Nel cuore del Veneto, tra le colline di Conegliano Valdobbiadene, si svolge un’iniziativa che unisce la bellezza paesaggistica e la tradizione vitivinicola con la creatività letteraria dei giovani autori. Lo scorso settembre, durante la vendemmia, un gruppo di aspiranti scrittori ha avuto l’opportunità di trascorrere alcuni giorni immersi nella cultura locale, raccogliendo suggestioni, immagini e memorie. Questo evento, parte del progetto “Trame di Vite”, ha portato alla creazione di un volume che raccoglie i racconti di cinque finalisti del Premio Campiello Giovani 2024.
Trame di vite: un ponte tra letteratura e viticoltura
“Trame di Vite”, giunto alla sua terza edizione e curato dal Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, rappresenta un’affascinante fusione tra la letteratura e la viticoltura eroica, una forma di agricoltura che valorizza il territorio attraverso pratiche sostenibili e tradizionali. I racconti pubblicati nel volume sono firmati da giovani talenti: Sofia Aleandri, Giulia Arnoldi, Daniele Camagna, Francesco Maisto e Filippo Triolo. Questi autori, attraverso le loro parole, hanno saputo tradurre la ricchezza del territorio in narrazioni che parlano non solo di vini, ma anche di persone, tradizioni e storie di vita.
L’importanza del dialogo culturale
Franco Adami, presidente del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, ha espresso l’importanza di tale iniziativa, affermando: “Crediamo profondamente che la forza di una denominazione non risieda solo nella qualità dei suoi vini, ma anche nella sua capacità di dialogare con altri mondi, dalla letteratura all’arte, senza mai perdere autenticità.” Questa visione amplia il concetto di viticoltura, trasformandola in un’esperienza culturale a tutto tondo, capace di attrarre e ispirare anche le nuove generazioni.
Un’esperienza che continua
La presentazione del volume si è tenuta presso l’Aula Magna dell’Università di Enologia di Conegliano, un luogo simbolico che rappresenta l’eccellenza della formazione enologica in Italia. Durante l’evento, i finalisti del Premio Campiello Giovani 2024 hanno condiviso le loro esperienze, raccontando come il contatto diretto con la bellezza del paesaggio e le storie delle persone del Conegliano Valdobbiadene abbia influenzato il loro processo creativo. Le loro narrazioni, ricche di riflessioni e visioni personali, hanno dimostrato la potenza evocativa di un territorio che ha molto da offrire.
Dal 14 al 16 settembre, i cinque finalisti del Premio Campiello Giovani 2025 – Valeria Arieti, Giacomo Bonato, Giacomo Masut, Chiara Miscali e Aurora Vannucci – sono stati invitati a vivere una nuova esperienza tra le colline del Conegliano Valdobbiadene. Questo incontro con la cultura locale, che include produttori, artigiani e autori, rappresenta un’opportunità unica per questi giovani talenti di immergersi ulteriormente nelle tradizioni e nelle storie che caratterizzano una delle regioni vinicole più famose d’Italia.
Conclusione: un faro di speranza e creatività
Conegliano Valdobbiadene, celebre per il suo Prosecco, non è solo un luogo di produzione vinicola, ma un vero e proprio laboratorio di idee e creatività. La viticoltura in questa zona è una pratica che si tramanda da generazioni, e i giovani autori hanno il compito di reinterpretare queste storie, portando nuove prospettive e visioni. La sinergia tra il mondo del vino e quello della scrittura arricchisce entrambe le dimensioni, creando un dialogo profondo e significativo.
In un’epoca in cui la cultura e la tradizione sono messe a dura prova dai cambiamenti sociali e ambientali, iniziative come “Trame di Vite” rappresentano un faro di speranza e creatività. La capacità di unire il passato e il presente, attraverso le parole e le storie, non solo preserva la memoria collettiva, ma stimola anche una riflessione critica sul futuro. Così, il Veneto continua a rimanere un punto di riferimento per la viticoltura e la letteratura, un luogo dove le colline raccontano storie di passione e impegno, pronte a ispirare le generazioni a venire.