Federvini e Uiv: il lato oscuro del vino tra uso e abuso

Federvini e Uiv: il lato oscuro del vino tra uso e abuso

Federvini e Uiv: il lato oscuro del vino tra uso e abuso

Redazione Vinamundi

25 Agosto 2025

Durante il recente Vinitaly, tenutosi a Verona, si è svolto un convegno dal titolo “La cultura del vino: un modello mediterraneo”, in cui si sono confrontati i rappresentanti di UIV (Unione Italiana Vini) e Federvini. L’argomento centrale del dibattito è stato il delicato equilibrio tra il consumo moderato di vino e il crescente allerta riguardo agli effetti negativi dell’abuso di alcol.

Un tema scottante è emerso in relazione agli emendamenti al Cancer Plan approvati dall’Europarlamento, che, sebbene apportino alcune correzioni in favore del settore vinicolo, non risolvono completamente le problematiche che il mondo del vino e i suoi consumatori affrontano. L’attacco al comparto vitivinicolo non si ferma qui, poiché sono previsti ulteriori sviluppi nel corso dell’anno. Tra questi, si segnala il voto a maggio da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) su nuove strategie riguardanti la salute pubblica, cui seguiranno iniziative europee focalizzate su promozione, fiscalità ed etichettatura, in particolare il Nutriscore.

L’importanza della moderazione

L’importanza di trovare un equilibrio tra vino e salute è stata ribadita da diversi esperti presenti al convegno. La Dieta Mediterranea, riconosciuta per i suoi benefici sulla salute, gioca un ruolo cruciale in questa discussione. Il vino, consumato in modo moderato, rappresenta un elemento chiave di questo stile di vita, sostenendo non solo la cultura alimentare ma anche l’economia locale.

Il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, ha sottolineato la necessità di affrontare la questione dell’alcol in modo realistico. “Bisogna avere il coraggio di dire la verità”, ha affermato, puntualizzando che l’alcol può essere un problema per alcune persone e in determinati contesti, ma è fondamentale distinguere tra uso e abuso. “Non possiamo generalizzare; dobbiamo combattere l’abuso, non demonizzare l’uso moderato”, ha aggiunto. Queste parole ribadiscono l’importanza di una comunicazione chiara e di una politica pubblica che riconosca la diversità nelle abitudini di consumo.

Il vino come parte della cultura italiana

Gian Marco Centinaio, sottosegretario alle Politiche agricole, ha evidenziato come il vino faccia parte integrante della Dieta Mediterranea, oltre a rappresentare una manifestazione della cultura e dell’identità italiana. “Un consumo moderato non nuoce alla salute, anzi”, ha affermato Centinaio, sottolineando che la maggior parte degli italiani consuma vino in modo responsabile. Questo aspetto è cruciale per la promozione di un’immagine positiva del vino a livello nazionale e internazionale.

Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, ha ulteriormente enfatizzato l’importanza della moderazione: “Il filo conduttore deve essere la moderazione, su questo si possono condividere insieme strategie e messaggi corretti”. Queste dichiarazioni mettono in luce la necessità di una collaborazione tra ministeri e settori per promuovere un consumo responsabile, basato su evidenze scientifiche.

La pressione legislativa e la responsabilità del settore

Non si può ignorare, però, la crescente pressione legislativa e sociale nei confronti del settore vinicolo. La posizione di Sandro Sartor, presidente dell’Associazione europea Wine in Moderation, è chiara: “È assolutamente condivisa dal settore la necessità, da parte delle istituzioni pubbliche, di implementare politiche efficaci per contrastare l’abuso di alcol”. Sartor ha affermato che il settore vinicolo sta già adottando misure per promuovere il consumo moderato e intende intensificare gli sforzi attraverso iniziative di formazione rivolte a diverse categorie, dai wine lover agli enologi e sommelier.

Il convegno ha, quindi, rappresentato un’opportunità per riflettere su come il vino possa essere visto non solo come una bevanda alcolica, ma come un elemento culturale e sociale, legato a momenti di convivialità e tradizioni. L’enoturismo, ad esempio, sta guadagnando popolarità e rappresenta un modo per educare i consumatori a un uso responsabile e consapevole del vino. In questo contesto, il settore vitivinicolo si sta adattando a nuove esigenze di mercato e a un pubblico sempre più attento alla salute e al benessere.

L’attenzione crescente verso il consumo di alcol, unita alla necessità di preservare la tradizione vinicola italiana, rende fondamentale un dialogo continuo tra produttori, istituzioni e consumatori. La sfida consiste nel mantenere viva la cultura del vino, promuovendo al contempo un messaggio di responsabilità e moderazione.

Le prossime settimane e mesi saranno cruciali per il futuro della viticoltura in Europa, con i dibattiti sulle politiche di promozione e sull’etichettatura che potrebbero avere un impatto significativo. La speranza è che si giunga a un accordo che tuteli il settore senza compromettere la salute dei consumatori, garantendo un futuro prospero per il vino e la cultura che lo circonda.

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