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Chiacchiere a 100 euro, Chef Mori torna all’attacco: “Iginio Massari sta raccontando una balla”

A Newzgen lo Chef Guido Mori è tornato a fare la “guerra” alle chiacchiere a 100 euro di Iginio Massari. Ecco cosa ha detto

Guido Mori a Newzgen parla delle chiacchiere di Iginio Massari | Newzgen – Vinamundi

 

Nella puntata di oggi di Newzgen, la trasmissione prodotta dall’agenzia giornalistica alanews, lo Chef Guido Mori è tornato a parlare – e a far discutere – a proposito dello scandalo culinario che sta impazzando sul web in questi giorni di Carnevale: il prezzo di 100 euro al kg delle chiacchiere del maestro Iginio Massari. Incalzato dalle domande dei due conduttori di Newzgen, il Direttore dell’Università della Cucina Italiana si è lasciato andare a diversi commenti sulla questione. Vediamo nel dettaglio cosa ha detto.

Guido Mori contro le chiacchiere a 100 euro: “Massari è l’esempio di come veniamo presi in giro”

Fino allo scorso anno, le chiacchiere di Massari, disponibili nelle sue pasticcerie di Brescia, Milano, Torino, Verona, Firenze e Roma, erano vendute a 80 euro al chilo. Quest’anno, il loro prezzo è aumentato ulteriormente, scatenando le ire del web. Tra i più critici verso il maestro di pasticcerie c’è lo Chef Guido Mori, da sempre spina nel fianco di Massari e di tantissimi altri suoi colleghi. Vediamo cosa ha detto ai microfoni di Newzgen il direttore dell’Università della Cucina Italiana.

Le parole di Guido Mori a Newzgen: “Ecco cosa ne penso delle chiacchiere di Massari”

Per cominciare, lo chef ha voluto raccontare di come è iniziata la faida tra lui e Massari sulla questione chiacchiere: “È partito tutto da un’intervista di Mow, durante la quale mi hanno chiesto cosa ne pensassi del prezzo delle chiacchiere di Massari. Io ho fatto un calcolo chiamato ‘food cost’, e mi è venuta fuori una cifra che varia tra i 9 e i 13 euro al kg a cui, naturalmente, bisogna aggiungere i costi extra dell’attività. Il costo finale delle chiacchiere in Italia, comunque, va dai 25 euro del sud ai 50 circa nel centro-nord; i restanti 50 euro sono dovuti al faccione di Iginio Massari. Diventa, quindi, una griffe, e non un alimento. Ma i cibi non sono oggetti di moda”.

Guido Mori ha poi rincarato la dose aggiungendo: “Lui sta raccontando una balla. Dice che il prezzo lievita a causa dell’aumento del costo delle materie prime, oppure che è dovuto al lavoro che c’è dietro, ma non è così”.

Il problema non è solo nella cucina

A una domanda su cosa ne pensasse del fatto che una leggenda come Massari faccia un’operazione di marketing di questo tipo, soprattutto in relazione alle missioni che si stanno portando avanti negli ultimi anni – come quella di tornare ad avere un rapporto più autentico con il cibo – lo chef ha risposto: “A me sembra l’affermazione di un mondo passato che ha fatto fiasco sotto tutti gli aspetti. Lui con la sua età rappresenta proprio il mondo passato che si scontra con il futuro. Noi siamo il futuro, loro il passato. È arrivato il momento di archiviare questo passato che ha reso il mondo poco democratico e raccontato balle a tutti. Hanno fatto la loro storia, ora basta”.

Mori ha poi continuato la sua disamina portando questo discorso in una dimensione più generale: “La cucina è solo uno degli aspetti in cui funziona così. Noi dobbiamo appoggiare chi riesce a fornire strumenti di critica in questo mondo. Massari, con la sua affermazione, è l’esempio lampante di come veniamo presi in giro. È ora di cambiare”.

Ma per quale motivo ci sono persone che dichiarano di essere disposte a pagare così tanto per delle semplici chiacchiere? A questo proposito lo Chef Mori ha commentato: “Il primo problema è che mancano alcuni strumenti di lettura della realtà. In una società con un senso democratico le persone dovrebbero mettere le proprie conoscenze al servizio della società e fornire strumenti di critica per saper leggere una situazione, esattamente come io ho fatto con la vicenda delle chiacchiere di Massari, ma non è così“.

“L’altro problema – ha continuato – è che il punto della società odierna è ‘l’ipse dixit’, ovvero: ‘l’ha detto lui, quindi va bene’. In questo modo si perde l’indipendenza e la libertà di avere un proprio pensiero. Ed è tutto legato alla mancanza di strumenti per leggere la realtà in maniera critica”.

“Il terzo problema – ha concluso – è che tutti noi abbiamo bisogno di sentirci collocati socialmente attraverso oggetti, frequentazioni e gruppi di riferimento. Ad esempio, se ho un Rolex sono un imprenditore di successo, se ho un la cintura di Gucci sono ricco, e allo stesso modo se compro le chiacchiere di Massari sono una persona benestante”.

In conclusione, per chiudere la questione, lo chef ha aggiunto: “Se avessi voluto fare i click facili avrei detto che Massari è un vecchio rincoglionito, e invece ho fatto un video di matematica. Non ho espresso un mio giudizio, bensì ho semplicemente preso i costi con il sito di riferimento e li ho messi uno dietro l’altro”.

Federico Liberi

Sono laureato in Psicologia dei processi sociali all’Università di Roma “La Sapienza”. La mia più grande passione insieme alla scrittura è il calcio, ma mi piace rimanere informato sullo sport a 360 gradi oltre che sull’attualità e la politica. Nel 2020 è stato pubblicato su Amazon un mio saggio sulla Programmazione Neuro-Linguistica.

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