Cresce l’interesse per pratiche sostenibili e acquisti alla spina: ecco quali sono i nuovi trend del vino da scoprire
Nel panorama enologico italiano si affermano con crescente interesse nuovi trend legati al vino sfuso e alle pratiche di acquisto sostenibile, in particolare la spesa alla spina. Questa modalità, che permette di acquistare prodotti alimentari senza imballaggi, si sta lentamente diffondendo anche nel settore vinicolo, suscitando attenzione per i benefici ambientali ed economici che comporta.
La Spesa alla Spina e il Vino Sfuso: un Trend in Evoluzione
La spesa alla spina, nonostante sembri una soluzione ideale per ridurre rifiuti e sprechi, conta oggi circa 800 punti vendita in Italia, concentrati soprattutto nelle grandi città. Ottavia Belli, fondatrice e CEO di sfusitalia.it, sottolinea come il fenomeno sia ancora in fase embrionale, con solo il 43% degli intervistati che compra abitualmente prodotti sfusi. Tuttavia, l’84% di chi non ha mai provato questa formula si dichiara disponibile a farlo, ma spesso manca l’informazione sui punti vendita.

Dal punto di vista economico, acquistare vino sfuso e altri alimenti senza confezioni consente un risparmio fino al 40% rispetto ai prodotti confezionati, grazie all’eliminazione dei costi di packaging e alla possibilità di comprare solo le quantità necessarie, riducendo così anche gli sprechi alimentari. Claudia Chiozzotto di Altroconsumo evidenzia che questa forma di acquisto promuove una maggiore consapevolezza e responsabilità nell’acquisto, oltre a contenere l’impatto ambientale legato alla riduzione degli imballaggi e delle emissioni di gas serra.
Ischia: Esempio di Viticoltura Eroica e Vino Sfuso di Eccellenza
L’isola di Ischia si conferma un esempio virtuoso di viticoltura eroica, con cantine che producono vini sfusi di alta qualità, valorizzando vitigni autoctoni come Biancolella, Forastera e Aglianico. La famiglia d’Ambra, con il progetto di recupero della “vigna dei mille anni”, ha riportato alla luce un vigneto storico risalente al 1036, dedicandosi alla produzione di vini rossi base Aglianico di grande successo.
La cantina Antonio Mazzella, situata tra vigneti terrazzati con pendenze fino al 50%, rappresenta un modello di produzione artigianale che coniuga tradizione e innovazione. La raccolta, la pigiatura e la torchiatura sono rigorosamente manuali, mentre la maturazione avviene in antiche cantine scavate nel tufo. Nicola Mazzella ha saputo unire l’esperienza in vigna con competenze enologiche moderne, ottenendo vini rappresentativi dell’identità territoriale di Ischia, come il raffinato Vigna del Lume e il Villa Campagnano, blend di Biancolella e Forastera.
La Nuova Generazione e la Visione Internazionale
L’Azienda Agricola Pietra Di Tommasone, fondata nel XVIII secolo, si distingue per un approccio innovativo guidato da Lucia Tommasone, esperta in viticoltura ed enologia. L’azienda ha reimpiantato varietà tipiche isolane e produce vini intensi, equilibrati e con una spiccata acidità, come la Biancolella e il Per’e Palummo, quest’ultimo caratterizzato da una mineralità vulcanica e un sorso fresco e speziato. Interessanti anche le prime spumantizzazioni metodo classico, che promettono di valorizzare ulteriormente l’enologia ischitana a livello internazionale.
Il lavoro di Pasquale, impegnato nella conduzione biologica e biodinamica dei propri vigneti, testimonia l’impegno verso una viticoltura sostenibile e rispettosa del territorio, con vini che uniscono pulizia aromatica e fedeltà varietale, esempio di una nuova generazione di produttori che guarda al futuro promuovendo l’identità e la qualità del vino sfuso made in Italy.
