Confagricoltura Toscana: la nuova PAC deve puntare su concretezza e sostenibilità

Confagricoltura Toscana: la nuova PAC deve puntare su concretezza e sostenibilità

Confagricoltura Toscana: la nuova PAC deve puntare su concretezza e sostenibilità

Redazione Vinamundi

26 Ottobre 2025

La riforma della Politica Agricola Comune (PAC) per il periodo 2028–2034 è al centro di un intenso dibattito a livello europeo, e la Toscana si distingue come una delle regioni più attive nel delineare il futuro dell’agricoltura. In questo contesto, il prestigioso palcoscenico dell’Accademia dei Georgofili ha ospitato un convegno dal titolo “Il futuro delle politiche agricole comunitarie fra conoscenza, visione e obiettivi”, organizzato da Confagricoltura Toscana. L’incontro ha riunito istituzioni, esperti e imprenditori del settore per discutere le sfide e le opportunità legate alla nuova PAC.

il dibattito sulla nuova pac

Moderato da Gianluca Cavicchioli, direttore di Confagricoltura Toscana, il convegno ha visto la partecipazione di figure di spicco, tra cui Patrizio Giacomo La Pietra, sottosegretario all’Agricoltura e Sovranità Alimentare, Dario Nardella, europarlamentare e membro della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, e Lamberto Frescobaldi, membro della Giunta esecutiva di Confagricoltura. Questo tavolo di alto livello ha permesso di mettere a confronto le prospettive nazionali ed europee, in un momento cruciale per la definizione delle future politiche agricole.

Il presidente di Confagricoltura Toscana, Carlo Bartolini Baldelli, ha aperto il dibattito sottolineando l’urgenza di adottare una visione chiara e un intervento rapido. “L’agricoltura ha bisogno di certezze, di strumenti concreti e di una politica agricola che sostenga davvero la redditività, la produttività e la sostenibilità”, ha dichiarato. Secondo Bartolini Baldelli, attualmente mancano interventi mirati e una visione chiara di medio periodo. Ha insistito sulla necessità di:

  1. Mantenere inalterate le risorse
  2. Semplificare le normative
  3. Rafforzare la tutela del reddito agricolo

Bartolini Baldelli ha sottolineato che “non si tratta di avere meno controlli, ma di garantire più efficienza e risultati misurabili”.

le sfide dell’agricoltura italiana

Queste affermazioni sono state supportate dall’analisi del professor Leonardo Casini, economista agrario dell’Università di Firenze, che ha evidenziato i limiti strutturali dell’agricoltura italiana. Tra questi, la frammentazione aziendale, la bassa redditività e la carenza di ricambio generazionale. Bartolini Baldelli ha avvertito che questi problemi, se non affrontati con urgenza, potrebbero compromettere la competitività del sistema agricolo europeo, in particolare nelle aree ad alta specializzazione come la Toscana, famosa per la sua produzione vitivinicola.

L’intervento di Lamberto Frescobaldi ha messo in evidenza l’importanza di un approccio pragmatico. “Il futuro della PAC deve garantire sostenibilità economica e ambientale insieme”, ha affermato. Frescobaldi ha aggiunto che non è possibile chiedere agli agricoltori di diventare custodi del territorio senza fornire loro gli strumenti necessari per rimanere competitivi. Innovazione, digitalizzazione e valorizzazione delle filiere sono state identificate come le chiavi per un’agricoltura europea moderna e competitiva.

investimenti e sostenibilità

Il comparto vitivinicolo, in particolare, si trova di fronte a sfide significative in termini di transizione ecologica. Gli investimenti in tecnologie, efficienza energetica e gestione sostenibile del suolo sono essenziali per garantire che le aziende possano affrontare le sfide ambientali e di mercato. La richiesta di una PAC che incoraggi queste pratiche è diventata sempre più forte tra i produttori.

Il sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra ha confermato l’impegno del governo italiano a difendere le specificità dell’agricoltura nazionale nei dibattiti europei e ha sottolineato la necessità di una riforma della PAC che non perda di vista “la centralità del produttore e la sostenibilità economica delle imprese agricole”. La Pietra ha ribadito l’importanza di garantire che le politiche agricole europee siano in grado di affrontare le sfide globali, mantenendo al contempo l’attenzione sulle esigenze locali.

Dario Nardella, europarlamentare e membro della Commissione Agricoltura, ha auspicato una PAC che promuova una cooperazione strutturata tra istituzioni, ricerca e imprese. Ha affermato che solo attraverso un approccio cooperativo sarà possibile costruire una politica agricola più semplice, equa e orientata ai risultati. La necessità di un dialogo continuo tra tutti gli attori coinvolti è stata ribadita come fondamentale per il successo delle iniziative future.

La chiusura dei lavori è stata affidata a Gianluca Cavicchioli, che ha sottolineato l’importanza del dialogo con l’Accademia dei Georgofili. Cavicchioli ha evidenziato che l’incontro rappresenta un passo importante per definire insieme una visione comune, enfatizzando che solo attraverso la conoscenza, l’innovazione e la competenza sarà possibile garantire un futuro sostenibile e competitivo per l’agricoltura europea.

Questo convegno segna un momento di svolta nel dibattito sulla nuova PAC, confermando il ruolo della Toscana come laboratorio di idee e politiche agricole avanzate. La regione si pone l’obiettivo di coniugare tradizione, imprenditorialità e una visione internazionale, contribuendo così a un futuro agricolo che non solo risponde alle esigenze locali ma si inserisce anche nel contesto globale.

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