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Da montespertoli un’innovazione nel mondo del vino oltre la tradizione

Montespertoli, un affascinante borgo situato nel cuore della Toscana, ha recentemente ospitato un evento di grande rilevanza intitolato “Stappa Montespertoli!”. Questa manifestazione ha riunito viticoltori, esperti del settore e appassionati di vino per discutere delle sfide che il cambiamento climatico sta ponendo alla viticoltura. Organizzata dall’Associazione Viticoltori di Montespertoli, la tavola rotonda si è svolta nella suggestiva Cappella adiacente alla Chiesa dei Santi Martino e Giusto di Lucardo, trasformando il paese in un punto di riferimento per la discussione su tradizione e innovazione nel campo vitivinicolo.

Il cambiamento climatico: un nemico da affrontare

Il cambiamento climatico rappresenta una questione sempre più pressante per i produttori di vino. Durante l’evento, l’agronomo e microbiologo del vino Giacomo Buscioni, collaboratore di FoodMicroTeam, ha esortato i viticoltori a investire nella conoscenza per affrontare le sfide climatiche. “È più importante la cultura con la U che saper coltivare con la O: senza cultura non farete coltura”, ha affermato Buscioni, sottolineando l’importanza di un approccio scientifico e informato nella produzione vinicola.

Buscioni ha presentato dati sulle vendemmie dal 1994 al 2023, dimostrando che l’azione del produttore è cruciale in ogni fase del ciclo annuale della vite. Ecco alcuni punti salienti della sua analisi:

  1. Le annate calde come il 1997, 2017 e 2022 non sempre hanno prodotto vini con alti livelli di zuccheri.
  2. È necessario adattarsi alle condizioni climatiche mutevoli.
  3. I produttori devono riconsiderare le loro scelte, valutando attentamente dove coltivare i vigneti.

“Il vino di qualità non si farà più come ai tempi dei nonni”, ha ribadito, evidenziando la necessità di ripensare le strategie vitivinicole.

La nuova geografia del vino

Un aspetto interessante dell’intervento di Buscioni è stato il richiamo a un ripensamento della geografia vitivinicola. Con il cambiamento climatico che altera le condizioni tradizionali, i produttori sono chiamati a esplorare nuove aree per la coltivazione delle uve. Questo processo non implica solo una migrazione geografica, ma anche un’evoluzione culturale e strategica nella gestione delle risorse.

L’importanza della distribuzione delle piogge

L’agrometeorologo Marco Moriondo, ricercatore dell’Istituto per la BioEconomia del CNR, ha arricchito la discussione, ponendo l’accento sulla variabilità climatica. Moriondo ha spiegato che non è tanto la quantità totale di pioggia a fare la differenza, quanto piuttosto la sua distribuzione nel corso dell’anno. Questa variabilità influisce su tutte le pratiche agricole e costringe i produttori a trovare un equilibrio tra ciò che possono controllare e ciò che devono lasciare al caso.

“Imparare a gestire questa variabilità climatica – ha dichiarato Moriondo – è fondamentale per ottenere un prodotto di qualità anche in condizioni avverse”. La consapevolezza delle nuove dinamiche climatiche è vitale per il futuro della viticoltura, e la capacità di adattamento diventa un fattore determinante per il successo dei produttori.

Voci e esperienze locali

L’evento ha visto la partecipazione di cinque aziende vitivinicole locali: Fattoria Parri, Podere Ghisoni, Fattoria di Bonsalto, Podere dell’Anselmo e La Leccia. Queste aziende hanno condiviso le loro esperienze e le sfide affrontate nelle vendemmie del 2022 e 2023, rendendo la giornata un momento di riflessione e convivialità. La manifestazione si è conclusa con degustazioni di piatti tipici toscani, come ribollita e fiorentina, accompagnati da bicchieri di schietto sangiovese, unendo tradizione gastronomica e riflessione culturale.

La giornata di Montespertoli ha rappresentato un’importante opportunità di confronto per il settore vitivinicolo. Le sfide poste dal cambiamento climatico richiedono un’urgente evoluzione culturale, non solo tra i produttori, ma anche tra coloro che raccontano e promuovono il vino. La tradizione, pur rimanendo un elemento fondamentale, non è più sufficiente. Investire in conoscenza, innovazione e adattamento diventa cruciale per garantire un futuro sostenibile e di alta qualità per il vino italiano.

In questo contesto, l’incontro di Montespertoli segna un passo significativo verso un approccio più consapevole e informato alla produzione vinicola, ponendo le basi per un settore pronto a rispondere alle sfide del presente e del futuro. La viticoltura toscana, simbolo di una tradizione millenaria, si prepara a scrivere un nuovo capitolo, dove la conoscenza e l’innovazione si intrecciano con la passione e l’amore per il territorio.

Redazione Vinamundi

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