Graduatoria Ocm: 27,5 milioni di euro in contributi per promuovere l’eccellenza italiana

Graduatoria Ocm: 27,5 milioni di euro in contributi per promuovere l'eccellenza italiana

Graduatoria Ocm: 27,5 milioni di euro in contributi per promuovere l'eccellenza italiana

Redazione Vinamundi

30 Ottobre 2025

Roma, 12 giugno 2024 – Il Ministero dell’Agricoltura ha reso nota la graduatoria nazionale dei progetti per promuovere il vino italiano nei Paesi Terzi per il biennio 2025/2026. Sono stati messi a disposizione 27,5 milioni di euro di fondi pubblici attraverso l’Ocm Vino promozione. Questa somma, divisa in 22 milioni di anticipo e 5,5 milioni a saldo, sostiene una spesa complessiva che supera i 63 milioni di euro, distribuita su quindici progetti guidati da grandi cantine e consorzi. Un’iniezione di risorse che arriva in un momento complicato: il mercato interno dà segnali di calo e le esportazioni mostrano un rallentamento rispetto agli anni passati.

L’Istituto Grandi Marchi guida la classifica

Al vertice della graduatoria c’è l’Istituto Grandi Marchi, che raggruppa diciotto tra le cantine più famose d’Italia, da Antinori a Masi, passando per Donnafugata e Tasca d’Almerita. Il consorzio incasserà 3,87 milioni di euro per un progetto da 9,67 milioni. “Negli ultimi vent’anni abbiamo raddoppiato il fatturato, ora siamo a 660 milioni di euro, con il 55% delle vendite all’estero”, ha dichiarato un portavoce. Gli Stati Uniti restano il mercato di punta.

Dietro, c’è Zonin1821, altro gigante del settore, con un progetto da 8,31 milioni cofinanziato con 3,32 milioni. Al terzo posto si piazza Herita Marzotto Wine Estates (ex Gruppo Santa Margherita), che riceverà 3,27 milioni su un piano da 8,17 milioni.

Cantine grandi e numeri importanti

Tra i progetti più rilevanti spicca quello di Nosio, società commerciale del gruppo trentino Mezzacorona, che ha ottenuto 3,02 milioni per un’iniziativa da 7,5 milioni. Il Consorzio Tuscany & Co riceverà 2,72 milioni su un progetto da 5,45 milioni. “Il sostegno pubblico è fondamentale per fronteggiare la concorrenza internazionale”, ha detto un rappresentante del consorzio toscano.

Il gruppo Fantini Wines, controllato dal fondo Platinum Equity, ha ottenuto il via libera per un progetto da 5,9 milioni, cofinanziato con 2,36 milioni. La storica casa toscana Frescobaldi riceverà invece 2,05 milioni per una campagna da 4,1 milioni. Più in basso nella classifica si trovano Schenk Italia (1,34 milioni su 2,69) e il gruppo “Be Wine” (1,33 milioni su 2,88). Il gruppo cooperativo La Marca, uno dei principali produttori di Prosecco, si è aggiudicato 1,32 milioni su un progetto da 3,3 milioni.

Risorse regionali e progetti più piccoli

Oltre ai fondi nazionali, le singole regioni gestiscono più di 70 milioni di euro destinati a iniziative locali e progetti più contenuti. Tra i beneficiari con contributi sotto il milione ci sono il Consorzio Italian Essence (747 mila euro su 1,49 milioni), Magellano (736 mila su 1,47), Vigneto Italia (481 mila su 963 mila), la Società Agricola Roeno di Fugatti (583 mila su 1,22 milioni) e Federdoc (245 mila su mezzo milione).

Fonti del Ministero spiegano che la selezione ha privilegiato aggregazioni di imprese e consorzi capaci di garantire una presenza stabile sui mercati esteri. “L’obiettivo è rafforzare la forza del vino italiano fuori dall’Europa”, hanno sottolineato dagli uffici ministeriali.

Un settore che cerca una ripresa

Quello che emerge dalla graduatoria è un quadro di difficoltà: i consumi interni sono in calo e la domanda internazionale è meno vivace rispetto al passato recente. Per questo le aziende puntano tutto sulla promozione all’estero, sperando di invertire la rotta. “Serve investire in comunicazione e rafforzare la presenza nei mercati chiave”, ha ammesso un dirigente di una delle cantine coinvolte.

I fondi pubblici restano una leva importante, anche se non una soluzione definitiva, per dare slancio al settore. Solo più avanti si potrà capire quanto valgono davvero queste campagne e il ritorno sugli investimenti. Nel frattempo, le grandi firme del vino italiano si preparano a un’altra stagione di sfide sui mercati globali.

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