Case Vecie: il cru d’altura che definisce lo stile Brigaldara

Case Vecie: il cru d’altura che definisce lo stile Brigaldara

Case Vecie: il cru d’altura che definisce lo stile Brigaldara

Redazione Vinamundi

31 Ottobre 2025

Verona, 4 giugno 2024 – Nel cuore della Valpolicella, ai piedi delle dolci colline veronesi, la famiglia Cesari guida da quasi un secolo la cantina Brigaldara. Oggi questa realtà storica si estende su 120 ettari ed è una delle voci più autorevoli del vino veneto. Tutto è cominciato nel 1928, quando Renzo Cesari, toscano di nascita, sposò una veronese e ricevette in dote una piccola proprietà con quattro ettari di vigneti. Da allora, la storia di Brigaldara si è intrecciata con quella del territorio, tra tradizione famigliare e innovazioni nel modo di fare vino.

Da una piccola azienda al punto di riferimento in Valpolicella

All’inizio, i vigneti erano quasi solo per uso familiare e qualche vendita locale. Pochi ettari, resa contenuta, tutto gestito in casa. È solo negli anni Ottanta, con l’arrivo di Stefano Cesari e l’aiuto dell’enologo Roberto Ferrarini, che la cantina prende una nuova direzione. Si affittano nuovi terreni, si adottano metodi più moderni, si dedica grande attenzione alla qualità. Così Brigaldara si fa notare per l’eleganza e la precisione dei suoi vini. “Abbiamo sempre cercato di far emergere il carattere di ogni singolo cru”, racconta oggi Antonio Cesari, quarta generazione al timone insieme al fratello Lamberto.

Tre territori, un solo carattere: la forza dei cru

I vigneti di Brigaldara si trovano tra la Valpolicella Classica, la Valpolicella Orientale e la Valpantena. Tre zone diverse per suolo, esposizione e clima, che danno vini ricchi e riconoscibili. Nella Classica, i terreni argillo-calcarei con tufo e minerali regalano struttura e freschezza. In Valpantena, il terreno limoso-argilloso e il clima più fresco esaltano i profumi di frutta rossa e le note speziate. La Valpolicella Orientale, con i suoi suoli poveri e sassosi e le forti escursioni termiche, permette una maturazione perfetta delle uve.

L’altitudine varia dai 200 ai 500 metri. Le esposizioni, soprattutto a sud e sud-ovest, assicurano un’ottima esposizione al sole. Il microclima ventilato limita le malattie e aiuta una maturazione lenta dei grappoli. “Gestiamo il terreno con cura e usiamo pochi concimi, per rispettare l’ambiente”, spiega Lamberto Cesari.

Case Vecie: il vigneto simbolo tra boschi e pascoli

Tra i cru più rappresentativi c’è Case Vecie, sulle colline di Grezzana. Qui siamo quasi a 500 metri di altitudine, in un paesaggio di boschi e pascoli. Un vero e proprio microcosmo agricolo recuperato negli anni Novanta con il progetto Vigne Alte. Qui si coltivano corvina, corvinone e rondinella su terreni che cambiano quota. L’escursione termica tra giorno e notte, spesso superiore ai 12 gradi, permette una maturazione lenta e di qualità. “La costante ventilazione e l’assenza di nebbia sono elementi decisivi”, spiega Antonio Cesari.

Il vigneto si divide tra colluvi fertili esposti a sud, dove prevale la corvina, e dorsali sassose per il corvinone. Rese basse, selezione manuale dei grappoli: tutto pensato per ottenere uve concentrate, perfette per l’Amarone e il Valpolicella Superiore.

Valpolicella Superiore Case Vecie: freschezza ed equilibrio

Il Valpolicella Superiore Case Vecie nasce dalla parcella Mandrie dal 2006. Qui corvinone (45%), corvina (45%) e rondinella (10%) si uniscono per creare un vino fresco, verticale e ben bilanciato. La raccolta è manuale, la fermentazione avviene a temperatura controllata tra 22 e 24°C, e l’affinamento dura diciotto mesi in botti grandi da 20 ettolitri. Le rese sono basse per garantire concentrazione, il residuo zuccherino è contenuto (2,4 g/l) e l’alcol moderato (13,5%).

Una mini-verticale delle annate 2023, 2021 e 2019 mette in luce le differenze climatiche ma anche la coerenza dello stile Brigaldara. Il 2023 spicca per freschezza e profumi di viole e piccoli frutti rossi; il 2021 è più scuro, con note di fiori appassiti; il 2019 è pieno, con sentori di visciola sotto spirito.

Amarone Case Vecie: eleganza senza esagerazioni

L’Amarone Case Vecie rappresenta la filosofia della cantina: vini secchi, equilibrati, da bere a tavola. Le uve — corvina al 40%, corvinone e rondinella in parti uguali — vengono appassite in cassette per oltre cento giorni. La vinificazione prevede fermentazioni separate per ogni parcella e un lungo affinamento: due anni in legno piccolo, due in legno grande e altri due in bottiglia.

Nella mini-verticale delle annate 2018, 2009 e 2000 emergono freschezza e equilibrio anche nelle annate più calde. Il 2018 sorprende con profumi speziati e tannini morbidi; il 2009 mostra note di cioccolato; il 2000 si distingue per persistenza senza dolcezza esagerata.

Famiglia, territorio e uno sguardo al futuro

Oggi Brigaldara continua a raccontare la tradizione della Valpolicella con uno sguardo moderno. “Vogliamo mettere in bottiglia il carattere di ogni territorio”, ribadiscono i fratelli Cesari. Un legame forte tra famiglia, terra e vino che dura da quasi cento anni — tra le vigne di Grezzana e le botti della cantina — mentre la Valpolicella guarda avanti senza dimenticare da dove viene.

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