La Maremma, celebre per i suoi paesaggi incontaminati e le tradizioni vitivinicole, si trova di fronte a una sfida che potrebbe compromettere il suo prezioso patrimonio enogastronomico. Il progetto di un parco eolico tra i comuni di Scansano e Magliano, nella provincia di Grosseto, ha scatenato un coro di proteste tra gli attori locali, in particolare dal Consorzio Tutela Morellino di Scansano Docg. Il presidente del Consorzio, Bernardo Guicciardini Calamai, non esita a definire la situazione come «assurda».
Il progetto prevede l’installazione di ben undici pale eoliche, alte fino a 200 metri, e un impianto elettrico lungo 45 chilometri. Secondo Calamai, l’impatto di tale infrastruttura sarebbe devastante non solo per il paesaggio, ma anche per l’economia e l’ambiente. La Maremma vive di viticoltura e enoturismo, e tale intervento potrebbe compromettere gravemente questi settori.
Le preoccupazioni principali riguardano:
Calamai sottolinea che «è illogico e assurdo pensare di espropriare terreni a tali condizioni», evidenziando che esiste già una zona più appropriata per l’installazione degli impianti eolici.
Il Consorzio ha già dimostrato la propria determinazione nel difendere il territorio, avendo intrapreso battaglie contro progetti dannosi in passato. Oggi, il Consorzio del Morellino di Scansano, che tutela una denominazione di 1.500 ettari vitati e una produzione annua di 10 milioni di bottiglie, ha espresso parere negativo sul progetto. Le associazioni locali, i comuni coinvolti e la Regione si sono uniti in questa opposizione.
La richiesta è chiara: ci si aspetta dal ministero una valutazione obiettiva del progetto, che consideri non solo gli interessi economici, ma anche il valore culturale e paesaggistico della Maremma. La comunità locale è determinata a difendere il proprio territorio e le proprie tradizioni.
Il futuro della Maremma e della sua viticoltura è in gioco. La storia della zona è intrecciata con il vino che produce e il turismo che attira. La realizzazione di un parco eolico in una zona così delicata potrebbe rappresentare un pericolo non solo per l’economia locale, ma anche per l’identità culturale di una regione che ha fatto della qualità e della sostenibilità la propria bandiera. La lotta per il Morellino di Scansano è solo l’ultima di una serie di battaglie per la salvaguardia dell’ambiente e dell’economia locale, e la risposta deve essere tempestiva e coordinata.
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