
Conclave in corso: attesa per la prima fumata alle 19
Il grande giorno è finalmente giunto: oggi inizia il conclave per l’elezione del 267° Papa della Chiesa cattolica. I 133 cardinali elettori, provenienti da tutto il mondo, si riuniscono nella Cappella Sistina per dare inizio a un processo che potrebbe determinare il futuro della Chiesa per gli anni a venire. L’attesa è palpabile, non solo all’interno del Vaticano, ma anche tra i fedeli accorsi in Piazza San Pietro, dove oltre 45.000 persone sono pronte a seguire ogni sviluppo attraverso i maxischermi allestiti.
Il rito è cominciato poco dopo le 17:43 con l’annuncio dell’“Extra omnes” da parte di monsignor Diego Ravelli, maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie. Questa formula segna l’inizio ufficiale del conclave, invitando tutti coloro che non sono cardinali elettori a lasciare la Cappella Sistina. Solo i porporati, il maestro e il cardinale Raniero Cantalamessa, che ha tenuto una meditazione prima dell’inizio delle votazioni, rimangono all’interno.
Giuramento e preghiera
Ogni cardinale ha giurato fedeltà e segretezza, ponendo la mano sul Vangelo e promettendo di mantenere il segreto sui lavori del conclave. Il primo a prestare giuramento è stato il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, un ruolo chiave nella Curia romana. Questo momento solenne sottolinea l’importanza della responsabilità che ciascun porporato si appresta a assumere.
Dopo il giuramento, i cardinali hanno invocato la protezione dello Spirito Santo, recitando il tradizionale inno “Veni, creator Spiritus”. Questo atto di preghiera rappresenta il desiderio dei cardinali di essere guidati nella loro scelta, un richiamo non solo alla spiritualità, ma anche alla necessità di unità e di luce divina in un momento così cruciale.
La sicurezza e la partecipazione
Con l’avvicinarsi dell’orario del conclave, sono state adottate misure di sicurezza straordinarie. La rete mobile è stata schermata, rendendo difficile per i cardinali mantenere contatti con l’esterno. Tuttavia, la sicurezza è stata gestita in modo tale da garantire che la celebrazione si svolgesse senza intoppi, permettendo ai pellegrini di vivere un’esperienza di grande spiritualità e attesa.
In Piazza San Pietro, i fedeli esprimono le loro speranze per il nuovo Papa. Molti auspicano che la Chiesa continui a seguire il cammino intrapreso da Papa Francesco, sottolineando l’importanza di un leader che prosegua le riforme e affronti le sfide moderne. Tra le voci di sostegno, c’è chi tifa per il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, evidenziando un’aspettativa di continuità.
Una prima fumata nera
Dopo la prima votazione, i cardinali non hanno raggiunto un accordo e la fumata è risultata nera, segnalando che la ricerca del nuovo Papa continuerà. Il cardinale Koovakad, che svolgerà il compito di chiudere la porta della Cappella Sistina, ha anche il compito di aprirla nuovamente ogni volta che sarà necessario. Le operazioni di voto si ripeteranno domani, con una nuova fumata prevista per le 10:30, qualora il Papa venga eletto.
Il ritardo della fumata di oggi, rispetto al conclave del 2013, è stato attribuito a diversi fattori. Oltre alla lunghezza della meditazione, che ha durato circa 45 minuti, va considerato che ci sono più cardinali elettori rispetto al passato e molti di loro sono neofiti, il che ha reso le operazioni di voto più complesse e lunghe.
L’atmosfera in Vaticano
Durante la cerimonia, la Basilica di San Pietro era gremita di oltre cinquemila fedeli che hanno partecipato alla messa “Pro eligendo Romano Pontifice”, presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re. Questo rito serve a invocare lo Spirito Santo affinché guidi i cardinali nella loro scelta. Le parole del cardinale Re, che ha sottolineato quanto il mondo si aspetti dalla Chiesa, hanno risuonato nel cuore di tutti i presenti.
La presenza di cardinali come Vinko Puljić, presente nonostante le incertezze legate alla sua salute, sottolinea l’impegno dei porporati in questo processo. La processione verso la Cappella Sistina rappresenta non solo un momento di grande solennità, ma anche un simbolo di unità e determinazione.
In attesa della prossima fumata, gli occhi del mondo sono puntati sul comignolo della Cappella Sistina. La speranza di molti è che il nuovo Papa possa portare la Chiesa verso un futuro illuminato, affrontando le sfide sociali, morali e spirituali del nostro tempo. La partecipazione attiva dei fedeli, insieme alla serietà e alla devozione dei cardinali, rende questo momento storico carico di significato e aspettativa.