Categories: Il vino

Frescobaldi investe in Tenuta delle Terre Nere: una nuova era per il vino siciliano

L’Etna, il vulcano più alto d’Europa, continua a scrivere la sua storia di successo nel panorama enologico italiano, attirando l’attenzione di nomi illustri. Tra questi, ora figura anche il marchio Frescobaldi, un simbolo del vino made in Italy. Recentemente, Frescobaldi ha annunciato un’importante acquisizione, ottenendo una quota di minoranza nella Tenuta delle Terre Nere, una delle realtà più apprezzate dell’Etna DOC, fondata nel 2002 da Marco de Grazia a Randazzo, sul versante nord del vulcano.

Un legame di lunga data

L’alleanza tra Frescobaldi e de Grazia non è casuale, ma si basa su un’amicizia che dura da oltre 35 anni. Lamberto Frescobaldi, presidente del gruppo toscano, ha sottolineato il rispetto reciproco e la visione comune che caratterizzano questa collaborazione. “Marc de Grazia avrebbe potuto scegliere chiunque per questa operazione, ma ha scelto noi”, ha dichiarato Frescobaldi, evidenziando l’importanza dei valori condivisi.

L’investimento, pur non reso pubblico nei dettagli, è stimato tra i 15 e i 20 milioni di euro, con la possibilità che la quota di Frescobaldi arrivi a sfiorare il 40%. Questa operazione segna non solo l’ingresso di Frescobaldi nell’Etna DOC, ma rappresenta anche un passo significativo per la Tenuta delle Terre Nere, che potrà beneficiare dell’esperienza e delle risorse del gruppo toscano.

L’Etna: un terroir in ascesa

La Tenuta delle Terre Nere si estende su oltre 40 ettari di vigneti, suddivisi in 29 appezzamenti dislocati in 9 diverse contrade. Ogni anno, produce circa 250.000 bottiglie di vini di alta qualità, che hanno guadagnato riconoscimenti a livello internazionale. Negli ultimi dieci anni, la tenuta è stata costantemente presente nella Top 100 di Wine Spectator e ha ricevuto numerosi premi da OperaWine, confermando il suo status di eccellenza.

Marco de Grazia, figura chiave nella rinascita dell’Etna come una delle denominazioni più prestigiose al mondo, continuerà a guidare l’azienda per almeno i prossimi tre anni. Questo garantirà una continuità nella gestione e nello sviluppo del progetto, mentre Frescobaldi esplorerà opportunità di crescita futura.

Investimenti strategici nel panorama vinicolo

L’ingresso nella Tenuta delle Terre Nere segna un ritorno strategico per il gruppo Frescobaldi, che ha recentemente investito anche in Oregon, un altro territorio vinicolo emergente. Oggi, Frescobaldi gestisce oltre 1.500 ettari vitati e produce circa 12 milioni di bottiglie all’anno, con un fatturato che si avvicina ai 170 milioni di euro. La scelta di investire nell’Etna, una delle denominazioni più dinamiche e affascinanti d’Italia, è un chiaro segno della volontà del gruppo di rafforzare la propria presenza nel mercato domestico, ampliando il proprio portafoglio che include nomi prestigiosi come Ornellaia, Masseto, Luce, Attems e Roy.

Un riconoscimento al valore dell’Etna

L’operazione non è solo un investimento finanziario, ma ha anche un forte significato simbolico. L’ingresso di Frescobaldi nella Tenuta delle Terre Nere è un chiaro riconoscimento del valore dell’Etna come territorio enologico d’eccellenza. Questa regione ha dimostrato di possedere una biodiversità unica, vini di grande finezza e un notevole appeal commerciale. L’Etna sta diventando sempre di più un punto di riferimento per gli amanti del vino e per gli investitori del settore.

Con questa alleanza, Frescobaldi e Tenuta delle Terre Nere si preparano a scrivere un nuovo capitolo nella storia del vino italiano, mirando a produrre vini sempre più ambiziosi e di qualità, capaci di conquistare i palati di una clientela internazionale sempre più esigente. L’Etna, con la sua straordinaria bellezza e il suo potenziale, si conferma un palcoscenico ideale per le migliori espressioni del vino italiano.

Redazione Vinamundi

Recent Posts

Scopri il Chianti Docg: quattro tappe della Chianti Academy 2025 in Cina

Dal 22 agosto al 13 settembre 2025, il Chianti Docg tornerà a brillare sul mercato…

6 ore ago

Il ritorno dell’antico vitigno Orisi: Santa Tresa rilancia la tradizione con un nuovo disciplinare

L'Orisi, un vitigno autoctono siciliano a lungo dimenticato, sta vivendo una nuova primavera grazie al…

8 ore ago

Dazi USA sul vino europeo: nuova scadenza fissata per il 7 agosto

Il 7 agosto 2025 rappresenterà un punto di svolta per il settore vinicolo italiano, con…

8 ore ago

Dazi Usa al 15% sui prodotti Ue: il vino attende il sogno dello zero-for-zero

A partire dal 7 agosto 2023, gli Stati Uniti applicheranno un dazio del 15% sui…

13 ore ago

Crisi nell’Oltrepò: il Consorzio Vini si schiera con viticoltori e dipendenti

Negli ultimi giorni, il mondo della viticoltura dell'Oltrepò Pavese ha affrontato una crisi profonda, coinvolgendo…

13 ore ago

Carratelli Wine avverte: il futuro delle fasce medie e basse è a rischio, ma il mercato resisterà

L'introduzione dei dazi del 15% sul vino europeo, imposti dagli Stati Uniti, ha generato un…

15 ore ago