Il settore agricolo italiano si trova di fronte a un cambiamento significativo, con l’ipotesi di abolire il “click day”, un sistema di assunzione online per lavoratori stagionali che ha dimostrato numerosi limiti nel corso degli anni. Il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha proposto l’istituzione di un’agenzia nazionale per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro nel settore agricolo. Tuttavia, Confeuro, la Confederazione degli agricoltori europei e del mondo rurale, ha messo in evidenza l’importanza di affrontare prima una questione cruciale: il caporalato.
Il click day e le sue inefficienze
Il click day funziona attraverso una piattaforma digitale, dove le aziende agricole competono per prenotare lavoratori stagionali in una sorta di corsa al miglioramento della propria forza lavoro. Questo sistema, sebbene introdotto con buone intenzioni, ha rivelato molte criticità. Le piccole aziende, in particolare, si trovano svantaggiate, poiché non hanno le stesse risorse delle imprese più grandi per accedere rapidamente ai lavoratori. Inoltre, il sistema non garantisce una selezione adeguata dei candidati, né affronta il problema della mancanza di manodopera qualificata.
Con l’idea di una nuova agenzia nazionale, si prospetta la possibilità di una gestione più trasparente e inclusiva delle assunzioni nel settore agricolo. Tuttavia, secondo Confeuro, è fondamentale risolvere prima il problema del caporalato, un fenomeno che continua a minacciare i diritti e la dignità dei lavoratori agricoli.
Caporalato: una piaga da estirpare
Il caporalato consiste nel reclutamento illegale di manodopera da parte di intermediari non autorizzati, pratiche che portano a situazioni di sfruttamento e lavoro irregolare. Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, ha affermato: “Accogliamo con favore l’idea di un sistema più moderno, ma non possiamo parlare di innovazione senza affrontare prima le sacche di illegalità che colpiscono migliaia di persone. La dignità, la sicurezza e i diritti dei lavoratori devono venire prima di tutto”.
I dati del Ministero del Lavoro parlano chiaro: oltre 230.000 lavoratori agricoli in Italia sono coinvolti in forme di lavoro irregolare o sottopagato, con il Sud Italia e le aree a maggiore produzione agricola stagionale tra le zone più colpite. Le condizioni di lavoro spesso precarie e la mancanza di diritti minimi rendono la situazione ancora più allarmante.
Le proposte di Confeuro per una maggiore tutela
Confeuro ha avanzato una serie di richieste affinché qualsiasi piano di digitalizzazione del lavoro agricolo sia accompagnato da misure concrete per combattere il caporalato e garantire diritti ai lavoratori. Tra le proposte figurano:
Maggiori controlli contro il caporalato: È fondamentale intensificare le ispezioni e i controlli da parte delle autorità competenti per smantellare le reti di sfruttamento e garantire un ambiente di lavoro dignitoso.
Tutele chiare per i lavoratori stagionali: È necessario stabilire diritti chiari e riconoscimenti per i lavoratori agricoli, che comprendano tempi di lavoro, stipendi equi e condizioni di sicurezza sul lavoro.
Incentivi per le imprese virtuose: Proporre sgravi fiscali o agevolazioni a quelle aziende che dimostrano di rispettare le normative sul lavoro e che assumono regolarmente, incoraggiando così comportamenti etici nel settore.
Campagne di informazione: È cruciale promuovere la cultura del lavoro dignitoso nei campi, sensibilizzando sia le aziende che i lavoratori sulle opportunità e diritti disponibili.
La digitalizzazione, quindi, non può essere vista come un fine a sé stessa, ma deve essere parte di un rinnovamento più ampio che affronti le problematiche strutturali del settore agricolo. Solo dopo aver risolto le questioni legate al caporalato e alla tutela dei lavoratori sarà possibile implementare un sistema di intermediazione moderno e realmente efficace.
Il futuro del lavoro agricolo in Italia
In un contesto in cui il settore agricolo è sempre più chiamato a rispondere a sfide globali, come il cambiamento climatico e la domanda crescente di prodotti sostenibili, è fondamentale che le politiche di assunzione e gestione del lavoro siano improntate alla legalità e alla dignità. La digitalizzazione può rappresentare un’opportunità per rendere il settore più efficiente, ma deve andare di pari passo con un impegno concreto nella lotta contro il caporalato e nella promozione di un lavoro agricolo sano e rispettoso dei diritti umani.
L’auspicio è che le istituzioni ascoltino le richieste di Confeuro e di altre organizzazioni del settore, affinché si possa costruire un futuro in cui il lavoro agricolo non sia solo un’opportunità temporanea, ma una scelta dignitosa e sostenibile per molti italiani.