Milano, 7 novembre 2025 – Nelle ultime ore, a Milano, è stato ufficializzato il passaggio del marchio Cinzano dal gruppo Campari al Gruppo Caffo 1915. Dopo mesi di trattative, la storica azienda italiana, nata a Torino nel 1757, entra così a far parte della famiglia Caffo, pronta a darle nuova vita e slancio.
Cinzano passa a Caffo: una svolta per il Made in Italy
Per chi segue il settore del beverage italiano, questo cambio di proprietà rappresenta un momento importante. “Oggi si apre una pagina nuova per il nostro gruppo e per tutto il Made in Italy”, ha detto con entusiasmo Nuccio Caffo, amministratore delegato di Gruppo Caffo 1915, durante la conferenza stampa nella sede di Milano. “Con Cinzano ci portiamo a casa una storia quasi tricentenaria, fatta di qualità, artigianalità e un respiro internazionale. È un privilegio raccogliere questo testimone e guidare il marchio verso un futuro di successi”.
Dietro l’operazione ci sono stati i team legali e finanziari di Broletto Corporate Advisory, Studio Legale Scimemi e Studio Gentile Sogei. Secondo fonti vicine all’affare, l’acquisizione permetterà a Caffo di espandersi da circa 70 a oltre 108 mercati nel mondo.
Il rilancio parte dal Vermouth e dagli spumanti nel 2026
Il piano per il futuro di Cinzano parte dal 2026, con un occhio di riguardo al Vermouth di Torino e agli spumanti. Prodotti che hanno fatto la fortuna del marchio, non solo in Italia ma anche all’estero. “Il nostro obiettivo è riportare Cinzano al centro del mercato italiano dal prossimo anno”, ha detto Nuccio Caffo, sottolineando l’interesse a investire anche nel mondo della mixology, dove il Vermouth è protagonista in cocktail come Negroni, Americano e Sbagliato.
La strategia punta a un equilibrio tra la tradizione del marchio e le tendenze più moderne del bere, per far tornare Cinzano protagonista sia nei mercati storici sia in quelli in crescita.
Un patrimonio da valorizzare: investimenti e nuovi vertici
Tra i gioielli di Cinzano ci sono anche gli spumanti storici, come l’Asti Cinzano DOCG, molto apprezzato in Germania e Russia. Il Gruppo Caffo 1915 ha già annunciato investimenti mirati per far crescere questo patrimonio. “Cinzano è un marchio che fa parte della memoria di tante generazioni di italiani”, ha spiegato Giuseppe (Pippo) Caffo, presidente del gruppo, durante l’assemblea che ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione.
Il nuovo board vede Pippo Caffo come presidente e Nuccio Caffo vicepresidente e amministratore delegato con pieni poteri operativi. “Il nostro compito è far tornare grande Cinzano, rispettando la sua storia ma guardando avanti”, ha aggiunto Pippo Caffo. “È un gesto di fiducia verso il Made in Italy e un investimento nella nostra cultura produttiva”.
Espansione globale, radici italiane
Con questa acquisizione, Gruppo Caffo 1915 rafforza la sua posizione di ambasciatore del Made in Italy nel mondo. La presenza in più di cento mercati, dagli Stati Uniti all’Asia, passando per Europa e Est Europa, conferma la volontà di mantenere viva la tradizione artigiana italiana, pur guardando alle opportunità offerte dal mercato globale.
Fonti interne confermano che nei prossimi mesi l’obiettivo sarà integrare le attività di Cinzano all’interno di Caffo, senza stravolgere i processi che hanno fatto la sua fortuna. “Semper ad maiora” è il motto della famiglia calabrese: una promessa che ora si allarga anche a uno dei nomi più longevi dell’enologia italiana.
Un nuovo capitolo per due storie italiane
Il closing segna l’inizio di una nuova fase per entrambe le realtà. Da un lato, Campari si concentra su altri asset strategici; dall’altro, Caffo scommette su un marchio che porta con sé secoli di storia italiana. Solo il tempo potrà dire se questa operazione sarà la chiave per una rinascita commerciale e culturale di Cinzano, ma l’ambizione, almeno a parole, non manca.
