Gorizia, 7 giugno 2024 – Il Collio si conferma una delle zone di punta per i vini bianchi italiani di alta qualità. È quanto emerge dai dati presentati ieri durante “Collio Evolution: il futuro inizia dal Presente”, l’evento organizzato dal Consorzio di Tutela Vini del Collio. La ricerca di Nomisma Wine Monitor, condotta su 1.500 consumatori italiani, ha analizzato come vengono percepiti i vini del Collio, la loro reputazione e l’interesse verso di essi, dando anche uno sguardo al potenziale turistico legato al vino.
Friuli-Venezia Giulia guida la classifica dei bianchi
Lo studio mette in luce come il Friuli-Venezia Giulia sia una delle regioni italiane più apprezzate per i vini bianchi di qualità: il 13% dei consumatori abituali lo indica come punto di riferimento, subito dopo l’Alto Adige (15%). Seguono Sicilia (11%), Trentino (10%) e Veneto (9%). Tra le zone collinari più rinomate, il Collio si piazza in cima, a pari merito con il Soave, raccogliendo il 13,4% delle preferenze. Dietro di lui, le Colline di San Gimignano e le aree di Terlano, Appiano e Termeno.
“Il Collio è un’eccellenza riconosciuta non solo dagli esperti, ma anche dai consumatori”, ha detto il presidente del Consorzio, David Buzzinelli, durante la presentazione. “C’è però ancora da lavorare per far conoscere meglio la sua origine”.
Conoscenza diffusa, ma non sempre chiara
Quasi tutti gli italiani che bevono vino bianco conoscono almeno un’etichetta del Collio. Ma solo il 53% sa davvero da dove provengono quei vini. Il gap si fa più evidente se si parla dei vitigni autoctoni come Ribolla Gialla e Friulano, meno noti rispetto a Pinot Bianco, Pinot Grigio e Sauvignon. Questo suggerisce che far conoscere meglio il territorio potrebbe aiutare ad allargare il pubblico.
“Molti conoscono la Ribolla Gialla, ma non tutti la associano subito al Collio”, ha ammesso una sommelier presente all’evento, sottolineando come sia importante lavorare sulla narrazione del territorio.
I vini del Collio, un piacere soprattutto fuori casa
Chi sceglie i vini del Collio li beve soprattutto fuori casa: ristoranti e wine bar sono i luoghi preferiti. Cosa apprezzano di più? L’equilibrio tra corpo e freschezza e la complessità degli aromi, punti di forza per circa la metà dei consumatori. Chi conosce davvero questi vini, li riconosce e identifica il Collio come territorio di eccellenza è generalmente una persona con reddito medio-alto, buona istruzione e interesse per l’enoturismo.
“Quando posso, li ordino al ristorante: sono vini che valgono la pena”, racconta Marco, 41 anni, bancario di Udine.
Le difficoltà che frenano il consumo
Tra chi non beve vini del Collio, il 46% dice di non conoscerli abbastanza; il 24% lamenta invece la difficoltà a trovarli nei locali o nei negozi di fiducia. Ma la buona notizia è che 9 su 10 tra questi “non consumatori” si dichiarano pronti a provarli in futuro. Una speranza per i produttori locali.
Enoturismo in crescita, soddisfazione alta
La ricerca si è concentrata anche sull’enoturismo: nell’ultimo anno, uno su due tra i consumatori di vino ha fatto almeno una visita in una zona vinicola. La percentuale sale tra i più istruiti (68%), chi guadagna di più (66%), gli appassionati esperti (63%) e i millennials (63%). Il 13% ha già visitato il Collio e vorrebbe tornarci. Tra chi beve i suoi vini, la voglia di tornare sale al 43%. La soddisfazione è alta: il 94% apprezza il paesaggio, il 90% la qualità dei vini e l’83% l’organizzazione delle aziende.
“Il paesaggio qui è unico – racconta Laura, turista milanese incontrata a Cormòns – ogni visita è diversa dalla precedente”.
Degustazioni ed eventi: la strada per farsi conoscere
Per far crescere la conoscenza dei vini del Collio, puntare su degustazioni nei ristoranti (21%), eventi dedicati (17%) e l’enoturismo (13%) sembra la strada migliore. I social e gli influencer sono citati dal 13% dei consumatori, ma tra i giovani sotto i 29 anni arrivano al 18%.
Nel pomeriggio di ieri, durante la degustazione, un calice di Friulano lasciato a metà raccontava più di tante parole: qualcuno aveva appena scoperto un sapore nuovo.
