Dodici spumanti selezionati per brindare alle feste: guida alle migliori etichette

Asti Spumante: il brindisi d'oro che celebra il tennis italiano agli Internazionali BNL d’Italia

Asti Spumante: il brindisi d'oro che celebra il tennis italiano agli Internazionali BNL d’Italia

Marco Viscomi

12 Dicembre 2025

Le bollicine italiane si confermano tra le preferite all’estero, con il Regno Unito primo mercato di riferimento. Cresce l’export nonostante Brexit e nuove sfide economiche

 

Milano, 12 dicembre 2025 – Nel panorama enologico nazionale, lo spumante italiano continua a conquistare palati e mercati internazionali, confermandosi protagonista indiscusso delle festività e delle occasioni conviviali. Recenti dati della Coldiretti evidenziano come il Regno Unito rappresenti uno dei principali consumatori esteri di spumante italiano, con un terzo delle bottiglie esportate dirette proprio al mercato britannico. Nonostante la Brexit, la passione degli inglesi per il prosecco e il franciacorta resta solida, dimostrando che le bollicine tricolori hanno saputo conquistare anche oltremanica.

Lo spumante: caratteristiche e produzione

Il vino spumante si distingue per la sua effervescenza marcata, dovuta alla presenza di anidride carbonica disciolta che genera la caratteristica spuma. A livello normativo europeo, per essere definito spumante, il vino deve avere una sovrappressione minima di 3 bar a 20 °C (3,5 bar per i vini spumanti di qualità). Esistono principalmente due metodi di produzione: il metodo classico (o champenoise), che prevede la rifermentazione in bottiglia, e il metodo Martinotti-Charmat, che utilizza l’autoclave per la rifermentazione. Quest’ultimo è tipico del Prosecco, mentre il metodo classico è associato a vini più strutturati e complessi come Franciacorta e Trento DOC.

Gli spumanti si differenziano inoltre per il residuo zuccherino, che determina la dolcezza del vino: dal pas dosé (ultra secco) al dolce o doux, passando per le categorie più diffuse come brut ed extra dry. La scelta tra queste tipologie dipende spesso dall’occasione di consumo, dalla portata da abbinare e dal gusto personale.

Spumante in festa: boom nell'export con un aumento del 11,5% nei volumi e del 16% nel valore
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Il Regno Unito e il consumo di spumante italiano

Nonostante le trasformazioni politiche e commerciali successive all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea nel 2020, il mercato britannico continua a mostrare una forte predilezione per gli spumanti italiani. Gli inglesi, popolazione di origine germanica con una lunga storia di scelte culturali e gastronomiche proprie, hanno adottato con entusiasmo le bollicine italiane, tanto che ogni tre bottiglie di spumante esportate da Italia verso l’estero, una viene consumata nel Regno Unito.

Questo trend è significativo anche alla luce delle difficoltà economiche generate dalla Brexit, che ha comportato un calo del PIL britannico e una contrazione degli investimenti, ma non ha intaccato la passione per il vino effervescente tricolore. L’appeal dello spumante italiano, con la sua varietà di stili e livelli di dolcezza, si conferma così un elemento chiave per le occasioni di festa, dalle cene formali agli aperitivi informali.

Consigli per la scelta dello spumante

Per orientarsi nell’ampia offerta di spumanti italiani, è utile considerare il metodo di produzione e la dolcezza desiderata. Per esempio, un Franciacorta Brut è ideale per un’occasione elegante e offre complessità, mentre un Prosecco Extra Dry è perfetto per un aperitivo fresco e fruttato. Gli spumanti dolci come il Moscato d’Asti si sposano bene con i dessert. I prezzi variano da circa 10-15 euro per le proposte entry-level fino a oltre 30 euro per le etichette di pregio, offrendo opzioni per ogni budget e palato.

L’importanza dello spumante italiano emerge così non solo come simbolo di tradizione e qualità, ma anche come un prodotto strategico per l’export e per il mercato internazionale, in particolare in paesi come il Regno Unito, dove la cultura del vino continua a evolvere nonostante le sfide geopolitiche.

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