Milano, 27 giugno 2024 – La Francia ha deciso di bloccare l’export di bovini per cercare di fermare l’aumento dei casi di dermatite nodulare bovina. Una mossa che potrebbe mettere in crisi il settore zootecnico italiano già dalla prossima primavera. La notizia è arrivata dal ministro francese Annie Genevard, che ha annunciato la sospensione delle esportazioni fino al 4 novembre. Una decisione che ha subito fatto scattare l’allarme tra gli allevatori e i produttori italiani. “Questo stop creerà un vuoto negli approvvigionamenti e renderà ancora più fragile il nostro sistema, che oggi riesce a coprire a malapena il 50% del fabbisogno di carne bovina”, spiega Massimiliano Ruggenenti, presidente del Consorzio lombardo produttori Carne Bovina.
Francia, il primo fornitore di bovini per l’Italia
La Francia è la fonte principale di bovini vivi destinati alla macellazione in Italia, con una quota di mercato del 70% tra i produttori europei. In particolare, dall’Oltralpe arrivano i cosiddetti “broutard”, vitelli da carne tra i 4 e i 15 mesi che poi vengono ingrassati negli allevamenti italiani. Secondo i dati dell’Institut de l’Elevage, nel 2024 Parigi ha esportato 940mila capi per un valore di 356 milioni di euro. Di questi, il 61% è finito in Italia, mentre l’11% è stato destinato alla Spagna.
Un sistema già fragile ora a rischio crisi
L’allevamento bovino italiano è già in difficoltà: produce appena la metà della carne necessaria sul mercato interno. Il resto arriva dall’estero, soprattutto dalla Francia. “Senza questi arrivi, rischiamo interruzioni nelle forniture e un aumento dei prezzi”, ammette Ruggenenti. Gli allevatori italiani stanno cercando alternative, ma non è facile. “Non ci sono altri fornitori capaci di garantire la stessa quantità e qualità in tempi brevi”, confida un operatore di Cremona mentre sistema le carte nella cooperativa.
Perché la Francia ha scelto il blocco
Il governo francese spiega che questa sospensione è stata l’ultima spiaggia, dopo che abbattimenti preventivi e la campagna vaccinale non hanno fermato la diffusione della dermatite nodulare bovina. È una malattia virale che colpisce i bovini, causando lesioni sulla pelle e riducendo la produzione. “Non avevamo alternative – dice il ministro Genevard – la priorità è proteggere il patrimonio zootecnico nazionale”. La misura durerà almeno fino al 4 novembre, ma non si esclude una proroga se la situazione non migliora.
Prezzi in salita e consumatori in allarme
Gli effetti di questa sospensione si faranno sentire soprattutto nei prossimi mesi, quando gli allevatori italiani dovranno fare i conti con meno capi da ingrasso. Secondo le prime stime, è probabile un aumento del prezzo della carne bovina al dettaglio e una pressione maggiore sugli allevamenti locali. “Siamo preoccupati – dice un macellaio di Lodi mentre sistema le bistecche in vetrina – se la situazione non si sblocca, a farne le spese saranno anche i consumatori”.
Il settore chiede interventi urgenti
In attesa di sviluppi, il comparto resta all’erta. Le associazioni di categoria sollecitano il governo italiano a muoversi con Bruxelles per trovare soluzioni comuni a livello europeo. “Serve un coordinamento tra i Paesi – sottolinea Ruggenenti – non possiamo permetterci di rimanere senza carne bovina”. Intanto, nelle stalle della Bassa Padana, gli allevatori controllano i capi uno a uno, sperando che la situazione si risolva prima dell’autunno.
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Meta title: Francia blocca export bovini: rischio carenza carne in Italia
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Frase chiave Yoast: Francia blocca export bovini
