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Foradori Hofstätter svela il segreto dei suoi vini dealcolati: l’ispirazione dalla Mosella

Al Vinitaly 2025, la manifestazione enologica più importante d’Italia, il tema dei vini dealcolati ha catturato l’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori. Eventi organizzati dall’Unione Italiana Vini (Uiv) hanno messo in luce le nuove tendenze del settore, tra cui un intervento di particolare rilievo di Martin Foradori Hofstätter, CEO dell’azienda vitivinicola altoatesina Foradori Hofstätter. Pioniere nel segmento dei vini dealcolati, il suo approccio innovativo ha posto le basi per un crescente interesse verso questi prodotti, che nel 2024 hanno visto una produzione di circa 100.000 bottiglie in Germania.

La nascita dei vini dealcolati in Foradori Hofstätter

La storia della produzione di vini dealcolati in Foradori Hofstätter inizia nel 2020, quando l’azienda ha deciso di investire in un mercato in rapida evoluzione. Martin spiega: “Il nostro successo è frutto di un’attenta analisi di mercato. Non abbiamo trascurato le statistiche sui consumi mondiali e abbiamo osservato attentamente i segnali provenienti dai ristoranti di tutto il mondo, dove la domanda di vini senza alcol stava crescendo in modo esponenziale.”

Un elemento cruciale che ha permesso all’azienda di posizionarsi come leader nel settore è stato il vantaggio strategico di possedere una tenuta vitivinicola in Mosella, acquisita nel 2014. Grazie a questa acquisizione, Foradori Hofstätter ha potuto stabilire solidi rapporti con partner in grado di fornire la tecnologia necessaria per produrre vini dealcolati di alta qualità. Questo accesso diretto alla fonte ha permesso all’azienda di mantenere un controllo rigoroso su ogni fase del processo produttivo, garantendo così l’eccellenza del prodotto finale.

La situazione in Germania e in Italia

La scelta della Germania come base per la produzione di vini dealcolati non è casuale. Martin continua: “In Germania, il tema dei vini dealcolati è stato accolto con apertura e senza controversie.” I produttori tedeschi hanno compreso il potenziale strategico di questa categoria, cercando di mantenere il valore all’interno della filiera vitivinicola. Questo approccio lungimirante ha permesso loro di accumulare un’importante esperienza, sia nella selezione delle varietà di uva che nello sviluppo delle tecnologie più avanzate per la dealcolazione.

Al contrario, in Italia, la situazione è diversa. “Purtroppo, qui si è perso molto tempo in polemiche sterili che ostacolano l’evoluzione del settore,” osserva Hofstätter. La sua azienda si distingue per la gestione delle uve destinate alla produzione di vini dealcolati, che non richiedono una viticoltura specifica. Tuttavia, è fondamentale partire da uve ben mature, capaci di garantire un profilo aromatico equilibrato anche dopo la rimozione dell’alcol.

I segreti del successo dei vini dealcolati

Uno dei segreti del successo dei vini dealcolati di Foradori Hofstätter risiede nell’uso del Riesling, una varietà che offre notevoli vantaggi. Martin spiega: “Il Riesling è una varietà estremamente versatile, con caratteristiche aromatiche intrinseche che si prestano bene a mantenere la qualità anche dopo il processo di dealcolazione.” La capacità di gestire i residui zuccherini naturali è un elemento chiave per ottenere vini dealcolati di alta qualità.

Per preservare gli aromi della materia prima, l’azienda utilizza un metodo di distillazione sottovuoto. Martin afferma: “Questa tecnica ci consente di rimuovere l’alcol mantenendo intatti i delicati aromi del vino.” Questo approccio garantisce un vino che conserva le sue caratteristiche organolettiche, anche dopo il processo di dealcolazione.

Guardando al futuro

Nel contesto della gestione dei costi, Martin chiarisce: “Nel nostro caso, non ci sono aggravi di costi. Operando direttamente alla fonte, abbiamo il pieno controllo su ogni fase del processo.” Al contrario, molti produttori italiani sono costretti a trasportare il vino in Germania per la dealcolazione, un modello che porta inevitabilmente a ripercussioni sulla qualità del prodotto e sui costi complessivi.

Guardando al futuro, Foradori Hofstätter ha già in mente nuovi progetti. Dopo il lancio delle linee Steinbock Riesling Zero e Dr. Fischer Zero Riesling Sparkling, l’azienda sta ora concentrando le sue energie sul recente lancio del Dr. Fischer Zero Riesling Sparkling, un prodotto frutto di una selezione speciale di Riesling. Martin conclude: “Questo nuovo spumante arricchisce la nostra offerta di vini dealcolati e rappresenta un passo importante nella nostra strategia di espansione.”

Con il crescente interesse verso il vino dealcolato e le innovative tecniche di produzione, Foradori Hofstätter si conferma un attore di primo piano nel panorama vitivinicolo, pronto a guidare il cambiamento anche in un mercato complesso come quello italiano.

Redazione Vinamundi

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