Festa da record per il moscato di Scanzo: 30.000 persone celebrano la Docg

Festa da record per il moscato di Scanzo: 30.000 persone celebrano la Docg

Festa da record per il moscato di Scanzo: 30.000 persone celebrano la Docg

Redazione Vinamundi

16 Agosto 2025

Il primo weekend di settembre ha visto Scanzorosciate trasformarsi in un epicentro di cultura, convivialità e passione per il vino. La Festa del Moscato di Scanzo ha registrato un’affluenza straordinaria, con 30.000 visitatori accorsi da ogni angolo d’Italia e anche dall’estero per celebrare questo pregiato passito rosso, insignito della Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG). Questo evento, che si è svolto dal 4 al 7 settembre, ha rappresentato non solo una celebrazione del vino, ma anche una vetrina delle tradizioni gastronomiche locali, unendo il palato e il cuore degli appassionati di enogastronomia.

Promossa dalla Strada del Moscato di Scanzo e dei Sapori Scanzesi, in sinergia con il Consorzio Tutela Moscato di Scanzo, l’Amministrazione comunale e l’Associazione Città del Vino, la manifestazione ha saputo attrarre un pubblico variegato, evidenziando l’importanza del Moscato di Scanzo come simbolo delle ricchezze enologiche lombarde. La presidente del Consorzio, Angelica Cuni, ha espresso il suo entusiasmo e gratitudine per il successo dell’evento: “Un enorme ringraziamento va a tutti gli enti promotori, agli sponsor, ai nostri associati e alle centinaia di volontari che hanno reso possibile la manifestazione.”

Il protagonista: il Moscato di Scanzo

Durante i quattro giorni di festa, il Moscato di Scanzo è stato l’assoluto protagonista. I visitatori hanno potuto partecipare a degustazioni guidate, scoprendo le peculiarità di questa varietà unica, che trova la sua espressione migliore nel territorio di Scanzorosciate. Questo vino, noto per il suo colore rosso intenso e il suo profilo aromatico complesso, è prodotto esclusivamente con uve di Moscato Nero, un vitigno che rappresenta una delle rarità del panorama vitivinicolo italiano. Le degustazioni sono state curate direttamente dal Consorzio, che ha messo in campo un’offerta enogastronomica di altissimo livello.

Uno degli eventi clou è stato lo show-cooking realizzato dallo chef stellato Stefano Cerveni, il quale ha deliziato i presenti con piatti creativi abbinati al Moscato di Scanzo. Questo tipo di iniziativa non solo ha permesso di esaltare le caratteristiche del vino, ma ha anche offerto uno spunto interessante per riflettere sull’importanza dell’abbinamento cibo-vino, un aspetto fondamentale per ogni amante della buona tavola.

Numeri impressionanti

I numeri della Festa 2023 sono impressionanti:

  1. 9.595 bicchieri distribuiti
  2. 31.942 assaggi effettuati
  3. 20 concerti si sono succeduti su tre palchi
  4. 41 ospiti presenti
  5. 260 volontari coinvolti
  6. 20.000 programmi distribuiti
  7. 5.000 coperti serviti

Questi dati testimoniano l’impegno e la passione investiti per rendere quest’evento un successo. Inoltre, l’evento ha generato una significativa ricaduta economica sul territorio, un aspetto cruciale per una zona come quella di Scanzorosciate, dove il vino rappresenta una delle principali risorse economiche e culturali.

Un futuro promettente

In un’ottica di crescita e sviluppo, il Consorzio di tutela ha già annunciato un nuovo appuntamento per dicembre, con i mercatini di Natale che si terranno nel suggestivo borgo. Durante questa occasione, sarà presentata anche la nuova sede del Consorzio e i relativi servizi, un passo importante per continuare a promuovere il Moscato di Scanzo e le sue potenzialità. L’evento di settembre ha messo in luce non solo il valore del vino, ma anche l’importanza della comunità locale e della collaborazione tra diversi attori del settore.

Con l’avvicinarsi della decima edizione della Festa del Moscato di Scanzo nel 2024, le aspettative sono alte. In vista di eventi di grande portata come l’EXPO 2015, il Consorzio si è detto ambizioso e ottimista, pronto a fare del Moscato di Scanzo un vino sempre più internazionale. La sfida è quella di mantenere alta l’attenzione su questo prodotto unico, valorizzandone le caratteristiche e la storia, e continuando a farne un simbolo non solo di Scanzorosciate, ma dell’intero panorama enologico italiano.

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