Merano, 8 novembre 2025 – Ieri sera, nel suggestivo Teatro Puccini di Merano, è partita la 34ª edizione del Merano WineFestival con la cerimonia di consegna dei The WineHunter Award Platinum. Il premio celebra i migliori vini, prodotti gastronomici e distillati artigianali scelti dalla guida The WineHunter. Un evento molto atteso che ha richiamato produttori, enologi e appassionati da tutta Italia, tutti uniti dalla voglia di celebrare qualità e ricerca nel mondo enogastronomico.
Premi Honour Award: storie di territorio, famiglia e innovazione
La serata è iniziata poco dopo le 18 con la consegna degli Honour Award, affidata al patron Helmuth Köcher e al giornalista Andrea Radic. Sei riconoscimenti speciali, ognuno con un significato preciso e sentito. Il primo è stato per la famiglia Bologna di Braida, premiata “per aver portato con passione e visione i vini e la terra del Monferrato e di Rocchetta Tanaro a un successo mondiale”. Un applauso caloroso ha accompagnato il momento.
Il Consorzio del Vulture ha ottenuto l’Honour Award al Territorio: “Una squadra di vignaioli che crede profondamente nella storia e nella tradizione del proprio territorio”, ha spiegato Köcher dal palco. Poi la famiglia Ceraudo, esempio di forza e rispetto, premiata per il legame familiare che si riflette nel lavoro in vigna.
Non sono mancati i riferimenti all’innovazione: i Vivai Rauscedo hanno ricevuto il premio per aver portato la scienza agronomica a un livello di eccellenza, “capendo che i vitigni sono materia viva”, ha sottolineato Radic. A Hans Terzer, icona dell’enologia mondiale con oltre cinquanta vendemmie alle spalle, è andato l’Honour Award alla Genialità: “Competenza, creatività, perseveranza”, ha ricordato Köcher. Infine, la cantina Antichi Poderi Jerzu è stata premiata per il coraggio nel raccontare il territorio attraverso il vino.
Cult Oenologist e Dolcissimo Award: i protagonisti della degustazione
Venerdì 7 novembre, durante la giornata “TasteTerroir – bio&dynamica” al Kurhaus, è andato in scena il percorso di degustazione dedicato ai dieci migliori enologi selezionati da Köcher. In serata, questi professionisti sono saliti sul palco del Teatro Puccini per ricevere il titolo di Cult Oenologist. Tra loro, nomi noti come Franco Bernabei, Riccardo Cotarella, Carlo Ferrini e Donato Lanati. “Un riconoscimento che premia la dedizione e la capacità di innovare senza perdere il legame con la tradizione”, ha commentato Emiliano Falsini, uno dei premiati.
Spazio anche ai vini dolci con i Dolcissimo Award. Per l’Alto Adige sono stati premiati Nals Margreid (Baronesse Moscato Giallo DOC 2022) e Cantina Kurtatsch (USHAS Mitterberg IGT 2023). Per l’Italia, riflettori su Cantina Colosi (Na JM Malvasia delle Lipari DOC 2023) e Avignonesi (Vin Santo di Montepulciano Occhio di Pernice 2011). “Un viaggio tra profumi e sapori che raccontano storie diverse ma unite dalla qualità”, ha raccontato uno dei giurati.
The WineHunter Award Platinum: la Toscana domina
Il momento clou della serata è stato la consegna dei The WineHunter Award Platinum, il massimo riconoscimento della guida curata da quattordici commissioni coordinate da Helmuth Köcher. In tutto sono stati assegnati 77 Award Platinum: 50 ai vini migliori, 25 ai prodotti gastronomici e 2 ai distillati artigianali. La Toscana si è confermata protagonista con dieci premi, seguita da Alto Adige e Lombardia (otto ciascuna) e Piemonte (sette).
“Un risultato che premia il lavoro costante dei produttori toscani”, ha commentato Köcher a margine della cerimonia. La selezione è stata severa: solo chi ha superato i 95 punti su 100 ha potuto ottenere il Platinum. “Dietro ogni bottiglia c’è una storia di fatica, intuito e rispetto per la terra”, ha aggiunto Andrea Radic.
Un festival che guarda al futuro
Il Merano WineFestival continuerà nei prossimi giorni con degustazioni, incontri e masterclass sulle nuove tendenze dell’enogastronomia italiana. L’atmosfera in città – tra le sale del Kurhaus e le strade del centro – è quella di una festa sobria ma sentita. “Qui si respira passione vera”, ha detto un visitatore arrivato da Firenze. E, tra calici alzati e strette di mano, il festival resta un punto fermo per chi cerca eccellenza e autenticità nel mondo del vino italiano.
