Roma, 7 novembre 2025 – Dal 1° gennaio 2026, commercianti e artigiani italiani avranno un nuovo obbligo da rispettare: registratori di cassa telematici e strumenti di pagamento elettronico dovranno essere collegati tra loro, come deciso dall’Agenzia delle Entrate. La norma, inserita nella legge di bilancio dello scorso anno, punta a rafforzare la battaglia contro l’evasione fiscale e coinvolgerà migliaia di negozi e botteghe in tutta Italia.
Obbligo in arrivo per commercianti e artigiani
La disposizione, firmata dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, impone a ogni esercente di associare il proprio registratore telematico ai terminali Pos o ad altri strumenti di pagamento elettronico. Non si tratta di un collegamento fisico tra i dispositivi, ma di un abbinamento digitale che andrà fatto attraverso un servizio online dedicato, accessibile nell’area riservata sul sito dell’Agenzia. “Abbiamo lavorato a stretto contatto con le associazioni di categoria per trovare una soluzione semplice e sostenibile”, spiegano fonti interne.
Collegare i dispositivi: ecco come fare
Per completare il collegamento, l’esercente – o un suo intermediario autorizzato – dovrà entrare nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate. Qui si potrà associare la matricola del registratore telematico, già registrata nell’Anagrafe Tributaria, ai dati identificativi dei Pos o degli altri strumenti di pagamento elettronico in uso. Il sistema mostrerà automaticamente l’elenco degli strumenti già comunicati dagli operatori finanziari, semplificando così il lavoro.
Se la memorizzazione e trasmissione dei corrispettivi giornalieri avviene tramite la procedura web dell’Agenzia – e non con un registratore telematico fisico – il collegamento potrà essere fatto direttamente sulla stessa piattaforma. Un dettaglio che, secondo diversi consulenti fiscali sentiti da alanews.it, “potrebbe dare una mano soprattutto alle piccole attività e ai professionisti”.
Quando e come rispettare la scadenza
Le nuove funzionalità saranno disponibili dai primi giorni di marzo 2026, come annunciato dall’Agenzia delle Entrate. La data precisa verrà comunicata con un avviso sul sito ufficiale. Chi già usa strumenti di pagamento elettronico al 1° gennaio 2026 – o li attiverà entro quel mese – avrà 45 giorni di tempo dalla disponibilità del servizio online per completare la registrazione.
Una volta attivo il sistema, la prima associazione (o eventuali modifiche) dovrà essere fatta a partire dal sesto giorno del secondo mese dopo la data in cui lo strumento di pagamento elettronico sarà effettivamente disponibile, e comunque non oltre l’ultimo giorno lavorativo di quel mese. Un calendario che richiederà attenzione, come sottolineano le associazioni di categoria: “È fondamentale rispettare le scadenze per evitare sanzioni”, ha ricordato ieri Confesercenti in una nota.
Un passo per combattere l’evasione fiscale
L’obbligo di collegare registratori telematici e Pos nasce per rendere più trasparenti e tracciabili tutte le transazioni commerciali. Secondo il Ministero dell’Economia, nel 2024 il recupero dall’evasione ha superato i 24 miliardi di euro, ma il fenomeno resta diffuso soprattutto nel commercio al dettaglio e nei servizi alla persona.
“È un passo avanti per garantire equità fiscale e tutelare chi rispetta le regole”, ha detto il viceministro dell’Economia Maurizio Leo. Le nuove regole permetteranno all’Agenzia delle Entrate di incrociare in tempo reale i dati sulle vendite con quelli dei pagamenti elettronici, rendendo più difficile nascondere o modificare i corrispettivi.
Tra dubbi e richieste di chiarimenti
Non mancano però i dubbi tra gli operatori. Alcuni commercianti temono che la nuova procedura porti più burocrazia. “Speriamo che il servizio online sia davvero semplice da usare”, ha detto Marco Bianchi, titolare di una tabaccheria nel quartiere Prati a Roma. Le associazioni chiedono chiarimenti su come funzionerà concretamente la procedura e quali saranno le sanzioni in caso di errori o ritardi.
L’Agenzia delle Entrate ha assicurato che saranno messi a disposizione tutorial e assistenza dedicata per accompagnare gli esercenti nei primi passi. Solo allora si potrà capire davvero come questa misura influirà sulla vita quotidiana dei negozianti italiani. Intanto, la lotta all’evasione entra in una nuova fase digitale.
