Etichetta sanitaria per avvertire dei rischi sulle bottiglie di vino: “Presto come per le sigarette”

Arrivano le etichette sanitarie sui prodotti alcolici per mettere in guardia i cittadini contro i rischi del consumo di alcol per la salute.

Per la prima volta in Europa sulle bottiglie di vino ci saranno avvertenze del tutto simili a quelle che si trovano sui pacchetti di sigarette. Alcol uguale fumo. È sostanzialmente questa l’equazione che ha spinto Dublino a equiparare un bicchiere di vino a un pacchetto di sigarette.

E così l’Irlanda, malgrado le proteste di diversi altri Paesi dell’Eurozona, va dritto per la sua strada. Che nella fattispecie vuol dire convertire in legge il regolamento che prevede l’etichettatura dei prodotti alcolici con le avvertenze sanitarie. Esattamente come succede coi prodotti del tabacco.

Etichettatura sanitaria del vino: le proteste degli altri Paesi Ue

Con la nuova legislazione le etichette dei prodotti alcolici dovranno riportare contenuto calorico e grammi di alcol, oltre alle avvertenze sul consumo di alcol nel corso della gravidanza e i rischi di malattie al fegato (inclusi i tumori mortali) in cui possono incorrere i consumatori di bevande alcoliche.

La normativa irlandese, la prima di questo genere nell’Unione europea, aveva provocato veementi proteste da parte di 13 Paesi europei (Italia in testa), spinti dai loro produttori di vino e birra che paventano la possibilità che l’etichetta sanitaria possa diventare legge europea.

etichettatura sanitaria

Forti proteste in Europa contro la decisione irlandese (Vinamundi.it)

Il gruppo dei 13 ha chiesto alla Commissione europea di stoppare la legge irlandese sostenendo che in questo modo Dublino alza un muro contro gli scambi commerciali. Ma Bruxelles ha fatto orecchie da mercante o, meglio, ha rilanciato la palla ricordando che la sanità compete agli Stati membri, non all’Unione europea.

E poche chance sembrano avere anche i reclami ufficiali presentati la scorsa settimana da associazioni europee e nazionali di produttori di vino, birra e distillati che hanno chiesto alla Commissione europea l’apertura di una procedura di infrazione contro l’Irlanda.

Alcol e dipendenza: i problemi degli irlandesi con l’abuso delle sostanze alcoliche

Dunque nulla di fatto: per l’Europa gli irlandesi hanno tutto il diritto di adottare le misure che ritengono più adeguate per proteggere la salute dei propri cittadini. Nella terra di San Patrizio l’alcolismo è una piaga molto diffusa. Stando a un rapporto del 2016 dello Health Research Board in Irlanda tre persone al giorno muoiono per problemi legati all’abuso di alcol. Nel Paese dei trifogli ogni cittadino consuma in media 11 litri di alcol all’anno.

Un altro report evidenziava che l’abuso di alcol ha aumentato la mortalità in particolare tra i giovani (fascia 15-39 anni) che acquistano alcolici a poco prezzo in supermercati e negozietti. L’Oms infatti ricorda come l’Irlanda sia il secondo Paese al mondo per binge drinking”: la sbornia o abbuffata alcolica, popolare prevalentemente tra i teenager che bevono in maniera compulsiva fino alla completa ubriacatura.

L’anno scorso Dublino aveva già introdotto un giro di vite sugli alcolici fissando un prezzo minimo per lo smercio al dettaglio: 7,40 euro per una bottiglia di vino standard che salgono a 20 euro per la vendita di superalcolici.  Ora arriva la legge sull’etichettatura sanitaria, applicata a partire dal 22 maggio 2026 dopo un periodo di transizione di 3 anni.

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