Crollo dell’export di vino: a luglio fatturato e prezzi in caduta libera

Crollo dell'export di vino: a luglio fatturato e prezzi in caduta libera

Crollo dell'export di vino: a luglio fatturato e prezzi in caduta libera

Redazione Vinamundi

30 Settembre 2025

Il settore dell’export vinicolo italiano sta attraversando un periodo di grande difficoltà, con un calo significativo del fatturato e del prezzo medio dei vini esportati. Dopo mesi di ottimismo, l’industria si trova a fronteggiare una realtà complessa, influenzata da fattori economici e cambiamenti nei mercati internazionali. Questo scenario mette in evidenza l’importanza di strategie innovative e di un forte supporto istituzionale per affrontare le sfide attuali.

Dati allarmanti sull’export vinicolo

Secondo l’analisi dell’Osservatorio dell’Unione Italiana Vini (UIV), il fatturato delle esportazioni verso gli Stati Uniti ha registrato un calo del 26% a luglio, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Questo decremento ha vanificato i progressi iniziali dell’anno, in cui l’export aveva mostrato un incremento del 12,5% a marzo e un +5% a giugno, fino a stagnare a zero in luglio.

Prezzi in caduta

Un aspetto critico è la contrazione del prezzo medio dei vini italiani esportati, che ha subito un decremento del 20,5% a luglio. Le cantine, nel tentativo di mantenere competitività, hanno abbassato i listini, ma i risultati sono stati deludenti. Ecco alcuni dati significativi:

  1. Vini fermi e frizzanti: il prezzo medio è sceso da circa 7 euro al litro a gennaio a poco più di 5 euro.
  2. Spumanti: il prezzo, precedentemente compreso tra 4,60 e 5 euro, ora si attesta tra 4,30 e 4,40 euro.

Questi dati non riguardano solo l’Italia, ma anche i principali concorrenti europei come Francia e Spagna, che stanno affrontando situazioni analoghe.

Trend negativo nei consumi

I consumi di vino negli Stati Uniti mostrano un trend negativo, con un calo generale del 9% in volume. L’Italia ha subito un decremento del 6% in quantità e del 5% in valore, dimostrando una resistenza migliore rispetto alla media del mercato, che registra un -8% sul fatturato complessivo. Tuttavia, ci sono eccezioni positive, come il Prosecco, che ha visto una crescita del 2% nei volumi, e il Chianti Classico, con un incremento dell’11%.

Il segretario generale dell’UIV, Paolo Castelletti, ha evidenziato le difficoltà create dalla combinazione di un dollaro debole e tariffe elevate, sottolineando l’importanza del mercato statunitense, che rappresenta un quarto delle esportazioni italiane di vino.

Strategie per il futuro

In risposta a queste sfide, l’UIV ha avviato un dialogo con le istituzioni italiane per rafforzare la presenza del vino italiano negli Stati Uniti e nei mercati emergenti. Tra le iniziative previste ci sono campagne promozionali straordinarie e un aggiornamento delle normative, incluso il Testo unico del vino, per supportare il settore.

È fondamentale che i produttori di vino italiani investano in comunicazione e marketing per valorizzare le caratteristiche uniche dei loro prodotti. Il vino italiano, simbolo di qualità e tradizione, ha il potenziale per attrarre una clientela internazionale. Con una strategia di promozione adeguata e un supporto istituzionale mirato, il settore vinicolo potrebbe intraprendere un percorso di ripresa e crescita.

Change privacy settings
×