Graziano Merotto: un esempio di coraggio e originalità

Graziano Merotto: un esempio di coraggio e originalità

Graziano Merotto: un esempio di coraggio e originalità

Redazione Vinamundi

2 Novembre 2025

Valdobbiadene, 5 giugno 2024 – Graziano Merotto, imprenditore veneto e volto storico del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, ha presentato oggi il suo nuovo Metodo Classico Rosé Pas Dosé 2022. Un ritorno alle origini, a quarant’anni esatti dal suo primo esperimento con il Metodo Classico, che segna un momento importante nella sua lunga carriera. Il vino, prodotto in appena 6.000 bottiglie da Pinot Nero in purezza, nasce tra le colline di Col San Martino e Farra di Soligo, proprio dove tutto ebbe inizio nel 1972.

Le mani che parlano di vigna e fatica

Chi ha incontrato almeno una volta Graziano Merotto ricorda subito le sue mani segnate dal lavoro, mani che conoscono la terra e la fatica delle vigne. “Sono cresciuto qui, tra queste colline”, ha detto Merotto durante la presentazione, tenutasi nella storica cantina di famiglia. Da più di cinquant’anni, il suo nome è legato a una storia fatta di sacrifici, passione e scelte spesso fuori dal coro. Nel 1984, affascinato dal Pinot Nero, comprò le prime pupitres e iniziò a sperimentare il Metodo Classico, producendo poche bottiglie destinate quasi solo agli amici più cari.

Dal primo esperimento a un simbolo del territorio

Negli anni successivi, Merotto ha puntato tutto sul Prosecco Superiore di collina, esaltando la Glera e onorando la tradizione spumantistica locale. Ma nelle sue vigne di Col San Martino, il Pinot Nero non è mai sparito del tutto. “Ho sempre avuto rispetto per questo vitigno”, ha spiegato, “anche se qui è una rarità”. Una scelta che oggi si fa decisiva: il nuovo Metodo Classico Rosé Pas Dosé 2022 nasce proprio da queste uve, raccolte nelle migliori parcelle e vinificate per mettere in luce eleganza e precisione.

Un vino che parla di famiglia e territorio

Il nuovo spumante è dedicato a Rossella, compagna di vita e di lavoro di Merotto. L’etichetta riporta, in filigrana, la desinenza del suo nome, un piccolo dettaglio che racconta la dimensione familiare e artigianale del progetto. “Questo vino è un omaggio a chi mi è stato vicino in tutti questi anni”, ha confessato Merotto, visibilmente emozionato. Il Metodo Classico Rosé Pas Dosé 2022 si distingue per la tiratura limitata e l’assenza di dosaggio zuccherino, scelta che mette in risalto la purezza del Pinot Nero e il carattere unico delle colline UNESCO.

Scelte precise, uno sguardo al futuro

Non ci sarà una versione 2023 del Metodo Classico Rosé: “L’annata non era adatta”, ha spiegato Merotto senza giri di parole. La selezione rigorosa delle uve resta il punto fermo della sua filosofia. Il progetto andrà avanti con il millesimo 2024, che darà vita a un Metodo Classico bianco, prodotto con Pinot Bianco, Pinot Nero e una piccola parte di Riesling. Una decisione che conferma la volontà di innovare senza dimenticare le radici.

Il valore del tempo e della passione

Con il Metodo Classico Rosé Pas Dosé 2022, Merotto apre un nuovo capitolo nella sua storia. Un percorso più intimo, dedicato alle vendemmie migliori e alla ricerca di qualità senza compromessi. “Voglio fare solo quello che vale davvero la pena fare”, ha detto, riassumendo la filosofia maturata in mezzo secolo tra le vigne.

Oggi come allora, il coraggio di distinguersi è il segno distintivo di Graziano Merotto: un uomo che ha saputo trasformare la tradizione in visione imprenditoriale e il lavoro di ogni giorno in un’eredità condivisa per tutto il territorio delle colline del Prosecco.

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