Dal suo “osservatorio” in Lombardia, Chiara Perego, giovane enologa dell’azienda vinicola situata sulla costa sud del Lago di Garda, condivide le sue impressioni sulla vendemmia del 2025. La sua esperienza si basa su un’attenta osservazione delle viti e delle condizioni climatiche che hanno caratterizzato questa annata, offrendo un quadro dettagliato di un processo che è tanto un’arte quanto una scienza.
La raccolta dei primi grappoli è iniziata il 2 settembre, quando le uve Turbiana, utilizzate principalmente per la produzione di spumanti e del rinomato Lugana DOC, hanno raggiunto la giusta maturità. Chiara sottolinea l’importanza della raccolta manuale, un aspetto che richiede un notevole impegno e passione: “La vendemmia è un momento cruciale, non solo per il risultato finale, ma anche per la cura e l’attenzione che dedichiamo a ogni grappolo”. Sebbene la vendemmia sia iniziata in modo promettente, ci sono stati alcuni imprevisti legati alle condizioni meteorologiche, che hanno costretto a riorganizzare il lavoro. Dopo una breve pausa, la raccolta è proseguita a ritmo sostenuto e si prevede che si concluda entro il 29 settembre.
le sfide climatiche
Chiara racconta di come le piogge abbiano influenzato il lavoro in vigna: “Le precipitazioni hanno reso necessarie alcune modifiche nel nostro programma, ma siamo abituati a gestire queste sfide. L’importante è mantenere il controllo e monitorare costantemente le condizioni delle uve”. Nonostante le difficoltà, la vendemmia di quest’anno si è rivelata positiva, con una qualità delle uve che sembra promettere vini freschi e ben bilanciati.
Le prime analisi delle uve in fermentazione hanno confermato le aspettative di Chiara e del suo team: “Siamo di fronte a un’annata equilibrata”, dice con soddisfazione. L’alternanza di periodi caldi e freschi ha giovato alla pianta, permettendo una maturazione ottimale. “La vite non ha mai mostrato segni di sofferenza, tranne per un breve periodo a giugno, e questo è un buon indicatore della salute della nostra produzione”.
qualità e resa delle uve
La resa di quest’annata si attesta sui 110 quintali per ettaro, in linea con le medie storiche dell’azienda. Chiara nota che, a differenza dell’annata precedente, caratterizzata da abbondanti piogge, il 2025 ha visto un’alternanza di caldo intenso e giorni freschi. “Temevamo una maturazione irregolare a causa di questo clima variabile, ma la seconda metà di agosto è stata cruciale per stabilizzare la pianta e favorire lo sviluppo uniforme dei frutti”, spiega.
Riguardo alle problematiche affrontate, Chiara menziona l’incidenza della Botrite, una malattia fungina che colpisce le uve e che, se non gestita, può compromettere la qualità del vino. “Siamo riusciti a mantenere la situazione sotto controllo, e questo è un aspetto fondamentale del nostro lavoro. Dobbiamo essere sempre pronti a rispondere alle sfide che la natura ci presenta”, afferma. La sua filosofia si basa su un profondo rispetto per il ciclo della vita delle viti e la consapevolezza che ogni decisione deve essere presa in sintonia con le esigenze della natura.
un confronto con le annate precedenti
Rispetto alle annate precedenti, Chiara sottolinea che il 2024 è stato più problematico a causa delle piogge, che avevano influito negativamente sulla salute delle viti e avevano comportato un aumento dei rischi legati alla Peronospora. “Quest’anno, invece, le condizioni climatiche sono state più favorevoli, e la gestione della campagna ha garantito una buona protezione”, evidenzia. Inoltre, la vendemmia del 2025 è stata anticipata di circa dieci giorni rispetto all’anno passato, un fattore che ha contribuito a ottenere uve di alta qualità.
Guardando al recente passato, Chiara ricorda con rammarico l’annata 2023, segnata da eventi atmosferici avversi come la grandine, che aveva danneggiato molte vigne. “Fortunatamente, quest’anno siamo stati risparmiati da simili problemi”, afferma con un sospiro di sollievo. La vendemmia del 2022, d’altra parte, era stata caratterizzata da un’estate calda e secca, che aveva portato a una raccolta anticipata e a vini con un buon corpo e complessità aromatica.
In questo contesto, Chiara Perego emerge come una figura chiave nel panorama vitivinicolo della Lombardia, portando avanti una tradizione che unisce passione, competenza e una profonda attenzione per l’ambiente. La sua testimonianza offre uno sguardo prezioso su un settore in continua evoluzione, dove ogni annata presenta sfide e opportunità uniche. Con la vendemmia 2025, Chiara e il suo team si preparano a produrre vini che riflettono non solo il terroir, ma anche la cura e l’impegno profusi in ogni fase della produzione.