Nel cuore del Monferrato, precisamente a Cocconato d’Asti, si trova la Cantina Nicola, un luogo dove tradizione e innovazione si fondono armoniosamente. Durante l’anteprima di Cocco…Wine 2025, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare Federico Nicola, il giovane viticoltore che guida questa realtà, e di scoprire il suo approccio unico alla produzione vinicola, caratterizzato da una forte attenzione per il biologico e un profondo rispetto per il territorio.
La storia di Federico Nicola
Federico ha intrapreso un percorso vinicolo non convenzionale, partendo da Torino, dove viveva una vita che non sentiva sua. “Non mi piaceva vivere a Torino e non mi vedevo seduto a una scrivania,” racconta con passione. Questa decisione ha scosso la sua famiglia, ma Federico era determinato a seguire la sua vocazione. Dopo aver studiato viticoltura ed enologia, ha ottenuto i primi contributi dall’Unione Europea, un’iniziativa pensata per incentivare i giovani a entrare nel settore agricolo, che stava affrontando un problema di invecchiamento della forza lavoro. Con questi fondi, ha avviato la sua cantina, che oggi è cresciuta e si è affermata nel panorama vitivinicolo locale.
La produzione e il biologico
La Cantina Nicola si estende su 5 ettari di vigne, di cui 2 situati nel comune di Cocconato d’Asti e uno a Passerano Marmorito, dove viene prodotto l’Albugnano. Federico ci spiega che la sua produzione si concentra principalmente sul Grignolino, un vitigno autoctono che ha ereditato dal nonno. “Ho piantato un nuovo pezzo di Grignolino, e anche se produciamo solo 2500 bottiglie, ci tengo a continuare questa tradizione,” afferma con orgoglio. La resa in grappoli è bassa, e quest’anno si attesta sotto il 60%, ben al di sotto del limite previsto dal disciplinare, che per il Grignolino è fissato al 65%.
“Quest’anno è molto bello, con un colore perfetto e un gusto dolce,” aggiunge Federico, ma non nasconde le difficoltà del settore, evidenziando che il 2022 è stata un’annata complicata, soprattutto per le aziende biologiche che hanno subito forti perdite a causa delle avverse condizioni meteorologiche. “Pioveva sempre e la primavera ci ha portato via più della metà del raccolto,” spiega, riflettendo su come il clima stia influenzando il mondo del vino.
Innovazione e tradizione
Federico si distingue per la sua capacità di coniugare tradizione e innovazione. La Cantina Nicola è infatti in fase di transizione verso il biologico, e quest’anno lancerà le sue prime etichette biologiche. “Abbiamo impiegato anni per questa conversione, e avremmo potuto farlo anche l’anno scorso, ma le condizioni non ce lo hanno permesso,” dice. La sua attenzione per il biologico non è solo una scelta commerciale, ma una filosofia di vita che riflette il suo rispetto per l’ambiente e il territorio.
All’interno della cantina, Federico ci guida attraverso il processo di vinificazione. “Produco due tipi di vini bianchi:
1. Monferrato Bianco, un blend di Arneis e Sauvignon, fruttato e fresco
2. Chardonnay Piemonte DOC, che produco solo nelle annate migliori,” spiega. Quest’ultimo, fermentato in parte in legno e in parte in acciaio, presenta una complessità e un’importanza che lo rendono unico.
Riflessioni sul futuro del vino
Federico esprime uno scetticismo riguardo ai vini dealcolati, una tendenza crescente nel mercato. “Se si potesse togliere un grado e mezzo senza modificare il sapore, per la grande distribuzione, potrei ancora capirlo,” spiega, “ma non voglio che il nostro vino diventi una bibita.” Questa dichiarazione riflette la sua determinazione a preservare l’autenticità e la qualità dei suoi prodotti, mantenendo un equilibrio tra le richieste del mercato e la sua visione personale del vino.
La Cantina Nicola rappresenta un esempio brillante di come la passione, la tradizione e l’innovazione possano coesistere e prosperare in un settore in continua evoluzione. Federico Nicola, con la sua tenacia e la sua voglia di sperimentare, sta tracciando un percorso unico nella viticoltura del Monferrato, contribuendo a mantenere viva la storia e la cultura vinicola della regione.