
Cesare Cecchi: una nuova era per il Consorzio Vino Toscana
Cesare Cecchi è stato ufficialmente rieletto Presidente del Consorzio Vino Toscana per il terzo triennio consecutivo, un riconoscimento che evidenzia non solo la sua leadership, ma anche il costante impegno verso il settore vinicolo toscano. Alla sua conferma, Cecchi ha espresso il suo onore e la sua emozione, ringraziando i membri del Consiglio per la fiducia rinnovata e per il supporto ricevuto nel corso del suo mandato. “Con Stefano Campatelli, mio braccio destro sin dall’inizio di questa avventura, abbiamo lavorato su più fronti”, ha dichiarato il Presidente. Tra i risultati ottenuti, spicca il riconoscimento ufficiale del Consorzio da parte del MIPAAF, avvenuto il 21 agosto 2023, che segna un passo significativo per la valorizzazione del vino “Toscana” IGT.
Crescita del consorzio e impatto sul mercato
La crescita del Consorzio Vino Toscana è stata notevole: dal 2019, anno in cui l’assemblea dei produttori del Vino “Toscana” IGT ha deciso di trasformare l’Ente Tutela Vini di Toscana nel Consorzio, il numero dei soci è aumentato da 70 a 404, segnando un impressionante incremento del 577,14%. Questo balzo posiziona la denominazione del Vino “Toscana” IGT al primo posto in termini di volumi di imbottigliamento nella regione, con una quota del 36,27%.
Cecchi ha sottolineato l’importanza dell’inclusione e del coinvolgimento dei produttori, affermando che l’obiettivo è quello di apportare un valore sempre maggiore al prodotto. La recente modifica del disciplinare, che ha reso la denominazione “Toscana” ancora più rappresentativa del territorio, è vista come un passo fondamentale per il futuro. “Aumentare la remunerazione di un prodotto significa anche contribuire a creare un sistema sociale solido”, ha spiegato, evidenziando il legame tra il settore vinicolo e la cura del territorio. La denominazione IGT Toscana, essendo estesa su tutta la regione, rappresenta un valore cruciale per l’economia locale.
Obiettivi della nuova amministrazione
Un altro obiettivo prioritario della nuova amministrazione, composta anche dai vicepresidenti Davide Ancillotti e Lamberto Frescobaldi, è quello di vigilare sulla produzione e commercializzazione del vino a livello globale. Questo impegno è volto non solo a garantire la qualità del prodotto, ma anche a combattere le imitazioni e le contraffazioni, proteggendo così il nome geografico “Toscana”. La difesa della qualità e dell’autenticità del vino toscano è fondamentale per rafforzare la sua distintività nel mercato internazionale.
A tal proposito, il Consorzio ha già avviato registrazioni in paesi privi di accordi con l’Unione Europea per la protezione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche, con gli Stati Uniti come primo obiettivo in questo ambito.
Innovazione e opportunità per i produttori
Cecchi ha evidenziato che il nuovo triennio sarà dedicato anche all’innovazione e all’ampliamento delle categorie di prodotto, come l’introduzione delle categorie “Vino Spumante” e “Vino Spumante di Qualità”. Questi cambiamenti mirano a creare nuove opportunità per i produttori toscani, ampliando così l’offerta sul mercato. Inoltre, il Consorzio prevede di implementare formati di confronto e formazione, avvicinando ulteriormente l’organizzazione ai suoi soci e mantenendoli informati sugli sviluppi istituzionali nel mondo del vino.
Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio Vino Toscana per il triennio 2025-2027 è composto da un team di esperti e professionisti del settore. Oltre a Cesare Cecchi, i vicepresidenti Davide Ancillotti e Lamberto Frescobaldi, il Consiglio include nomi di spicco come Ritano Baragli (Cantina coop Colli Fiorentini), Letizia Cesani (Cesani), Duccio Corsini (Principe Corsini), Renzo Cotarella (Antinori), Valentino Galgani (Cantina coop Vivito), Rodolfo Maralli (Banfi), Mario Piccini (Tenute Piccini), Sandro Sartor (Ruffino), Donata Vieri (Cantina coop I Vini di Maremma) e Alessandro Zanette (Cantina coop Melini – Gruppo Italiano Vini).
Un dato significativo riguarda il mercato del Vino “Toscana” IGT, il cui valore di produzione supera i 495 milioni di euro. Di questo, circa il 31% è assorbito dal mercato nazionale, mentre il restante 69% è destinato all’export, con l’Europa che rappresenta il mercato principale (46%), seguita dagli Stati Uniti (33%) e dall’Asia (6%). Negli ultimi dieci anni, il settore ha visto un incremento delle esportazioni del 126%, confermando l’interesse globale per il vino toscano.
In questo contesto, la rielezione di Cesare Cecchi alla presidenza del Consorzio Vino Toscana rappresenta una continuità e una garanzia di stabilità per il settore vinicolo toscano, che si appresta ad affrontare le sfide future con determinazione e lungimiranza.