo vitivinicolo, accademico e monastico possa collaborare per creare un futuro migliore, ricco di cultura, tradizione e innovazione. La volontà di costruire un dialogo aperto e costruttivo tra questi mondi è fondamentale per affrontare le sfide del presente e del futuro, valorizzando le radici storiche e culturali che caratterizzano i nostri territori.