Gen Z: alcol e nuove abitudini di consumo

Gen Z: alcol e nuove abitudini di consumo

Gen Z: alcol e nuove abitudini di consumo

Redazione Vinamundi

29 Ottobre 2025

Milano, 7 giugno 2024 – La Generazione Z italiana, spesso definita “sobria”, mostra invece un rapporto più complesso con l’alcol. È quanto emerge dall’indagine “On Premise User Survey (OPUS)” di CGA by NIQ, uscita questa settimana, che fotografa le abitudini di chi ha tra 18 e 25 anni nei bar e locali del nostro Paese. I dati dicono che, se da una parte i giovani sono più propensi a scegliere bevande a basso o zero alcol rispetto alla media mondiale, dall’altra la riduzione effettiva del consumo è ancora contenuta.

Giovani e alcol: non si beve meno, si sceglie meglio

Solo il 24% dei giovani italiani della Generazione Z ammette di aver tagliato il consumo di alcolici nell’ultimo anno. Quasi la metà, il 46%, invece non ha cambiato nulla nelle proprie abitudini. È un dato che stupisce, specie se lo si confronta con l’idea diffusa di una generazione più attenta alla salute e meno propensa agli eccessi. “Non è che non beviamo – racconta Martina, 22 anni, studentessa milanese – semplicemente scegliamo cosa e quando bere, magari alternando cocktail e analcolici nella stessa serata”.

La vita notturna è social, dentro e fuori i locali

Uscire è ancora fondamentale per la socialità dei giovani: l’82% frequenta bar e locali almeno una volta a settimana, più della media globale che si ferma al 72%. I ragazzi tendono a uscire più tardi rispetto ai coetanei di altre generazioni: il 19% preferisce le ore notturne, contro l’11% della media mondiale. Spesso scelgono club o locali notturni, dove incontrano per la prima volta i brand alcolici, sempre più attenti all’immagine e alla comunicazione digitale.

Non è un caso che tre su cinque si lascino influenzare da ciò che vedono sui social. Il 46% sceglie il drink anche in base a quanto sia “instagrammabile”, cioè bello da fotografare e da mostrare online. “Se un cocktail è carino da vedere, lo provo volentieri”, confessa Lorenzo, 20 anni, davanti al bancone di un locale sui Navigli.

Cocktail in testa, birra dietro

Ma cosa bevono i giovani? In Italia, quasi uno su due (46%) ordina soprattutto cocktail, mentre la birra si posiziona al secondo posto con il 37%. La scelta spesso non dipende dal prezzo, ma dall’immagine. Il 51% è curioso e ama provare nuovi sapori e marchi. “Mi piace cambiare ogni volta”, dice Giulia, 23 anni, “anche se costa un po’ di più”.

C’è anche chi alterna alcolici e analcolici nella stessa serata, un fenomeno che gli esperti chiamano “zebra striping”. È un modo per bilanciare il piacere del bere con la moderazione e l’attenzione all’aspetto personale.

I locali cambiano volto con la Generazione Z

I giovani non rinunciano all’alcol, ma lo usano in modo diverso rispetto a prima. Vogliono socializzare senza esagerare, con un occhio a come si presentano. I locali si trasformano così in spazi per sperimentare, condividere e raccontarsi anche attraverso le bevande.

Secondo chi lavora nel settore, questa trasformazione si riflette nell’offerta: “Abbiamo ampliato la lista dei cocktail analcolici e puntiamo molto sulla presentazione”, spiega Marco Rossi, titolare di un bar nel centro di Milano. “I ragazzi cercano sempre qualcosa di nuovo e sono molto attenti ai dettagli”.

Tra curiosità e consapevolezza

In sintesi, l’indagine di CGA by NIQ restituisce l’immagine di una generazione che non rinuncia al piacere di bere fuori, ma lo vive con regole sue: alternando, sperimentando, curando l’estetica e seguendo i trend digitali. Un equilibrio tra tradizione e novità che sta cambiando il modo di vivere la notte nelle città italiane.

 

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