L’edizione 2025 del Premio Casato Prime Donne si distingue per un tema di grande attualità e rilevanza: l’intelligenza artificiale. Quest’anno, il prestigioso riconoscimento è stato assegnato a Darya Majidi, un’esperta di IA che ha dedicato la sua carriera a promuovere la diffusione delle competenze digitali tra le giovani donne. Questa iniziativa è fondamentale per affrontare il persistente divario di genere nel mondo tecnologico.
Darya Majidi è una figura di spicco nel panorama dell’intelligenza artificiale, non solo per le sue competenze tecniche, ma anche per il suo impegno sociale. La sua visione è chiara: l’intelligenza artificiale deve essere vista come un’opportunità per migliorare le prospettive di carriera delle donne, piuttosto che come una minaccia. Questo approccio innovativo ha portato Majidi a essere riconosciuta come una delle 200 voci più influenti nel campo dell’intelligenza artificiale a livello globale, secondo Linkedin, dove è l’unica donna tra i quattro italiani selezionati.
L’importanza delle competenze digitali
In un’epoca in cui le tecnologie digitali stanno assumendo un ruolo sempre più centrale nella vita quotidiana, la missione di Darya di incrementare le competenze digitali tra le donne è di vitale importanza. Con la sua nomina a presidente del Comitato italiano di UN-Women, l’ente delle Nazioni Unite dedicato all’emancipazione femminile, Majidi ha assunto un ruolo chiave per migliorare la posizione dell’Italia nel Global Gender Gap Report 2025 del World Economic Forum, dove attualmente si trova al 85° posto.
Il riconoscimento di Darya Majidi non è solo una celebrazione delle sue conquiste individuali, ma rappresenta anche un cambiamento di paradigma nel modo in cui l’intelligenza artificiale viene percepita. La giuria del Premio Casato Prime Donne, composta da personalità di spicco come Donatella Cinelli Colombini, Rosy Bindi e Anselma Dell’Olio, ha voluto sottolineare l’importanza di utilizzare le tecnologie emergenti come strumenti per promuovere l’uguaglianza di genere e la crescita delle opportunità per le donne.
Riconoscimenti nel giornalismo
Accanto a Darya, il Premio ha premiato anche il giornalismo di qualità legato alla valorizzazione del territorio di Montalcino.
- Lara Loreti ha vinto nella sezione dedicata alla divulgazione con il suo articolo “Brunello di Montalcino: 5 cantine da non perdere”, pubblicato su “Il Gusto” de “La Repubblica”.
- Giorgio Dell’Orefice ha ricevuto un premio per i suoi articoli su “Il Sole 24 Ore”, nei quali ha analizzato la produzione di Rosso di Montalcino e ha riportato i dati sulle vendite del Brunello, evidenziando un incremento significativo del 19% in mercati come Florida, Texas e Virginia.
Questi articoli offrono una visione approfondita della realtà produttiva e commerciale del vino di Montalcino, frutto di un’analisi competente e ben documentata.
Un premio con una lunga storia
Il Premio Casato Prime Donne è nato nel 1999 grazie alla giornalista RAI Ilda Bartoloni, che ha rinnovato il Premio Barbi Colombini, istituito da Francesca Colombini nel 1981. Il cuore dell’iniziativa è la selezione di una “Prime Donna” che possa fungere da esempio e stimolo per le donne nel loro cammino verso la parità di genere.
Nel corso dei suoi 25 anni di attività, il Premio ha contribuito a mettere in luce le bellezze e le peculiarità di Montalcino, promuovendo articoli, servizi radiotelevisivi e fotografie che raccontano il territorio, le sue persone e, soprattutto, il celebre Brunello. Dopo un periodo di fermo a causa della pandemia, il Premio ha avviato un incubatore di talenti giovanili, finalizzato a stimolare i ragazzi e le ragazze a impegnarsi attivamente nella propria comunità.
L’assegnazione del Premio Casato Prime Donne a Darya Majidi non rappresenta solo un riconoscimento delle sue capacità, ma segna anche un passo importante verso un futuro in cui l’intelligenza artificiale e le tecnologie digitali possono diventare leve di cambiamento sociale. Con donne come Darya Majidi a guidare il cammino, la speranza è che il divario di genere possa essere colmato e che le donne possano finalmente ottenere il posto che meritano in tutti i settori, incluso quello della tecnologia.