Il Collio conquista: il 94% degli enoturisti apprezza il territorio

Il Collio conquista: il 94% degli enoturisti apprezza il territorio

Il Collio conquista: il 94% degli enoturisti apprezza il territorio

Redazione Vinamundi

28 Ottobre 2025

Gorizia, 5 giugno 2024 – Il Collio si conferma una delle zone più rappresentative per la produzione di vini bianchi italiani di qualità, secondo la ricerca “Collio Experience” realizzata da Nomisma Wine Monitor per il Consorzio di Tutela Vini del Collio. I dati sono stati presentati all’evento “Collio Evolution: il futuro inizia dal Presente”, dove sono stati analizzati percezione, reputazione e interesse verso i vini del territorio, oltre al potenziale dell’enoturismo. Alla ricerca hanno partecipato 1.500 appassionati di vino in tutta Italia.

Friuli-Venezia Giulia spicca tra le grandi per i bianchi

Il Friuli-Venezia Giulia si conferma una delle regioni italiane più apprezzate per i vini bianchi di qualità: lo pensa il 13% dei consumatori abituali, subito dietro l’Alto Adige (15%). A seguire Sicilia (11%), Trentino (10%) e Veneto (9%). Tra le zone collinari, il Collio si prende il primo posto, a pari merito con il Soave, con il 13,4% delle preferenze. Supera così territori noti come le Colline di San Gimignano in Toscana e le aree altoatesine di Terlano, Appiano e Termeno.

Conoscenza diffusa, ma serve più consapevolezza

Quasi tutti gli appassionati di vino bianco conoscono o hanno sentito parlare almeno di uno dei vini del Collio. Però, solo il 53% sa con certezza che quei vini vengono proprio da lì. Il gap si fa più evidente se si guarda ai consumi dell’ultimo anno: chi conosce davvero il territorio, cioè chi sa che quei vini sono del Collio, è molto meno numeroso, soprattutto quando si parla di vitigni autoctoni come Ribolla Gialla e Friulano. Meglio invece va con i vitigni internazionali, come Pinot Bianco, Pinot Grigio e Sauvignon. “Conoscere il territorio può davvero aiutare ad allargare il pubblico”, spiega Giovanni Pugliese, responsabile dello studio.

Il Collio si gusta fuori casa, per equilibrio e profumi

Chi sceglie i vini del Collio tende a berli soprattutto fuori casa, tra ristoranti e wine bar, più che a casa propria. Ciò che colpisce di più è l’equilibrio tra corpo e freschezza e la complessità dei profumi, apprezzati da metà dei consumatori. “Quando vado al ristorante, cerco sempre un bianco del Collio: hanno qualcosa in più”, racconta Marco, 41 anni, appassionato di enogastronomia incontrato in un’enoteca di Udine.

Chi ama davvero il Collio

Chi conosce bene il Collio, ne riconosce i vini e lo indica come territorio di riferimento per i bianchi di alta qualità, ha generalmente un reddito medio-alto, un buon livello di istruzione, esperienza nel mondo del vino e interesse per l’enoturismo. Ma non mancano gli ostacoli: il principale motivo per non bere questi vini è la scarsa conoscenza (46%) e la difficoltà a trovarli nei ristoranti o nei negozi abituali (24%). Eppure, ben nove su dieci tra chi ancora non li ha provati si dicono pronti a farlo.

Enoturismo, il Collio conquista sempre più italiani

La ricerca si è concentrata anche sull’enoturismo, un fenomeno che ha coinvolto nell’ultimo anno un consumatore su due. La percentuale cresce tra chi ha studiato di più (68%), chi ha un reddito medio-alto (66%), gli esperti di vino (63%) e i giovani millennial (63%). Di questi, il 13% ha già visitato il Collio e quasi tutti vorrebbero tornarci. Chi beve i vini del Collio è ancora più attratto: il 43% pensa di tornare presto, ma anche tra gli altri enoturisti la voglia di visitare resta alta (40%). L’esperienza piace: il 94% apprezza il paesaggio, il 90% i vini e l’83% l’organizzazione delle strutture ricettive.

Nuove strade per farsi conoscere

Per far crescere la conoscenza dei vini del Collio, la ricerca mette in luce il valore di una comunicazione mirata. Gli strumenti più efficaci, secondo i consumatori, sono le degustazioni nei ristoranti (21%), gli eventi dedicati (17%) e l’enoturismo (13%). Social e influencer funzionano soprattutto tra i giovani sotto i 29 anni, dove la percentuale sale al 18%. “Dobbiamo farci conoscere meglio anche dai più giovani”, ha ammesso una produttrice locale durante l’incontro.

Nel cortile della tenuta Venica & Venica, alle 18.30, un gruppo di visitatori si ferma davanti a un calice di Ribolla Gialla. “Non ero mai stato qui – racconta Luca, 28 anni – ma ci tornerò. Qui si respira un’atmosfera che altrove non ho trovato”.

 

Change privacy settings
×