Roma, 16 novembre 2025 – È il Cinurio, prodotto dall’azienda vinicola Tramontana di Reggio Calabria, a conquistare il titolo di “Miglior Novello d’Italia” 2025. La giuria, all’unanimità, ha scelto questo vino durante la diciannovesima edizione del Salone Nazionale del Vino Novello, che si è svolto alle Officine Farneto di Roma. A vincere è un Novello 100% macerazione carbonica, ottenuto da uve calabresi coltivate nella zona grecanica della costa jonica, a conferma della forza e della qualità dei vini del Sud.
Sfida serrata: chi sono i protagonisti
La gara, organizzata dal Nuovo Istituto Nazionale del Vino e dell’Olio Novello guidato da Tommaso Caporale, ha raccolto ben 50 vini Novello da tutta Italia. Solo 17 sono riusciti ad arrivare in finale, giudicati da una giuria esperta composta da Fabio Santini, sommelier AIS, Daniele Lombardi, enologo, e Andrea Russo, assaggiatore e docente di analisi sensoriale. Sul podio con il Cinurio sono saliti altri nomi del Centro-Sud: L’Aurora della cantina Zito di Cirò Marina, il Cupido della siciliana Principe di Corleone – Pollara di Monreale e il Catello dei Viticoltori dei Colli Cimini di Vignanello. Terzo posto per il Fresco di Vendemmia della marchigiana Velenosi, ormai un punto di riferimento a livello nazionale.
Menzioni speciali e ospiti di prestigio
Durante la cerimonia sono state consegnate anche le menzioni speciali “Novello amore mio” al Novello Roccomonfina Igt di Telaro (Galluccio) e al Langhe Doc Dolcetto Novello dell’Istituto Umberto I di Alba. Tra gli ospiti di rilievo c’era il maestro pasticcere Iginio Massari, che ha sottolineato come il rilancio del Novello passi prima di tutto dalla capacità di raccontarlo bene ai consumatori. “Bisogna far capire il valore e la storia di questo vino, solo così si può tornare a farlo apprezzare”, ha detto Massari davanti a un pubblico attento.
Quando il vino incontra l’arte
A chiudere l’evento, la presentazione della nuova etichetta d’autore firmata dal maestro Lamberto Pignotti, padre della poesia visiva. L’etichetta andrà su un multiplo di 12 bottiglie del Novello 2025 delle cantine Volpetti di Ariccia, vincitori dell’edizione passata. Il progetto, curato dallo Studio Archivio Courtesy Fratelli Emme di Roma insieme all’artista Gianfranco Grosso, vuole mettere sotto i riflettori il Novello attraverso l’arte contemporanea. Nel 2024 era stato Tommaso Cascella a firmare l’etichetta per la cantina Dorgali. Un’iniziativa che si rinnova, con l’obiettivo di dare nuova energia a un vino che cerca di ritrovare spazio.
Il mercato in crisi: numeri e prospettive
Il mercato del vino Novello, che arriva sugli scaffali dal 30 ottobre come da legge, sta attraversando un periodo difficile. Secondo WineNews, dopo l’exploit degli anni Novanta, quando il Novello era quasi un fenomeno di massa, oggi è tornato a essere un prodotto di nicchia. La produzione si attesta intorno a 1,5 milioni di bottiglie, lontanissima dai 20 milioni di qualche anno fa. Un calo che riflette i cambiamenti nei gusti e la concorrenza sempre più agguerrita di altri vini.
Le sfide dietro il calo e le speranze per il futuro
Il Novello, primo vino della vendemmia a raggiungere la tavola grazie alla macerazione carbonica, sembra aver perso un po’ del suo fascino. “Un tempo era un rito condiviso, oggi è quasi una rarità”, racconta un produttore presente al Salone. Ma chi crede ancora in questo vino punta tutto su una comunicazione più vera e su una qualità più alta per cambiare rotta. “Bisogna raccontare storie autentiche, legate ai territori”, aggiunge Caporale.
Tra tradizione e innovazione, il Novello cerca la sua strada
Il Salone Nazionale del Vino Novello ha dimostrato che il settore non vuole mollare. Tra etichette firmate da artisti e premi importanti, il Novello cerca una nuova identità. Forse proprio da queste iniziative, che uniscono arte e territorio, potrà ripartire la rinascita di un vino che ha fatto la storia recente dell’enologia italiana.
