Il cambiamento climatico sta avendo un impatto significativo sul settore vitivinicolo, costringendo i produttori della Valpolicella a rivedere le tecniche colturali e i tempi di raccolta. Giuseppe Venturini, enologo veronese e membro attivo di Assoenologi, ha recentemente condiviso le sue osservazioni sulla vendemmia 2025, evidenziando risultati positivi e un’ottimistica evoluzione della situazione vitivinicola in Veneto.
Nato nel 1989 a Verona, Venturini è attualmente nel suo secondo mandato come delegato giovani per la sezione Veneto Occidentale di Assoenologi. La sua passione per il vino e il desiderio di contribuire alla valorizzazione della professione enologica lo rendono una figura di riferimento tra i giovani del settore. “Ho l’onore di rappresentare i giovani enologi e di lavorare insieme per promuovere la nostra professione”, afferma con entusiasmo. “Il nostro obiettivo comune è di rafforzare il comparto enologico italiano attraverso competenza e crescita professionale”.
condizioni climatiche favorevoli
La stagione vitivinicola del 2025 è stata caratterizzata da condizioni climatiche favorevoli, che hanno contribuito a un equilibrio fenologico ottimale. Durante la primavera, temperature moderate e piogge regolari hanno favorito una crescita vegetativa sana delle vigne e una buona allegagione dei grappoli. A differenza degli anni precedenti, non si sono verificati periodi prolungati di siccità, permettendo così alle piante di svilupparsi fisiologicamente e garantendo un accumulo equilibrato di zuccheri e composti aromatici nei frutti.
La vendemmia è iniziata in anticipo rispetto alle medie storiche, con le prime raccolte che si sono svolte già alla fine di agosto. Tuttavia, le varietà tardive e le zone collinari hanno visto un avvio leggermente posticipato, iniziando nei primi giorni di settembre. Nonostante le piogge abbondanti registrate a fine agosto e inizio settembre, le prospettive qualitative per la produzione vitivinicola sono rimaste positive. “Abbiamo notato alcuni effetti delle piogge, ma in misura limitata e senza preoccupazioni significative”, spiega Venturini.
risultati incoraggianti nelle denominazioni
Le diverse denominazioni vitivinicole della provincia di Verona hanno mostrato risultati incoraggianti. Ecco un riepilogo delle performance delle principali aree:
- Custoza e Bardolino: annata abbondante, buona salute delle uve, equilibrio soddisfacente tra zuccheri, acidità e componenti fenoliche.
- Soave: rese abbondanti e grappoli sani, confermando la regolarità della stagione.
- Pinot Grigio: ottimo stato sanitario e maturità fisiologica, con una resa superiore del 15% rispetto alla media.
- Lugana: beneficiata da un inizio anticipato della vendemmia, con risultati promettenti dalle prime vinificazioni.
La Valpolicella, area di operatività principale di Venturini, ha mostrato un anticipo fenologico di circa sette giorni rispetto all’anno precedente e di dieci giorni rispetto alla media storica. “L’8 settembre ha segnato l’avvio generalizzato della vendemmia, ad eccezione delle zone collinari”, racconta. Le rese sono risultate soddisfacenti e la maturazione omogenea ha garantito un buon equilibrio tra qualità e quantità delle uve.
sfide future e opportunità
Tuttavia, il cambiamento climatico rimane una sfida aperta. Venturini osserva come le tendenze climatiche stiano accelerando i processi naturali e aumentando i rischi per i viticoltori. “Siamo costretti a rivedere le tecniche colturali e i tempi di raccolta per preservare la tipicità dell’Amarone”, avverte. Il sistema di allevamento a pergola, tradizionalmente utilizzato nella regione, continua a dimostrarsi efficace per la produzione di uve destinate all’appassimento. Nonostante la riduzione delle rese da 12 a 10 tonnellate per ettaro, i viticoltori della Valpolicella rimangono concentrati sulla qualità del prodotto finale.
La vendemmia 2025, secondo Venturini, si distingue per un equilibrio fenologico ottimale e un buono stato sanitario delle uve, con limitati episodi di attacchi fitosanitari. Le prospettive di qualità per i vini sono elevate, promettendo vini rossi eleganti e bianchi freschi e aromatici. In questo contesto di sfide e opportunità, il lavoro di giovani come Giuseppe Venturini è fondamentale per il futuro della viticoltura in Valpolicella e in tutto il Veneto, un territorio che continua a stupire per la sua capacità di adattamento e innovazione.