Catania, 20 giugno 2024 – Nei giorni scorsi, sull’Etna, è stato svelato un nuovo vino dedicato a Giovanni Verga. La presentazione è avvenuta nella cantina Al-Cantàra di Randazzo. Si chiama “Don Candeloro”, un Etna Rosso Doc nato dall’idea di Pucci Giuffrida, produttore e anima dell’azienda. Un tributo al centenario della nascita del grande scrittore siciliano, ricorrenza che nel 2022 ha animato tutta la regione. La serata ha radunato appassionati di vino e letteratura, con la partecipazione, tra gli altri, di Carla Verga, pronipote dello scrittore.
“Don Candeloro”: un rosso che parla di Sicilia
Questo nuovo vino nasce da uve di nerello mascalese raccolte nel 2019, provenienti da un piccolo vigneto nella Contrada Feudo Santa Anastasia a Randazzo. Qui, tra i filari che si affacciano sul vulcano, l’enologo Salvo Rizzuto — che lavora con Giuffrida da più di dieci anni — ha seguito ogni fase della lavorazione, unendo tecnica e rispetto per la tradizione locale. Dopo la fermentazione malolattica in tonneaux di castagno, un legno tipico dell’Etna ricco di tannini, il vino ha riposato in acciaio prima di finire in bottiglia. Ne sono state prodotte solo 1.340 bottiglie numerate, pensate per collezionisti e appassionati.
L’etichetta: arte e memoria popolare
A distinguere “Don Candeloro” è anche l’etichetta, creata dall’artista Annachiara Di Pietro, che collabora da tempo con Al-Cantàra. Il disegno mostra tre pupi siciliani — un omaggio al burattinaio Don Candeloro — su uno sfondo che richiama i decori del teatro dell’Opera dei Pupi, reinterpretati con lo stile personale dell’artista. Ogni etichetta è numerata e rifinita a mano, un dettaglio che sottolinea la natura artigianale della cantina. “Abbiamo voluto un vino che raccontasse una storia — ha detto Giuffrida — e che fosse un omaggio al teatro popolare siciliano”.
Una serata tra ricordi e cultura
La presentazione si è svolta in un’atmosfera raccolta, immersi nei vigneti della tenuta. Ospite d’onore, Carla Verga, pronipote dell’autore dei Malavoglia, che ha condiviso con il pubblico aneddoti e ricordi legati allo scrittore. “In casa nostra la passione per la lettura era sempre presente”, ha raccontato. Non sono mancati i riferimenti alle tradizioni di famiglia: il culto per Sant’Anna, celebrato ogni 26 luglio nella casa-museo di Catania con un pranzo per i poveri del quartiere, è stato ricordato come simbolo di impegno sociale e legame con il territorio.
Vino, arte e territorio: un legame solido
La scelta di dedicare un vino a Verga non è casuale. Al-Cantàra — premiata come “Cantina dell’anno” al concorso 5StarWines del Vinitaly 2023 — ha costruito negli anni un rapporto stretto con la letteratura siciliana. Oltre a “Don Candeloro”, la cantina produce altri rossi da collezione ispirati ai personaggi verghiani: “Liolà” (Etna Rosso Doc) e “Pensaci Giacumino” (IGP). “La letteratura fa parte della nostra identità”, ha spiegato Giuffrida, sottolineando come ogni etichetta racconti una storia diversa.
Un omaggio che guarda avanti
Gli organizzatori sperano che questa iniziativa avvicini nuovi pubblici al mondo del vino e della cultura siciliana. “Crediamo che il racconto del territorio passi anche attraverso il vino”, ha detto Rossella Romano, studiosa di Verga presente alla serata. Il progetto punta a rafforzare il legame tra le eccellenze dell’Etna e la memoria letteraria della regione, creando un dialogo tra produttori, artisti e studiosi.
In ogni bottiglia, dunque, non c’è solo un rosso dell’Etna, ma una pagina di storia locale. Un modo per ricordare Verga — e insieme la Sicilia dei suoi romanzi — attraverso il lavoro nei vigneti e l’arte di chi sa trasformare l’uva in racconto.
