La vendemmia 2025 per il Conegliano Valdobbiadene DOCG si presenta come un’annata di grande rilevanza, con una raccolta definita “eccellente” dai produttori locali. Dopo alcuni anni difficili, caratterizzati da raccolti inferiori alle aspettative, questa stagione segna un ritorno ai livelli di produzione pre-2022, offrendo così un segnale di stabilità e rinnovato ottimismo nel settore vitivinicolo. La Denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, nota per la sua eccezionale qualità e per i suoi paesaggi mozzafiato, ha visto i viticoltori affrontare sfide uniche. La capacità di adattamento e la flessibilità sono state messe alla prova, non solo dai cambiamenti climatici, ma anche dalla necessità di mantenere la qualità e l’espressività delle diverse Rive, le aree vitivinicole che caratterizzano la regione.
Condizioni climatiche e gestione del vigneto
L’anno viticolo è iniziato con un clima che, pur presentando un andamento non lineare, non ha mostrato eventi estremi. Le precipitazioni da aprile a fine maggio sono state leggermente superiori alla media storica, ma non hanno compromesso il lavoro in vigneto. Al contrario, hanno contribuito a un buon sviluppo vegetativo delle viti. A giugno, le temperature più elevate e la scarsità di pioggia hanno favorito un’ulteriore crescita, senza però causare stress idrico o termico.
La fase di invaiatura, che segna il passaggio delle uve dalla fase verde a quella matura, è iniziata a fine luglio con temperature più fresche. Questo cambiamento climatico ha avuto un impatto positivo sulla sintesi degli aromi, in particolare sui terpeni, sostanze aromatiche fondamentali per la qualità del Prosecco. Tuttavia, un’ondata di calore a Ferragosto, seguita da piogge abbondanti il 21 agosto, ha comportato una maturazione precoce, rallentando il processo di raccolta.
Con l’obiettivo di preservare l’equilibrio delle uve, i viticoltori hanno dovuto agire tempestivamente, optando per una minore concentrazione del grado zuccherino potenziale. Questa decisione è stata fondamentale per garantire che il prodotto finale mantenesse la freschezza e l’eleganza tipica della denominazione.
La raccolta: un banco di prova
Diego Tomasi, Direttore del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, ha descritto la vendemmia 2025 come un ulteriore banco di prova per i viticoltori. “In vigneto si sono dovute mettere in gioco l’esperienza, la conoscenza e la sensibilità per scegliere il momento corretto della vendemmia”, ha affermato. Secondo Tomasi, la competenza dei viticoltori ha fatto la differenza in un’annata caratterizzata da sorprese climatiche.
I risultati parlano chiaro: sono state portate in cantina partite di uve molto buone, mentre in pochi casi si è registrata una qualità nella norma. Questa diversità di risultati testimonia non solo la complessità della stagione, ma anche la prontezza dei viticoltori nell’affrontare le sfide poste dal clima.
La varietà Glera e le sue caratteristiche
La varietà Glera, vitigno principale che definisce la denominazione Conegliano Valdobbiadene DOCG, ha mostrato anche quest’anno un inferiore tenore zuccherino. Questo aspetto si tradurrà in vini con livelli alcolici più contenuti, in linea con le tendenze di consumo attuali che favoriscono bevande più fresche e leggere. Inoltre, la freschezza e l’eleganza tipiche del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG saranno preservate, offrendo ai consumatori un prodotto di alta qualità e molto apprezzato.
L’importanza della tradizione e dell’innovazione
Il Conegliano Valdobbiadene DOCG non è solo una denominazione di origine, ma rappresenta anche un patrimonio culturale e storico. La tradizione vitivinicola di questa regione affonda le radici in secoli di storia, durante i quali i viticoltori hanno affinato le loro tecniche e conoscenze. Tuttavia, l’innovazione gioca un ruolo altrettanto cruciale nel mantenere la competitività della denominazione.
Negli ultimi anni, molti produttori hanno iniziato ad adottare pratiche viticole sostenibili, riducendo l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici e adottando tecniche di coltivazione biologica. Questo impegno verso la sostenibilità non solo migliora la qualità delle uve, ma risponde anche a una crescente domanda da parte dei consumatori per vini prodotti in modo responsabile.
Futuro e prospettive
Guardando al futuro, la vendemmia 2025 rappresenta un segnale di ripresa e di speranza per il Conegliano Valdobbiadene DOCG. I produttori si preparano a continuare a investire nella qualità e nella sostenibilità, mantenendo viva la tradizione vitivinicola della regione. Con un occhio attento alle sfide climatiche e un impegno costante verso l’innovazione, la denominazione è pronta a scrivere nuovi capitoli della sua storia, confermandosi come un punto di riferimento nel panorama vitivinicolo italiano e internazionale.