Graziano Prà e Pilar Gritti: premiati da “Slow Wine” 2026 per il loro straordinario contributo al vino

Graziano Prà e Pilar Gritti: premiati da “Slow Wine” 2026 per il loro straordinario contributo al vino

Graziano Prà e Pilar Gritti: premiati da “Slow Wine” 2026 per il loro straordinario contributo al vino

Redazione Vinamundi

26 Ottobre 2025

L’edizione 2026 di Slow Wine ha celebrato l’eccellenza del panorama vinicolo italiano, premiando personalità che si sono distinte per il loro impegno e passione nella viticoltura. Tra i riconoscimenti più significativi, il “Premio alla Carriera” è andato a Graziano Prà, un’icona della cantina veneta Prà, mentre il titolo di “Giovane Vignaiola” è stato conferito a Pilar Gritti, che insieme al fratello Andrea guida la cantina umbra di famiglia Andrea Pilar.

il contributo di graziano prà alla viticoltura

Graziano Prà ha dedicato la sua vita alla valorizzazione del Soave, uno dei vini bianchi più apprezzati in Italia. La sua cantina, situata nel Veneto, è stata pioniera nell’adozione di pratiche innovative, come l’uso del tappo a vite, che ha contribuito a preservare la freschezza e l’integrità dei vini. Inoltre, Prà è stato uno dei fondatori della FIVI, la Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti, promuovendo la viticoltura sostenibile e la produzione di vini di alta qualità.

la nuova generazione di vignaioli: pilar gritti

Dall’altra parte, Pilar Gritti incarna una nuova generazione di vignaioli, unendo tradizione e innovazione. La cantina Andrea Pilar, in Umbria, è nota per il suo impegno nella produzione di vini di alta qualità, che riflettono il territorio e la sua biodiversità. Pilar e Andrea hanno portato avanti il lavoro della loro famiglia, introducendo tecniche moderne e sostenibili nella gestione dei vigneti. Un esempio del loro successo è il Sagrantino di Montefalco, un vitigno autoctono che sta guadagnando sempre più attenzione a livello internazionale.

altri premi e riconoscimenti

Oltre a Graziano Prà e Pilar Gritti, Slow Wine ha premiato anche altri vignaioli di talento:

  1. Bruno De Conciliis – Premio per la “Novità dell’anno” con il suo Fiano, prodotto nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
  2. Isabella Carpineti – Migliore “Accoglienza in cantina” presso Marco Carpineti, che ha fatto del turismo enogastronomico un pilastro della propria attività.
  3. Ferdinando Principiano – Premio per la Viticoltura Sostenibile, noto per il suo approccio rispettoso nei confronti dell’ambiente nelle Langhe.
  4. Andrea Dibenedetto – Premio per la “Vitalità del Suolo” con la cantina L’Archetipo in Puglia, riconoscendo l’importanza di pratiche agricole sinergiche.
  5. Marco Bechini – Premio Slow Wine Coalition alla Solidarietà per la sua cooperativa Calafata di Lucca, che promuove la sostenibilità e l’inclusione sociale.

L’evento di premiazione, svoltosi al Superstudio Maxi di Milano, ha offerto un’importante opportunità di degustazione per gli amanti del vino, con oltre 900 vini provenienti da più di 450 cantine, di cui 1.172 praticano agricoltura biologica o biodinamica. Questo momento è fondamentale per promuovere la cultura del vino e connettere produttori e consumatori.

Giancarlo Gariglio, curatore di Slow Wine, ha aperto la guida con un appello alla resilienza in un periodo di crisi climatica e sociale, sottolineando l’importanza di raccontare l’autenticità del vino italiano. La guida 2026 ha introdotto anche la novità della grammatura del vetro delle bottiglie, un passo verso una maggiore sostenibilità nel packaging del vino.

In un contesto in cui il futuro del vino italiano è messo alla prova, il messaggio di Slow Wine è chiaro: è necessario unire le forze per garantire un futuro sostenibile e di qualità per la viticoltura italiana, affrontando le sfide con determinazione e innovazione.

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