In un panorama vinicolo sempre più influenzato dai cambiamenti climatici, Giuseppe Venturini, un giovane enologo veronese di 34 anni, emerge come una figura di spicco nel settore. La sua passione e la sua esperienza si riflettono nel suo lavoro e nel suo impegno all’interno di Assoenologi, dove ricopre il ruolo di delegato Giovani per la sezione Veneto Occidentale. In un’intervista recente, Venturini ha condiviso la sua visione sulla vendemmia 2025, un’annata che si preannuncia eccezionale sia in termini di quantità che di qualità.
L’impatto del cambiamento climatico sulla viticoltura
“Il cambiamento climatico”, osserva Venturini, “obbliga i produttori della Valpolicella a rivedere tecniche colturali e tempi di raccolta”. Questo tema è cruciale per l’intera industria vinicola, che deve adattarsi a condizioni meteorologiche sempre più imprevedibili. Nonostante le piogge abbondanti di fine agosto, che in passato avrebbero potuto compromettere la qualità delle uve, la vendemmia di quest’anno ha mostrato risultati sorprendenti. “Direi finalmente, dopo diversi anni”, commenta con entusiasmo.
Caratteristiche della vendemmia 2025
La stagione vitivinicola 2025 ha visto un avvio anticipato delle raccolte, con i primi grappoli raccolti già a fine agosto. Per Venturini, questo è un segnale positivo di una maturazione sana e uniforme. “La primavera è stata particolarmente favorevole, con temperature moderate e precipitazioni regolari”, spiega. Queste condizioni climatiche hanno consentito un buon sviluppo vegetativo della vite, fondamentale per garantire una buona allegagione dei grappoli.
Un aspetto cruciale per la qualità del vino è il corretto equilibrio tra zuccheri e acidità. Quest’anno i produttori hanno registrato un buon accumulo di questi componenti. Tuttavia, le piogge hanno sollevato delle preoccupazioni, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo di muffe come la botrite. “Le intense precipitazioni prima della vendemmia possono influire sull’equilibrio chimico delle uve”, avverte Venturini, ma le condizioni sanitarie generali sono state buone, limitando i danni.
Prospettive per le denominazioni vitivinicole
Analizzando le diverse denominazioni vitivinicole del Veronese, Venturini evidenzia le prospettive positive per Custoza e Bardolino, che hanno registrato annate abbondanti con grappoli sani e un buon equilibrio tra zuccheri e componenti fenoliche. “I vini che si otterranno dovrebbero presentare intensità aromatica e struttura equilibrata”, afferma. Anche il Soave ha mostrato rese abbondanti e una maturazione omogenea, confermando la regolarità della stagione.
Per quanto riguarda il Pinot Grigio, Venturini sottolinea che la raccolta delle prime uve ha avuto un ottimo stato sanitario e una buona maturità fisiologica, con rese superiori del 15% rispetto alla media. “La maturazione rapida ha generato solo sporadici casi di botrite, senza compromettere il potenziale qualitativo”, aggiunge.
La Valpolicella, cuore dell’attività di Venturini, ha mostrato un anticipo fenologico di circa 7 giorni rispetto all’annata precedente e di 10 giorni rispetto alla media storica. Il 8 settembre ha segnato l’avvio generalizzato della vendemmia, con condizioni sanitarie ottimali che hanno garantito un buon accumulo di zuccheri e composti fenolici. “Le rese sono soddisfacenti e la maturazione è abbastanza omogenea”, commenta Venturini, evidenziando il miglioramento rispetto agli anni precedenti, caratterizzati da attacchi significativi di peronospora.
In un contesto di incertezze legate al futuro del vino, Venturini sottolinea l’importanza di mantenere alta la qualità del prodotto. “Il nostro obiettivo è valorizzare al massimo le peculiarità delle varietà locali e il processo di appassimento”, afferma. Questa mentalità si riflette nella sua visione per l’annata 2025, che si distingue per un equilibrio fenologico ottimale e una qualità potenziale elevata dei vini.
La stagione 2025 si presenta quindi come un momento cruciale per la viticoltura veneta. Giuseppe Venturini, con il suo approccio proattivo e il suo impegno nel settore, rappresenta una voce di riferimento per il futuro del vino in Italia. Con una vendemmia che promette di unire quantità e qualità, il lavoro di professionisti come lui è fondamentale per affrontare le sfide e le opportunità che il clima e il mercato presentano.