Fivi: la richiesta di un equilibrio produttivo e l’espansione nel mercato europeo

Fivi: la richiesta di un equilibrio produttivo e l'espansione nel mercato europeo

Fivi: la richiesta di un equilibrio produttivo e l'espansione nel mercato europeo

Redazione Vinamundi

8 Ottobre 2025

Negli ultimi anni, il panorama vitivinicolo italiano ha vissuto sfide significative, sia a livello locale che internazionale. In questo contesto, la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI), rappresentata dalla presidente Rita Babini, ha lanciato un appello urgente per un cambiamento strategico nel settore. Nel suo Libro Bianco del Vino, recentemente pubblicato nella rivista I Grandi Vini, FIVI ha raccolto le opinioni di esperti e protagonisti del mondo del vino, con l’obiettivo di delineare percorsi concreti per il futuro. Rita Babini sottolinea l’importanza di trovare un nuovo equilibrio non solo produttivo, ma anche ecologico ed economico.

L’importanza dell’equilibrio produttivo

La questione dell’equilibrio produttivo è fondamentale. Babini evidenzia la necessità di concentrarsi sulla qualità del vino piuttosto che sulla quantità, un principio che già da tempo guida molti vignaioli indipendenti. La qualità non solo migliora la reputazione del vino italiano nel mondo, ma contribuisce anche alla valorizzazione delle produzioni locali. Una maggiore attenzione alla qualità consente, altresì, di affrontare le sfide legate al cambiamento climatico, un tema sempre più centrale nel dibattito agricolo e vitivinicolo.

Pratiche ecologiche e sostenibilità

In questo contesto, l’ecologia gioca un ruolo cruciale. I fenomeni climatici estremi, come l’innalzamento delle temperature e le anomalie meteorologiche, stanno impattando le coltivazioni di uva e, di conseguenza, la produzione di vino. Per questo, la FIVI sottolinea l’importanza di adottare pratiche agronomiche sostenibili, che non solo preservino l’ambiente, ma garantiscano anche la salute delle viti e la qualità del prodotto finale.

Equilibrio economico e mercati di interesse

L’equilibrio richiesto non è solo produttivo ed ecologico: Babini parla anche di un equilibrio economico. La valorizzazione delle produzioni italiane deve garantire la sostenibilità delle aziende agricole, soprattutto quelle di piccole dimensioni, spesso più vulnerabili alle fluttuazioni del mercato. La promozione delle piccole realtà è essenziale per mantenere viva la tradizione vinicola italiana, che è fatta di storia, cultura e identità.

Riguardo ai mercati di interesse, Babini indica gli Stati Uniti come il primo mercato per il vino italiano. Nonostante le difficoltà economiche e le incertezze politiche degli ultimi tempi, la FIVI crede fermamente che un’azione diplomatica efficace possa portare a risultati positivi. Tuttavia, è altrettanto cruciale investire nel mercato europeo, facilitando le vendite dirette al consumatore finale. Questo approccio rafforzerà la presenza del vino italiano in Europa e contribuirà a promuovere il vino come prodotto accessibile e di qualità.

Sostenere l’enoturismo e la governance

Un altro aspetto fondamentale è il supporto all’enoturismo, che rappresenta un’opportunità di sviluppo per molte aree interne del nostro paese. L’enoturismo offre ai visitatori un’esperienza unica legata alla cultura del vino e può contrastare il fenomeno dello spopolamento, contribuendo a rivitalizzare le comunità locali. Le aziende agricole, diventando punti di attrazione turistica, possono offrire esperienze autentiche che raccontano la storia e la tradizione vitivinicola del territorio.

FIVI si impegna anche nella riforma del modello di governance dei Consorzi di tutela, poiché una rappresentatività piena e democratica è fondamentale per delineare strategie efficaci per il futuro dei territori vitivinicoli. Solo attraverso un approccio inclusivo e partecipativo si possono affrontare le sfide globali e locali, garantendo che ogni voce venga ascoltata e che ogni produttore, grande o piccolo, possa contribuire al dibattito e alla crescita del settore.

In sintesi, la FIVI, guidata dalla visione di Rita Babini, sta tracciando un percorso chiaro e innovativo per il futuro del vino italiano, puntando su equilibrio, sostenibilità e accessibilità, con l’obiettivo di rafforzare la competitività del settore in un mercato globale in continua evoluzione.

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