
Etna: la sorprendente emergenza del Metodo Classico italiano
L’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa, sta emergendo come un territorio di riferimento per gli appassionati di Metodo Classico. Questo fenomeno non è solo una moda passeggera, ma una vera e propria affermazione di un territorio che si sta guadagnando un posto di rilievo nel panorama vitivinicolo internazionale. Durante la sesta edizione di “Bolle in Vigna”, un evento che ha riunito oltre 550 partecipanti tra esperti e appassionati, sono state esplorate le potenzialità della spumantistica etnea.
Organizzato da Tenute Nicosia in collaborazione con l’Associazione Spumanti dell’Etna, “Bolle in Vigna” ha rappresentato un’importante occasione di confronto e riflessione sul Metodo Classico italiano. Il successo dell’evento dimostra come l’Etna stia affermando la propria identità come un terroir vocato per la produzione di spumanti di alta qualità.
Una storia di dedizione e passione
Tenute Nicosia, con 15 anni di esperienza nella produzione di spumanti, è un esempio di come la viticoltura etnea possa esprimere il proprio potenziale. Utilizzando vitigni autoctoni come il Carricante e il Nerello Mascalese, l’azienda ha sviluppato una gamma di etichette che riflettono non solo la tecnica enologica, ma anche lo spirito vulcanico del territorio. Gli affinamenti sui lieviti, che possono arrivare fino a 60 mesi, conferiscono ai vini una complessità e una personalità inconfondibili.
L’Etna è un luogo dove la viticoltura è spesso definita “eroica”, grazie al lavoro arduo necessario per coltivare le viti ad altitudini che vanno dai 700 ai 900 metri. Questa sfida si traduce in un vino unico, caratterizzato da:
- Escursioni termiche significative
- Un clima instabile
- Suoli ricchi di minerali
Tali condizioni favoriscono una maturazione lenta delle uve, garantendo acidità naturale e aromi complessi.
L’altitudine come risorsa
Durante “Bolle in Vigna”, la masterclass “Bollicine tra cielo e terra: il Metodo Classico d’altitudine”, condotta da Daniela Scrobogna, ha messo in luce come l’altitudine possa rappresentare una risposta significativa ai cambiamenti climatici. Le bollicine di montagna potrebbero diventare una nuova frontiera per il Metodo Classico contemporaneo.
I partecipanti hanno degustato una selezione di spumanti d’altura, dimostrando che, pur provenendo da territori geologicamente e climaticamente distanti, tutti condividono una lingua comune: quella della verticalità. Tra i vini in degustazione, il Carricante Brut Sessantamesi di Tenute Nicosia ha spiccato per la sua finezza e complessità, mentre l’Etna Brut Sessantamesi ha mostrato un profilo più ampio e fruttato, grazie all’inclusione del Nerello Mascalese.
Riconoscimenti e sfide future
L’Etna ha tutte le potenzialità per diventare una denominazione spumantistica di riferimento a livello nazionale e internazionale. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale sviluppare una cornice normativa chiara e avere il coraggio di presentarsi come territorio di Metodo Classico, al pari di regioni già affermate come Trento, Franciacorta, Alta Langa e Oltrepò Pavese.
Il successo di “Bolle in Vigna” rappresenta un passo significativo in questa direzione, promuovendo un dialogo continuo tra produttori, associazioni e professionisti del settore. La crescente attenzione verso la formazione e la coerenza territoriale è un tassello fondamentale per costruire una reputazione solida per l’Etna nel panorama della spumantistica.
A conclusione della giornata, il “Sosta Tre Santi Party” ha offerto un’opportunità unica di socializzazione e degustazione, trasformando le vigne di Monte Gorna in un ambiente festivo sotto le stelle. Con banchi d’assaggio che presentavano vini Etna DOC, cuvée di Champagne Palmer & Co., spumanti Ferrari Trento Doc e un’ampia selezione di gastronomia d’autore, l’evento ha celebrato non solo il vino, ma anche la cultura e la tradizione culinaria siciliana.
La combinazione di un ambiente festoso e l’alta qualità dei vini ha reso “Bolle in Vigna” un evento imperdibile per tutti gli appassionati del settore, confermando l’Etna come un nuovo protagonista nella scena del Metodo Classico. Con l’attenzione e l’impegno dei produttori locali, il futuro della spumantistica etnea appare luminoso e ricco di promettenti sviluppi.